40. Shot

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Piccoli raggi di luce filtrarono dalle sottili fessature della persiana, illuminando di poco la stanza.
Ero rimasto nella stessa posizione per tutta la notte, tanto che sembravo una statua. Ero confuso come non mai, non sapevo che diamine fare.
Parlare con Jack, Jessie o andare a cercare Mark e ucciderlo...
L'unica cosa però che volevo era che Kate si svegliasse e mi guardasse di nuovo con quei stupendi occhi.
Avevo voglia di rivedere quell'oceano stravolto da felicità e paure, che mi facevano perdere in continuo.
L'amore che provavo per lei era indescrivibile. Non avevo mai amato qualcuno così tanto.
Ero arrivato al punto che mi sarei ammazzato per lei, avrei fatto di tutto.
Posai lo sguardo su quel piccolo angelo che dormiva profondamente.
Sembrava calma e rilassata. Pregai solo che rimanesse sempre così.
Mi accorsi che non aveva più l'asciugamano con il quale l'avvolsi, aveva dei suoi vestiti. Molto probabile era stata Jessie a cambiarla mentre io facevo la doccia.
La ringraziai mentalmente per averlo fatto, io non sarei stato in grado di vedere ancora quel corpo così piccolo e distrutto. Mi si strinse il cuore.
I suoi occhi cominciarono a muoversi e quasi saltai dalla sedia.
Non sapevo cosa fare o come comportarmi. E se aveva paura di me?
Cominciò a muoversi e i suoi occhi si aprirono finalmente.
Il mio respiro si bloccò quando rimase a guardare il soffitto.
Non si muoveva, non diceva nulla.
Cominciai a torturarmi le mani. Cosa avrei dovuto fare?
Il suo sguardo era vuoto, assente, come se non fosse lì. Quella non era la mia Kate, sembrava persa.
Deglutii continuando a guardarla.
I suoi occhi si innumidirono e sussultai.
《Kate?》la chiamai.
Appena pronunciai il suo nome lei sussultò girandosi nella mia direzione.
Finalmente mi guardò negli occhi e fu come ricevere un pugno al cuore.
Era spaventata di me...
Leggevo il terrore in quei pozzo d'acqua e la cosa mi stava distruggendo.
Cercai di allungare una mano per accarezzarle il braccio, ma lei si ritirò facendo un verso di disapprovazione.
《Kate.》sussurrai. Il cuore mi era devastato. Provavo il suo stesso dolore, soprattutto emozionale.
Mi sentivo una merda tremenda per non averla salvata.
《Ti prego.》sussurrai con le lacrime agli occhi. Appena sfiorai il suo braccio lei scattò dal letto urlando.
《Non toccarmi!》si accasciò a terra cominciando a piangere.
Scacciai via le lacrime cercando di rimanere forte.
Dovevo esserlo. Per lei.
La porta dietro di me venne aperta all'improvviso ed io rimasi immobile.
《Cos'è successo?》sentii la voce di Chris.
Non riuscivo a staccare gli occhi dalla mia piccola ragazza.
《Kate?》arrivò anche la voce di Jessie. I suoi passi frettolosi si fecero più vicino e presto fu davanti a Kate.
Si inginocchiò al suo livello cercando di consolarla, ma Kate urlò un'altra volta.
《Vattene! Vattene! Non toccarmi!》si dimenava e si allontanava il più possibile, schiacciandosi al muro.
Portò le gambe al petto e le strinse con le mani, non smettendo di piangere.
《Kate.》anche Jessie piangeva.
Mi alzai dalla sedia e presi Jessie per un gomito costringendola ad allontanarsi da Kate. Non riuscivo a vederla in quel modo.
Mi deluse però il fatto che non si fidava di me, non mi riconosceva.
Io non ero Mark, lo sapeva, eppure aveva paura di me. Aveva paura persino della sua migliore amica.
Io non le avrei mai fatto del male, come avrei potuto farlo?
Pensai a quello che Mark avrebbe potuto farle. Non volevo neanche saperlo. Una serie di scene orrende mi passarono per la testa.
Volevo mettermi ad urlare all'intero mondo e uccidere Mark.
