Passato- Parte 8

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Cammino avanti e indietro per tutto il mio ufficio con il libro di analisi di laboratorio tra le mani. Non riesco a capire come sia possibile. Ad uccidere quei campeggiatori è stato un essere soprannaturale che non rientra in una categoria di esseri sovrannaturali a noi conosciuta. Per la terza volta arrivo all'ultima pagina del libro. Lo chiudo e lo riposo sulla libreria. Non ho trovato risposta.

Mi siedo sulla mia poltrona e osservo il rivelatore. Il liquido verdastro è ancora visibile. Prendo la fiala, è rimasto pochissimo sangue. Mi concentro sull'olfatto, nel sangue non riesco ad individuare né sangue angelico né il veleno dei vampiri né il sangue di strega. L'odore che proviene da questo sangue è diverso, un odore a me sconosciuto.

Mi viene un'idea. Forse non riesco a capire chi sia stato perchè il campeggiatore da cui proviene questo sangue era già un essere sovrannaturale. Forse era un angelo tornato umano o uno stregone e questo potrebbe mandare in confusione il rivelatore. Ma come faccio a scoprirlo? Mi viene solo un modo in mente, ma mi serve l'aiuto di una strega esperta.

Prendo il mio telefonino e chiamo Lilia. Appena risponde dico: << Ehi, mi servirebbe il tuo aiuto.>>

<< Guarda che sei anche tu una strega, posso mandarti l'incantesimo che ti serve per sms. >>

Sbuffo e dico: << Senti, mi servi come strega e come amica. Ti vengo a prendere a casa di Ariel, così nel frattempo parlo con Jago. >>

<< Va bene, ti aspetto. >>

Prima di alzarmi dalla sedia chiudo gli occhi un attimo. Non avevo giornate così piene da anni interi. Proprio quando mi stavo di nuovo abituando alla quotidianetà ricompare uno stregone a sballare tutto. Forse non devo imparare ad abituarmi alla quotidianetà, devo imparare ad abituarmi ai colpi di scena.

Riapro gli occhi e mi alzo dalla sedia un po' sbuffando, prendo la mia borsetta ed esco dal mio ufficio. Guardo l'orario, è già l'una del pomeriggio e il mio stomaco brontola. Ieri non ho mangiato quasi niente, tranne mezza tazza di cioccolata calda. Mentre cammino per i corridoi mi torna in mente che adesso sono una strega, posso far apparire tutto quello che voglio con facilità. Mi guardo intorno, non c'è nessuno. Respiro profondamente, mi concentro e una vaschettina di plastica piena di spaghetti al sugo e polpette compare sulle mie mani. Io avevo pensato solo la parola "cibo", ma il mio inconscio sa cosa desidero davvero in questo momento.

Prendo la forchetta tra le mani e inizio a mangiare mentre cammino. Solo adesso mi rendo conto che stavo morendo di fame.

Appena svolto nell'altro corridoio vedo una ragazza piangere. È seduta per terra ed ha i vestiti sporchi di sangue. Mi metto in ginocchio di fronte a lei e dico: << Che cosa ti è successo? Chi ti ha fatto questo? >>

<< Una ragazza. >> dice senza fiato << Ha ucciso il mio tutore, io sono scappata. >>

Tiene le mani su un fianco. È da lì che esce il sangue. Le faccio togliere le mani da sopra la ferita e sollevo un po' la maglietta, ha una ferita molto grave, riesco ad intravedere delle schegge di legno dentro la ferita.

<< Devo portarti in infermeria. >> dico guardandola negli occhi << Ti toglieranno le scheggie di legno e poi ti richiuderanno la ferita. E poi mi racconterai quello che è successo. >>

Annuisce e io la prendo in braccio facendo attenzione a non farle male. Cammino subito verso l'infermeria, non guardo gli angeli che mi vedono passare.

Appena arrivo stendo la ragazza sul lettino e subito l'infermiera si mette all'opera.

<< Governatrice, aspetti fuori mentre medico la ragazza. >> dice in tono gentile.

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