Passato- Parte 13

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Tutti dormono da qualche ora, mentre io non riesco a dormire. Sono seduta fuori, vicino ad un tavolino rotondo di metallo che io stessa ho fatto apparire. Guardo il cielo, credo di non averlo mai visto così stellato. È fantastico. Non ho nemmeno la voglia di respirare. Sapere che siamo tutti in pericolo mi rende nervosa e stanca. Cerco di capire il piano di Alec, ma non ci riesco. Ha rapito Cat, poi subito dopo ha rapito Lilia e poi Jago. Qual è il suo prossimo bersaglio? Poi non capisco un'altra cosa, se voleva vedere morire Ariel perchè non ucciderla subito invece di dargli solo una botta in testa? Io non lo capisco. E poi, tutte queste morti nel bosco sono collegate da Alec? Non riesco a venirne a capo. Sta succedendo tutto troppo in fretta, non ho nemmeno il tempo di riflettere. Se voleva vendicarsi su di me e su Ariel, perchè non rapire noi due? Sono troppo confusa.

La porta della casetta si apre e Marcus esce fuori. Faccio apparire una sedia dall'altra parte del tavolino e lui si siede. Prende un pacchetto di sigarette dalla sua tasca e me ne offre una. Non ho la forza per rifiutare.

<< Ti va di parlare un po' con me? >> mi chiede passandomi l'accendino.

<< Sei tu che hai bisogno di parlare. >> dico << Come stai? >>

<< Beh... la mia fidanzata è stata rapita, la mia ex fidanzata è morta questo pomeriggio e qualche ora fa ho visto il fantasma del mio primo amore. Potrei stare meglio. >>

Appoggio la mia mano sulla sua, lo guardo negli occhi e dico: << Supereremo tutto anche questa volta. Li ritroveremo e spaccheremo la faccia a quel... non trovo nemmeno le parole per descriverlo. Come si può chiamare una persona che fa continuamente del male alle persone per il semplice gusto di divertirsi. >>

<< Credo che il giusto appellativo sia "bastardo". >> risponde accennando un sorriso.

<< Dobbiamo essere più astuti di lui. >> dico tornando ad ammirare il cielo << Solo che lui ha una mentalità così contorta... io non riesco a capirlo. Se riuscissi a prevedere le sue intenzioni tutto cambierebbe. In questo momento la paura e il terrore mi stanno rodendo dentro. >>

<< Hai mai pensato che è proprio questo che vuole? >>

Mi volto verso di lui e lo guardo.

<< Non ucciderà nessuno per il momento. >> dice spegnendo la sua sigaretta << Vuole fare provare a te e ad Ariel la paura. È questione di giorni, o forse di ore. Rapirà anche Ruben e me, così tu ed Ariel rimarrete da sole, e lo so che è brutto da dire, ma vorrà disfarsi di Eliah. Oggi non ci è riuscito perchè sei arrivata tu, ma lui riuscirà a trovare un momento in cui tu non sarai abbastanza vicina per proteggerla. >>

<< Ti prego. >> dico con gli occhi pieni di lacrime << Ariel non lo sopporterebbe, io non lo sopporterei. >>

<< Aria, io non ti dico questo per farti soffrire. >> dice prendendomi le mani << Dobbiamo essere pronti a qualunque cosa. Lui sa che con il tempo il dolore della morte di una persona diventa sopportabile, e lui vuole farvi soffrire per l'eternità, quindi non ucciderà nessuno, ma troverà il modo di farci soffrire tutti. >>

<< Da dove è nata tutta questa teoria? >> chiedo un po' in ansia.

Sta un attimo in silenzio, fa un respiro profondo e dice: << Si è messo in contatto con me qualche mese fa, mentre ero in Giappone con Caterina. Abbiamo parlato e lui me lo ha fatto intuire chiaramente. Non mi ha detto niente in particolare, ma ho capito dalle sue parole che ha costruito un piano perfetto, un piano che potrebbe distruggerci una volta per tutte. >>

Mi tremano le gambe. Io sono la ragazza alata, una ragazza nata per combattere le peggiori guerre, non dovrei provare paura, e invece... Odio questi momenti, i momenti in cui mi sento inutile. Devo sconfiggere quel ragazzino, devo ritrovare mio fratello e le mie amiche, devo fare in modo che nessuno venga ucciso. Ma come posso fare? Io sono forte fisicamente, ma lui è molto astuto, e si sa che l'astuzia batterà sempre la forza. In questi momenti vorrei avere una famiglia normale e una vita normale, ma questo non sarà mai possibile. Perchè la felicità è così momentanea? Non ho già sofferto abbastanza nella mia vita? Non mi merito un lieto fine? Tutti quei giorni passati a vivere a fatica, tutti i miei sforzi per sopravvivere, non sono bastati? Certe volte penso di spegnere tutto, di imporre a me stessa di non provare più nemmeno un sentimento. Certe volte penso di iniziare a vivere una vita in solitudine e in completo relax. Ma quella sarebbe vita? Ma questa che sto vivendo adesso è vita?

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