Justin
Ci sono momenti in cui pensi.
Pensi a tutto quello che avresti potuto fare e invece hai fatto così tanti errori, da ridurti la vita uno schifo.
Avrei dovuto andare su un'altra strada, facendo mia madre fiera. Farla felice e farla sorridere.
Se non avessi preso quella strada da gangster, mio padre sarebbe ancora vivo. E anche lui sarebbe stato fiero di me, se non avessi fatto tutte quelle cazzate.
Da piccolo mi piaceva la musica, forse avrei potuto fare il cantante.
Era un sogno che avevo da molto tempo, ma una volta cresciuto, mi ero lasciato andare dalle cose pericolose, credendo che fosse tutto un gioco.
E invece mi ero ritrovato in quella situazione di merda. All'inizio mi sentivo fico, potente e indistruttibile. Adesso volevo solo riavere la mia vita normale di una volta, senza pistole, bombe o macchine.
Stava diventando un incubo oramai.
E avrei tanto voluto svegliarmi da un momento all'altro, dimenticando quel brutto sogno.
Ero a casa seduto sul divano, dopo essermi fatto una doccia e parlato con David. Era venuto per parlare con me e Chris sull'accaduto. Aveva detto che avrebbe preso seri provvedimenti.
Ma neanche mi importava.
Mi importava di Kate e quello che aveva dovuto vedere.
Avevo i gomiti poggiati sulle ginocchia e la testa nelle mani.
Ero disperato.
Non avrei voluto che Kate vedesse quella scena, e non avrei dovuto sparare a quell'uomo.
Ma, non so per quale ragione al mondo, mi era venuta una rabbia improvvisa e incontrollabile.
Forse era dovuto al fatto che era uscita dalla macchina, non ascoltando, o forse perché teneva ancora a Mark. Non lo sapevo da dove fosse arrivata quell'ira.
Avrei voluto uccidere tutto il mondo e spaccare l'intera casa, ma mi trattenni. Mi capitavano spesso momenti in cui mi incazzavo al massimo, quando venivo preso dalla polizia, quando qualcuno non voleva darci i soldi o quando perdevo a diversi scontri.
Ma mai quando si parlava d'amore.
Amore.
Quella parola mi fece venire i brividi. Io non avevo mai amato. E forse stavo cominciando ad amare Kate.
Volevo amarla.
Ma probabilmente l'avevo persa.
Dopo avermi visto uccidere una persona, ne dubitavo che ancora si fidasse di me e che sarebbe stata accanto a me.
Ma d'altronde quello ero io. Una volta entrato in quella cazzo di gang, non se ne poteva più uscire.
Volevo solamente che Kate accettasse tutto quello. Che sarebbe riuscita ad amarmi anche essendo un criminale.
Che sarebbe stata accanto a me, pur sapendo che persona orribile fossi.
E l'avrei protetta. Da tutto e da tutti.
Non mi sarei mai permesso di farle del male o di farle accadere qualcosa.
Ormai credevo di essermi già innamorato cotto di lei, ma era più o meno tutto confuso.
Non sapevo come si amava.
Ma ero certo che per lei provavo qualcosa.
Il bussare alla porta mi fece uscire dal mondo dei pensieri.
Mi alzai dal divano andando ad aprire. Mi ritrovai davanti lei...
Se ne stava lì davanti con lo sguardo perso nel vuoto, torturandosi le mani.
Alzò di poco lo sguardo.
Aprii la bocca ma non uscì nessun suono e rimasi fermo come un sasso.
《Voglio parlarti.》sussurrò appena.
Mi scharii la voce ed annuii, senza dire altro.
Mi spostai di poco facendola entrare e chiusi la porta. Sapevo benissimo di essermi comportato da perfetto stronzo con lei, e mi sentivo pesantemente in colpa.
Non volevo spaventarla, ma lo avevo fatto...
Mi grattai la nuca nervoso, non avendo il coraggio di guardarla negli occhi. Kate camminò per il salone guardandosi intorno. Si girò per guardarmi e in quel momento mi sentii mancare l'aria.
Aveva uno sguardo strano, misto alla rabbia e delusione.
《Vorrei che tu fossi sincero con me.》disse.
Deglutendo, annuii.
《Da quanto tempo che fai queste cose?》
《Non so...》alzai le spalle.
《Quali cose?》
Si sedette sul divano.
《Tutte le cose che fai nella gang.》
Mi sedetti sulla poltrona.
《Ho iniziato ad entrare in questo giro all'età di 15 anni.》
Lei annuì piano guardando per terra.
《Quante persone hai ucciso?》
Il mio cuore ebbe un colpo. Come potevo dirglielo? Ne avevo uccise troppe.
《Kate, questo non-》
《Dimmelo!》
In quel momento ero sicuro di aver visto rabbia nei suoi occhi.
《Non lo so, ma tante...》
《Perché?》
La guardai confuso.
《Perché le hai uccise?》
Alzai le spalle aprendo la bocca per dire qualcosa, ma non sapevo che dire.
《Ho ucciso uomini di altre gang, non ho mai ucciso qualcuno di innociente.》
Kate fece una risata amara.
《Anche fosse, nessuno merita la morte.》
Mi alzai in piedi.
《Mettiti nei miei panni, in cui ogni giorno sei minacciato a morte da qualcuno e hai sempre la polizia alle calcagne.》adesso mi stavo incazzando io. Si alzò anche lei.
《Potevi benissimo lasciare stare tutto questo.》
《Lo so, cazzo! Lo so benissimo. Ma ero stupido a quell'età e ormai quel che è fatto, è fatto. Non si può ritornare più indietro.》
Kate sbuffò.
