Vendetta- Parte 3

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Siamo in palestra. Non c'è quasi niente, solo dei materassini e dei pesi. Io ed Ariel ci stiamo allenando già da un po' e non abbiamo intenzione di fermarci. Eliah è sott'occhio, sta giocando con un aereoplano giocattolo che lui stesso ha fatto apparire.

Appena finiamo le nostre cinquanta flessioni ci fermiamo. Io non sono per niente stanca, mentre Ariel sta morendo dalla stanchezza.

<< Hai bisogno di riposare. >> dico passandole una bottiglietta d'acqua << Troppo allenamento può farti male. >>

<< Tu sei avantaggiata, non so come tu faccia a fare cinquanta flessioni senza nemmeno avere il fiatone. Io ho bisogno di allenarmi per diventare più forte. Devo imparare a difendere il mio bambino, se non fossi arrivata tu la scorsa volta sarebbe già morto. >>

<< Comunque fra poco è ora di pranzo. >> dico guardando l'orario dal mio nuovo telefono << Devi mangiare. >>

<< Anche tu. >> dice con tono arrabbiato.

Io non so cosa mi sta succedendo in questi ultimi giorni. Appena mangio qualcosa lo rigetto. Sicuramente è per il troppo stress, non sono mai stata così stressata in tutta la mia vita, nemmeno quando stavo andando a morire nella pianura. Sento che potrei scoppiare da un momento all'altro.

<< Dovresti farti dei controlli. >> dice guardandomi << Forse sei malata. >>

<< Sono un vampiro. >> rispondo ricambiando lo sguardo << Non posso essere malata. >>

<< Non dico malattie comuni, malattie sovrannaturali. Forse qualche stregone bastardo di nostra conoscenza sta facendo di tutto per renderti debole. >>

<< Sono comunque forte. Hai visto, non sono nemmeno stanca. >>

<< Comunque dovresti farti controllare lo stesso. >>

Il mio telefono squilla, è un messaggio di Rachel. Ha formato una squadra per raccogliere tutti gli ex angeli e convincerli a venire qui ed è riuscita a convincerli quasi tutti. Nel messaggio non dice chi si sta rifiutando di venire, da solo un indirizzo. Mentre cerco di pensare al perchè questo indirizzo non mi è nuovo, mi arriva una chiamata. È Alaric.

<< Pronto? Alaric? >> dico alzandomi all'impiedi.

<< Qui c'è un problema. >> dice spaventato << Un angelo con un fucile vuole obbligare mia madre a venire sulla nuvola. Hai dato tu quest'ordine? >>

Ecco perchè non mi era nuovo l'indirizzo. Anche Natalie è un ex angelo, anche lei è in pericolo. Non pensavo a lei da un sacco di tempo e nemmeno Ruben l'ha più nominata. L'ultima notizia che ho di lei è che circa due anni fa è caduta e adesso è sulla sedia a rotelle, ma nient'altro.

<< Si. >> rispondo << E' un mio ordine. Siamo di nuovo in guerra e tutti gli ex angeli sono in pericolo. Ho dato l'ordine di far tornare tutti gli angeli qui. >>

<< Ma mia madre non può tornare lì, è anziana. Non è più capace di camminare, non so come possa volare. Per favore, ordina ai tuoi uomini di lasciarci in pace. Charlotte sta per tornare da scuola e non voglio che veda uno scenario del genere. >>

Sospirando dico: << Sto arrivando. >>

Mi raccolgo i capelli e prendo la mia borsa dalla panca in fondo alla palestra. Sicuramente c'è Brutus a casa loro, il protettore più anziano rimasto e, come il suo nome, è davvero un bruto. Ha intenzioni buone, ma il suo aspetto fisico e il suo carattere non lo aiutano. Assomiglia molto ad un soldato vichingo con la sua barca incolta e con la sua corporatura possente. Mi chiedo come le sue ali riescano a farlo volare.

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