Guerriera- Parte 3

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Dopo un po' si perde la cognizione del tempo. Non so se è giorno o notte, non so nemmeno da quanto tempo sono sveglia. Ho fatto una prova, nella mia mente ho contato fino a sessanta per vedere in questo posto quanto dura un minuto. Mi è sembrata un'eternità. Quindi, da quanto ne so, possono essere passate ore o solo qualche minuto.

Più passa il tempo e più rifletto. Tutti i pezzi del puzzle vanno al loro posto. Vivian odiava mia madre perchè la credeva responsabile della fuga del marito, Ezra è suo figlio e sono riuscita a trovarlo facilmente perchè non è stata mia madre a consigliarmi di andarlo a cercare, ma un loro incantesimo. Sicuramente non ho visto nemmeno David, voleva che portassi tutti gli ex angeli sulla nuvola per averli tutti insieme. Adesso che io non ci sono più, Marcus è qui con me e Anna è morta, non c'è nessuno in grado di prendere il comando e di controllare la situazione.

Forse è veramente arrivata la fine a questo punto. Sono stata una povera ed ingenua sciocca. Finn ha preso anche Ariel ed il piccoletto, non sono riuscita a salvarli. Molto probabilmente in questo momento Ariel si sta trasformando in ibrido.

Ho riflettuto anche su come Finn ha i poteri. Una parte del mio cervello mi diceva che uno stregone di magia nera non potesse avere tutta quella magia, infatti Natalie o Vivian ha diviso i suoi poteri con lui, o glieli ha donati completamente.

Mi sono fatta ingannare. Credevo di riuscire a tener testa a Finn, ma lui è più astuto di quanto pensassi. Ho scoperto anche perchè non riuscivo a fare magie per difendermi. Mentre cercava di soffocarmi sulla nuvola, mi ha impiantato proprio sulla carotide una piccola sferetta di metallo che non mi fa praticare la magia. Ne ha una anche Lilia e Jago. Nessuno di noi può usare la magia e questo mi fa impazzire. Sono una vera schiappa con la magia, ma un po' avrebbe aiutato.

Ad un tratto Marcus si alza da dove è seduto e si viene a sedere vicino a me. È tutto sporco e ha i vestiti strappati. Fra un po' della maglietta non rimaranno altro che piccoli pezzettini.

Lo guardo, guardo i suoi occhi spenti e mi rendo conto che non sono riuscita a salvarlo, non sono riuscita a salvare nessuno di loro. Sono un disastro.

<< Mi sei mancata. >> sussurra prendendomi la mano.

Lilia e Jago si sono addormentati dall'altra parte della stanza. Dalle occhiaie che avevano penso che non dormivano da tempo.

Io non dico niente, cerco di trattenere le lacrime.

<< Sto aspettando che tu me lo dica. >> dice sorridendomi.

<< Che ti dica che cosa? >> dico guardandolo negli occhi.

<< Che mi dica: Marcus, sei uno scemo, pensavi che fossi sterile mentre invece non lo sono. Aspetto un bambino. >>

Sorrido e dico: << Veramente è una bambina. >>

Gli si illuminano gli occhi. Adesso che è di fronte a me capisco quanto mi è mancato.

<< Ti voglio bene. >> dico guardandolo dritto negli occhi << Sei molto importante per me. Me ne sono resa conto in questi giorni. Sai come mi sono sentita quando ho scoperto che tu eri stato rapito? Ho provato lo stesso dolore di quando, in quella camera di ospedale, ho visto mio padre acquisito morire. Sapevo che ti avrei rivisto, ma comunque ti avevano ucciso. Io... per un attimo ho pensato che non saresti stato più la persona che mi supporta e mi sopporta da tanti anni. >>

<< Non è così terribile. >> dice sorridendo.

<< Sul serio? >>

<< Si. >> risponde << Cioè, fa schifo. Desiderare ogni minuto della giornata il sangue, pensare al sangue, vedere le vene piene di sangue delle altre persone. Però c'è di peggio. Il mio cuore è... io sto già... >>

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