Un immenso calore mi pervase il corpo dandomi scariche elettriche e svegliandomi all'improvviso. Mugugnai qualcosa di incomprensibile e mi girai dall'altra parte, ma andai a sbattere contro qualcosa piuttosto duro.
Era caldo e liscio...
Stavo sognando?
Ci poggiai sopra la fronte e con una mano accarezzai i muscoli gonfi e ben fatti sfiorandoli appena.
Sorrisi al ricordo dell'altra notte.
Io e Justin, nel suo letto, a ridere e scherzare, a coccolarci e a baciarci.
Non credevo che la vita potesse essere più bella di così.
Il suo petto si alzava e abbassava in modo regolare. Ricordai di aver detto a mio fratello che andavo a dormire da Jessie e lui, stranamente, annuì senza far domande.
Non era per niente da lui.
Nell'ultimo tempo si comportava molto strano, non era più possessivo nei miei confronti, non mi interrogava ogni volta che mettevo piede fuori la porta di casa, e soprattutto non mi dava i suoi bellissimi baci sulla fronte.
Era diventato chiuso in se stesso e a malapena mi rivolgeva la parola.
Non sapevo se esserne delusa o preoccupata.
Sperai che non fosse accaduto qualcosa fra noi due. Forse avevo fatto qualcosa senza accorgermene e lo avevo fatto infuriare.
Ma se era così veniva a parlarne direttamente a me, e invece se ne stava sempre fuori con gli amici o chiuso a chiave nella sua stanza.
Mi accoccolai di più al petto di Justin sentendo il suo bellissimo profumo invadermi. Lui, come se mi avesse sentito, mi strinse di più continuando a tenere gli occhi chiusi.
Cercai di bearmi quel meraviglioso momento, ma sbarrai gli occhi ricordando che le vacanze di Natale erano finite e dovevamo tornare a scuola. Passai il capodanno con Jessie, Chris e ovviamente Justin ad un picnic al prato.
Passamo la notte lì a vedere i fuochi d'artifico sulla città e dopo eravamo rimasti sulle coperte a parlare e a scherzare. Era stata una serata davvero stupenda. Mia madre era andata con delle amiche a divertirsi e ne fui felice, aveva bisogno anche lei di sentirsi bene, se lo meritava.
Ovviamente durante quella serata Jessie e Chris non potevano trattenersi dal chiedere se io e Justin stessimo insieme.
Io e lui ci eravamo limitati a guardarci con un sorriso imbarazzante. Giurai di averlo visto arrossire ed è stata una delle cose più dolci che avessi mai visto.
Non sapevo cosa fossimo io e Justin, sinceramente. Eravamo amici? O stavamo insieme?
Non mi aveva mai chiesto di essere la sua ragazza, ma ci comportavamo come dei fidanzati. La cosa era strana.
Dopo la relazione con Mark avevo cercato di convingere me stessa che non avevo bisogno di un altro ragazzo nella mia vita, e poi boom!
Apparve Justin che mi cambiò tutti i piani, mi stravolse la vita e mi diede la forza di amare ancora.
Passarono vari minuti e non sapevo neanche che ore fossero, quando ad un tratto Justin si mosse.
Gemette appena aprì gli occhi.
La stanza era abbastanza buia, i raggi di sole filtravano appena fra le serrature della persiana.
Quando i suoi occhi si posarono su di me sorrise e per poco non gli saltai in braccio a riempirlo di baci.
《Buongiorno.》mormorò con la voca assonnata e roca.
Mi sfiorò le labbra per poi lasciare un candido bacio.
《Buongiorno.》sorrisi avvicinandolo di più a me.
Lui si accoccolò al mio petto e arrossi sentendo le sue labbra sul mio seno.
Mi schiarii la voce.
《Justin... oggi si ritorna a scuola.》cercai di levare la sua presa dal mio bacino, ma con scarsi risultati.
《No...》piagnucolò come un bambino.
《Dai!》risi colpendolo ad un braccio.
Lui alzò la testa con i capelli scompigliati e la faccia da appena svegliato. Era così buffo, eppure tremendamente bellissimo.