Chris portò via Jessie dalla stanza, che continuava a piangere ed io rimasi di nuovo immobile, in piedi.
Ero paralizzato da quello che vedevo. Come mi dovevo comportare?
Decisi di fare l'unica cosa che ritenevo opportuno.
Presi il cellulare dal comodino e chiamai Jack. Doveva saperlo.
Mentre squlliava, continuai a guardare quella piccola creatura indifesa all'angolo.
Chiusi fortemente glu occhi sentendo il mio cuore andare in frantumi.
《Pronto?》la voce allarmata del fratello mi arrivò dall'altro capo.
《L'abbiamo trovata.》sussurrai.
《Caspita! Dici sul serio?》urlò.
Potei sentire l'entusiasmo nella sua voce. Sospirai.
《Si, è a casa mia.》risposi.
《È tutto ok, vero? Non le è successo niente?》questa volta era preoccupato. Molto.
Strinsi i denti, non sapendo come avrei fatto a dirglielo.
《Mi dispiace...》sussurrai, sentendo quelle due paroline per la milionesima volta. Era l'unica cosa che potevo dire...
《Cosa?》mormorò.
《Mi dispiace...》sussurrai un'altra volta con la vista appannata.
《No... cazzo... non può essere. No..》la sua voce si spezzò e subito attaccò.
Lasciai cadere il telefono sul materasso e crollai sulla sedia.
Passarono dieci minuti e il campanella della casa suonò. 
Probabilmente Chris aprì e dopo sentii un rumore di passi frettolosi che si avvicinavano sempre di più.
Poi la porta venne spalancata, facendo sussultare Kate.
Jack aveva l'affanno mentre i suoi enormi occhi azzurri e lucidi guardavano la figura di Kate a terra.
《Kate...》mormorò e si precipitò da lei. Ma Kate reagì nello stesso modo che fece a me e Jessie.
Appena Jack cercò di toccarla, lei cominciò ad urlare e allontanare le mani di suo fratello.
L'immagine mi spezzò il cuore.
《Che cazzo le ha fatto?》urlò nella mia direzione. Non volevo neanche sapere cosa aveva fatto Mark, non sarei riuscito a sopportarlo.
Ma quella era la verità, ed io mi rifiutavo di accettarla.
《L'ha violentata.》portai una mano alla bocca mentre dissi quelle parole.
Non potevo farcela.
Non riuscivo a crederci. Non volevo.
Jack indurì la mascella e me lo ritrovai in un secondo di fronte a me che mi temeva per il colletto della maglia.
《Bastardo!》mi ringhiò a pochi centimetri dal viso.
Corrugai la fronte.
《Cosa c'entro io?》chiesi confuso.
《Tu...》mi lasciò la maglia.
《Non l'hai salvata.》
Le sue parole mi colpirono in pieno viso, così come il suo pugno.
Girai la faccia dall'altra parte, sentendo la guancia andarmi a fuoco.
Infondo me lo meritavo...
Meritavo di peggio, perché non ero riuscito a salvarla.
《Io credevo in te. Mi ero fidato!》cominciò ad urlare, aumentando il dolore al mio cuore.
Mi sentii terribilmente in colpa e non potevo aggiustare niente.
《Kate.》si riavvicinò a lei, inginocchiandosi al suo livello.
Kate continuava a singhiozzare con la faccia nascosta negli incavi dei gomiti sopra le ginocchia.
Una lacrima amara scese dalla mia guancia, bruciando sul punto in cui mi aveva colpito Jack.
Quel piccolo dolore non era niente a confrinto a quello che Kate aveva subito. Avrei voluto prenderlo io il suo dolore, facendole dimenticare assolutamente tutto.
《Sono io, tuo fratello. Kate, non ti farò niente.》la voce di Jack tremava mentre guardava con supllico sua sorella.
《Kate.》la richiamò, ricevendo come risposta solo singhiozzi.
Jack alzò lo sguardo su di me. Aveva uno sguardo misto di rabbia, delusione e soprattutto dolore.
Si alzò in piedi e strinse i pugni lungo i fianchi.
Non disse nulla e, come me, rimase a guardare Kate che veniva distrutta dalla paura e dalla disperazione.

Love is Impossible || JB [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora