Ecco che la porta,verso le tre del mattino,si apre, ed entra un Dylan ubriaco. Si vede lontano chilometri che non si regge in piedi!
- Ah ecco dov'eri!! Io ho passato 11 maledette ore a chiedermi dove ti fossi cacciato,a preoccuparmi,a disperarmi e a cercarti,mentre tu eri chissà dove ad ubriacarti?! Mi fai pena conciato così!!- gli urlo arrabbiata.
- Stai zitta!!! Tu che cavolo ne sai?!- mi urla anche lui contro.
Okay,forse abbiamo iniziato male,una persona ubriaca non ragiona e può fare cose imprevedibili. Cosa mi aveva dato Dylan quando era successo a me??? Ah si! Un bicchiere di acqua fresca e limone!
Metto il braccio di Dylan sulle mie spalle,e me lo trascino in cucina,dove in due secondi gli preparo l'acqua e limone. Speriamo funzioni....
Gliela do,e mi siedo di fronte a lui.
Lui beve e dopo un po' io gli chiedo
- Davvero pensi sia questa la soluzione??? Ubriacarti e far star male me?! Lo sai che sono uscita a cercarti e mi sono disperata nel non trovarti?!- okay,sto iniziando ad arrabbiarmi,e se lo faccio,non concludo niente
- Non ti devi intromettere tu!- mi dice arrabbiato e lanciandomi contro il bicchiere ormai vuoto. Okay...Dylan non è in sé... Dylan non è in sé... Dylan in questo momento non sta ragionando... Per fortuna mi sono spostata in tempo,quindi il bicchiere è andato a finire contro il muro
- Dylan,vai a dormire,non sei in te- gli dico mentre mi alzo a raccogliere i pezzi di vetro.
Lui si alza di scatto facendo cadere la sedia su cui era seduto
- Hai provato ad ascoltarmi?!? Hai provato a capire perché l'ho fatto?!? Nooooo, la signorina è venuta a sottolineare i miei errori,e a provare a farmi sentire in colpa per ciò che ho fatto!!! Ovviamente,ora che non ha più modo di ricordarmi quanto faccio schifo,mi manda a "dormire perché non sono in me!!"- okay...è incazzato nero,ma anche io lo sono. Mi avvicino a lui e gli punto il dito contro il petto,e mi alzo sulle punte per guardarlo bene negli occhi,e quello che gli dico sembra quasi che lo ringhi
- Se vuoi parlare con me e sfogarti,non hai bisogno di andare ad ubriacarti,sparire per quasi 11 ore,farmi passare la peggior serata del mondo,stando in pensiero per te,per poi tornare e fare il pazzo. Ora,vai a dormire così almeno ti passa la sbronza- gli dico e mi giro per continuare a raccogliere i pezzi di vetro. Ce li ho quasi tutti in mano quando lui riprende a parlare
- Vedi qual'è il tuo problema?! Sei sempre tu la vittima!! Sei sempre tu quella che soffre,sei sempre tu quella che si preoccupa, sei sempre tu in mezzo!! Ma ti sei chiesta il PERCHÉ io l'ho fatto?! Noooo,certo che no,perché dovevi pensare a te e a quanto TU stessi in pensiero,e a quanto TU avevi paura...Non ho mai conosciuto una persona più egoista di te,Jessica. Tutti noi ti dobbiamo stare vicini, ma tu non riesci a stare vicina a noi,perché pensi sempre alla parte che hai TU nella storia- mi dice lui gridando.
Più parlava, più io stringevo le mani a pugno,per respingere le lacrime,non accorgendomi che mi stavo tagliando con tutti i pezzi dell'ex bicchiere,però quello che ha detto Dylan fa più male.
Non deve vedermi piangere.
Mi alzo e vado verso la porta di casa,voglio andarmene.
- Dove vai ora?? Non sopporti la verità?!- mi dice lui arrabbiato
- Esco- dico chiudendomi la porta alle spalle.
Ora che non mi vede posso dare libero sfogo alle lacrime.
Come si dice, In vino veritas...
Magari quelle cose le pensa veramente su di me...
Magari non me le ha mai dette per non farmi star male,ma da ubriaco non è riuscito a tenere a freno la lingua...
Oppure sono solo cose dette senza ragionare ma mai pensate??
Sono di fronte alla casa di Harry
E ora?? Non posso di certo presentarmi a casa sua alle 3:35 del mattino...