《C'è sempre una soluzione.》
Scossi la testa.
《Non in questo caso. Tu non hai idea in che mondo vivo. Ed è per questo che non ti ho detto mai niente. Per non spaventarti troppo.》
《Dovevi dirmela lo stesso la verità.》
Parlò piano.
《Avrei preferito che me la dicessi tu, no che venivo a scoprirla da qualcun'altro.》
Indurì la mascella.
《Che cosa hai scoperto?》
Lei rimase in silenzio, facendomi arrabbiare.
《Chi cazzo te l'ha detto?》alzai la voce avvicinandomi a lei.
Kate fece un passo indietro impaurita e improvvisamente mi resi conto di quello che avevo fatto.
Indietreggiai, cercando di calmarmi.
《Hai fatto corse clandestine con le macchine, ti sei drogato, hai venduto droga per un sacco di persone e con quei soldi ti sei comprato altre armi.》disse guardando un punto drfinito. Quello che disse mi spiazzò. Sapevo tutto.
Tutto...
Rimasi scioccato senza muovere un muscolo.
《Kate...》sussurrai.
Lei mi guardò con occhi lucidi.
《Perché non me le hai dette tu queste cose?》
《Tu non devi avere a che fare con tutta questa roba.》strinsi i denti.
Lei alzò le mani al cielo.
《Avevi detto che volevi qualcosa di serio con me. E sai che una vera relazione si basa sulla fiducia. Si, all'inizio mi sare incazzata, se mi avessi detto tu la verità, ma col tempo forse mi sarei abituata.》
Rimasi in silenzio, non sapendo cosa dire. Forse aveva ragione.
Ma non volevo dirgli tutto. Avrei voluto aspettare per un altro po' di tempo.
《Ma probabilmente tu volevi solo un giocattolo che lo distraeva dal suo lavoro, per poi gettarlo via.》
Mi si drizzarono i peli sulle braccia.
《Questo non è affatto vero. Adesso stai esagerando.》mi avvivinai puntandole il dito contro.
Lei socchiuse gli occhi.
《Sto esagerando? Davvero? Io credevo di conoscerti, ma adesso non ne sono più sicura.》
Aveva ragione. Le avevo dimostrato solo la parte buona di me.
Lei non sapeva com'ero fatto realmente.
《Oggi ho visto un Justin diverso. Non il mio Justin.》
Ero il suo Justin?
《E sono anche peggio. Ma credimi, a te non farei assolutamente niente.》dissi sincero.
《Non tu, ma saranno gli altri a farlo.》guardò la finestra.
《Non lo permetterei mai.》mi avvicinai a lei sfiorandole appena la guancia, ma lei si allontanò.
《Io... io non posso farcela.》sussurrò. 《Che vuoi dire?》inarcai le sopracciglia.
《Forse è stato solamente un errore incontrarci.》
Fu come ricevere un pugno nello stomaco. Quello avrebbe fatto meno male.
《Kate, non dire cazzate.》
《Non voglio avere un criminale accanto a me. Ho paura.》la dua voce tremava.
Mi si spezzò il cuore vedendola così.
Era troppo innociente per tutte quelle cose. Era tutto nuovo per lei.
Era logico che fosse spaventata.
《È questo quello che vuoi? Dimenticare tutti i nostri momenti?》chiesi.
《Quali momenti?》si girò camminando per la stanza.
《La maggior parte delle volte ti ho visto con un'arma in mano.》
《E quindi è così? Vuoi proprio dimenticarmi?》
Kate rimase in silenzio guardando tutto, ma non me.
《Mi dispiace...》e se ne andò.
Chiuse la porta lasciandomi spiazzato.
Avrei voluto fermarla, ma era la sua decisione. All'improvviso sentii il corpo riscaldarsi.
Con un movimento veloce, feci cadere il tavolino di legno davanti al divano, mandando in frantumi gli oggetti che vi erano sopra.
Non potei controllare la rabbia furibonda che era dentro di me.
Staccai anche le tende dalla finestra facendo cadere a terra il palo di ferro con un rumore assordante.
Feci catapultare anche la poltrona con un calcio. Ero incazzato più che mai.
Non voleva più stare con me.
Perché diavolo mi ero lasciato trasportare dai sentimenti?
Sapevo che sarebbe successo quello prima o poi. Lo sapevo che sarebbe finito tutto.
Mi ero illuso credendo che lei mi avrebbe accettato. Ma chi vuole stare accanto ad un criminale?
Perché avevo ascoltato Chris?
L'amore non fa altro che portare sofferenze.
Non può esistere una storia di lunga durata tra una semplice e dolce ragazza ed un criminale. No.
Mi stavo facendo cambiare da una ragazza, cosa che mi ero promesso che non sarebbe mai successo, che nessuna ragazza mi avrebbe fatto indebolire. E non lo avrei permesso.
Non avrei permesso a Kate di rendermi debole.
Sarei sempre rimasto il Justin duro e freddo di prima, quello che non si innamora.
In pochi secondi la casa era tutta sotto sopra. Diedi diversi pugni al muro, facendo uscire il sangue dalle nocche. E neanche sentivo dolore.
Era qualcosa di strano quello che provai. Al petto, al cuore...
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Love is Impossible || JB [REVISIONE]
FanfictionPenserete che la vita di Kate Jonson sia quella che ogni diciassettenne vorrebbe, ma non è così. Tormentata dal suo passato Kate vive ancora con la paura di rivivere tutto, e vorrebbe dimenticare. Ma non può. Mentre Justin Bieber, il ragazzo che tu...