Ali bianche- Parte 9

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Mentre camminiamo nei corridoi verso la tac il mio cellulare squilla di nuovo. Lo prendo e vedo chi è. È Ariel. Devo rispondere per forza, sennò continuerà a chiamarmi.

<< Pronto? >> dico un po' esasperata.

<< Dove sei? >> dice con voce seccata << Io e Ruben abbiamo appena attraversato il portale. Ti cercheremo su tutta la nuvola se è necessario. >>

<< E' inutile che cercate. >> dico concentrata << Non sono sulla nuvola. Sono a casa in questo momento, sto per prendere l'auto. Vado a fare un giro al centro commerciale a trenta chilometri da qui. Se volete parlarmi raggiungetemi lì, però sappiate che sono molto nervosa e potrei prendervi a pugni. >>

<< Tua madre ha fatto un incatesimo di localizzazione. >> dice Ariel arrabbiata << Non ti trova da nessuna parte e ha iniziato a sanguinare dal naso e questo vuol dire che sei sulla nuvola. >>

<< Si da il caso che ho una discreta memoria fotografica. Incantesimo di occultamento creato da Ezra. Serve poco potere ma è molto efficace. Quindi... se volete vedermi venite al centro commerciale sennò lasciatemi in pace. Io a differenza vostra non mento mai. >>

<< Okay. >> dice Ariel sbuffando << Stiamo arrivando. Incontriamoci al negozio di scarpe del quinto piano. >>

Stacco la chiamata e vedo che Alexander mi guarda ridendo.

<< Ci sono cascati. >> dico accennando un sorriso << Ha i suoi vantaggi essere sempre sinceri. Quando menti ti credono. >>

<< Ma cosa ti hanno fatto da renderti così... arrabbiata? Se posso chiedere. >>

<< Però deve rimanere tra noi. Giuralo. >>

<< Lo giuro. >>

<< Conosci la storia del regno? >> chiedo quasi sussurrando.

<< Ho seicento anni, certo che la conosco. >>

Sospirando, alzo la mano sinistra e gli mostro il segreto che mi hanno tenuto nascosto.

<< La chiave sei tu? >> dice strabuzzando gli occhi << E chi è lo sciamano? >>

<< Mia figlia. >> dico un po' con tono triste << Per questo sono caduta dal ponte due settimane fa, mi inseguivano perchè volevano uccidere la mia bambina. >>

<< Wow. >> dice sorridendo << Non ti danno proprio tregua. Posso darti un consiglio? >>

Annuisco e lui continua sussurrando: << Tu sei ancora troppo giovane per tutto questo. Ha vent'anni ma affronti i problemi che nemmeno Marcus che ha ottocento anni sarebbe in grado di affrontare. Lascia tutto, prendi tua figlia e vai via. Ricomincia da capo. Quando è stata l'ultima festa a cui sei andata? >>

<< Il ricevimento del mio matrimonio vale? >> chiedo un po' imbarazzata.

<< No. >>

<< Allora è stata... >> dico pensandoci << Il mio primo giorno da angelo. La festa degli iniziati, anche se ci sono stata solamente dieci minuti. >>

<< Gli angeli amano le feste! >> dice stupito << Amano ubriacarsi e buttarsi dai palazzi. Tu non ci rappresenti. >>

Ridendo dico: << Lo so. Io sono unica nel mio genere. Letteralmente. Se nasce un'altra ragazza alata contattatemi, saremmo ottime amiche. >>

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