Guardo le mie mani: sono tutte piene di tagli, e alcune schegge più piccole sono entrate nelle ferite,che vanno disinfettate. Con le mani sporche di sangue ho sporcato la maglietta e i pantaloni...insomma,sembra che abbia appena commesso un omicidio. Beh,in effetti mi sento una killer: sono sporca di sangue,sono scappata e nessuno sa dove mi trovo,e mi sono intrufolata di nascosto nel cortile della villa di una delle famiglie più ricche del paese...
Chiamo Harry
- Oi Jess...- mi risponde assonnato. Beh,ci credo,sono le 3:30 passate del mattino.
- Harry,sono nel cortile di casa tua,scendi- gli dico e poi attacco.
Si vede una luce che si accende,e poi un tonfo,seguito da una bestemmia. Dopo neanche un minuto,scende e bisbiglia
- Jess?? Dove sei??-
Io mi avvicino e lui spalanca gli occhi nel vedermi, a quanto pare sono in condizioni pietose.
- Jessica,stai tremando!- mi dice avvicinandosi a me e mettendomi la sua giacca sulle spalle.
- Vieni dentro- fa per prendermi per mano,ma io mi scosto velocemente,però, a quanto pare,ha capito che gli nascondo qualcosa.
-Fammi vedere le mani. Ora.- dice severo e anche un po' preoccupato. Io gliele faccio vedere
- Chi te lo ha fatto??-
- Da sola-
- E perché??-
- Non possiamo togliere i vetri e disinfettare le ferite,e farla finita?!- rispondo brusca
- Okay,ma poi mi racconti che è successo- dice esaminando la mia mano,girandola e rigirandola per vedere quanto sono profondi i tagli.
- Ma saranno cavoli miei!!- quasi gli urlo,liberandomi dalla presa,e a quanto pare non si aspettava a questa reazione da parte mia
- Scusa,non volevo prendermela con te- gli mormoro a testa bassa
- Dai entra- mi dice e così facciamo. Mi fa sedere su una poltrona e mi porta una coperta,fa per andarsene,ma io gli tiro la manica
- Rimani...per favore-
- Okay- dice e si siede per terra.
Io mi sfogo,e gli racconto tutto piangendo, perché una persona debole come me,sa fare solo questo. Piangere. Harry non dice la sua,non dice che dovrei fare,o cerca di trovare una parte logica a tutto questo,ma mi guarda. Quando finisco di raccontargli quel che è successo,lui si alza e mi abbraccia,mi accarezza dolcemente,e mi dà un bacio sulla testa.
Mi sento così bene fra le sue braccia...e con lui provo dei sentimenti diversi da quelli che provavo con Jace.
Quale dei due è amore?
Quale dei due mi fa star meglio??
Basta complicarsi la vita,sto così bene.
Perché quando sto così bene,devo pensare alla parte negativa della situazione,o comunque cercare guai??
Jessica...TU. AMI. HARRY.POV'S DYLAN
- Esco- dice sbattendo la porta.
Solo ora mi rendo conto di quanto sia stato stronzo.
Perché quando una persona prova ad aiutarmi,io la respingo?!
Non mi ricordo neanche che cavolo ho detto...
Devo trovare un modo per sfogare la rabbia,e lo specchio del mio bagno sembra perfetto...
Non ragiono,non riesco a tenere a freno la lingua come anche non riesco a controllarmi.
Mi siedo fra i vetri dello specchio rotti, e inizio a piangere.
Dov'è ora Jessica??
Perché sono così stronzo??
Ho detto delle cose così brutte??
C'è un modo per farmi perdonare??
Come vorrei aver agito diversamente... Non ricordo le mie parole,ma ricordo la sua faccia mentre le gridavo contro...e ricordo il rosso...
Tanto rosso...
Sulle sue mani...sui suoi vestiti...
Ricordo un bicchiere in frantumi...
E ricordo benissimo di essere uno stupido...beh',quello si sa...
Esco dal bagno sbattendo la porta e prendo a calci tutto ciò che incontro e mi butto sul letto sbuffando.
Che bella vita insomma...

STAI LEGGENDO
Non andartene mai
RomanceJessica. Una ragazza di 16 anni di poche parole con un passato molto doloroso. A 13 anni perde i genitori,e la sua vita sarà piena di sofferenze. Jace. Un ragazzo nuovo,appena trasferito in una nuova città. Molto solare e adora far sorridere la gent...