Per non parlare di come ero io...
I miei capelli la mattina diventavano peggio di un nido di cornacchie.
《Dobbiamo andarci per forza?》la sua voce era roca, sensuale e per poco non mi sciolsi.
Continuava a strofinare il suo viso sul mio seno e sul collo, facendomi impazzire già di prima mattina.
Alzai un braccio per afferrare il cellulare dal comodino e vidi l'orario.
《Sono le 7 e 20 dobbiamo sbrigarci.》
Lui sbuffò e lentamente si levò dal mio corpo. Ad un tratto sentii freddo, come se una parte di me mancasse.
Il suo calore mi abbandonò, mentre lui si alzò.
《Vado a prepararti la colazione, se vuoi puoi fare la doccia.》
Mi tirai sui gomiti.
《Sai cucinare?》chiesi sbalordita.
Non me lo immaginavo ai fornelli.
Mi venne quasi da ridere.
《So fare molte cose.》mi fece l'occhiolino e uscii dalla stanza.
Mentre camminava non potei non guardarlo.
Lo fissai attentamente, ogni piccola parte dei suoi muscoli scolpiti e come si muovevano. Guardai come la sua shiena si contraeva a ogni passo che faceva, i suoi lineamenti perfetti e la fascia di boxer della Calvin Klein visibile da fuori i pantaloni grigi.
Dio mio, era qualcosa di troppo stupendo...
Rimasi altri minuti nella stanza, ancora scossa da quell'immagine divina e infine decisi di scendere dal letto. Portavo il mio tipico piagiama, che comprendeva una maglia semplice bianca e dei leggins neri.
A piedi nudi mi diressi verso il bagno.
Feci una veloce doccia con i capelli legati in una cipolla alta per non bagnarli, altrimenti ci avrei messo troppo tempo per asciugarli.
Dopo essermi lavata per bene, uscii avvolgendo il mio corpo in un asciugamano piuttosto corto.
Ritornai nella camera di Justin per poter prendere il cambio dalla mia borsa.
Appena varcai la soglia, però, vidi Justin entrare. Sobbalzai e tenni una mano all'asciugamano per la paura che mi sarebbe scivolato, svelando il mio corpo davanti agli occhi desiderosi di Justin.
《Cazzo...》imprecò lui appena mi vide. Deglutì varie volte, non riuscendo a staccare gli occhi dal mio corpo.
Avevo le gambe completamente scoperte e il petto bagnato, sentii le guance avvamparmi.
Perché mi doveva mettere in imbarazzo ogni volta?
Justin scosse la testa riprendendosi e indicò la porta dietro di lui.
《Volevo solo avvisarti che è pronto.》gesticolò balbettando.
Sorrisi per quanto fosse dolce e annuii. Mi avvicinai al letto, mentre lui rimase ancora imbambolato lì.
Sentivo il suo sguardo bruciarmi.
Lo guardai.
《Vuoi rimanere qui a guardare o pensi di andartene?》chiesi.
Lui si sedette sulla poltrona accanto alla scrivania.
《Vorrei guardare.》sorrise maliziosamente.
Aprii la bocca dallo stupore.
《Maniaco!》presi un cuscino e lo lanciai, prendendolo in piena faccia.
《Ok ok calmati!》alzò le mani in segno di resa. Lasciò il cuscino sulla poltrona e uscì dalla camera ridendo.
Sbuffai e scelsi i vestiti.
Dopo aver indossato l'intimo, dei jeans chiari, una maglietta a caso, la felpa grigia e le stars, mi truccai poco giusto per aggiustare la faccia da zombie, mi sistemai i capelli e scesi giù.
Un'ondata di profumo di bacon mi avvolse come un abbraccio.
Andai in cucina trovando Justin mettere il succo d'arancia in un bicchiere. Sulla tavola c'era un piatto di bacon e uova e accanto anche una scatola di ciambelle.
Ok, sembrava tutto divinamente buono, ma non sarei riuscita a mangiare tutto.
《Chris aveva comprato due scatole di ciambelle, una l'ha portata a Jessie e questa l'ha lasciata a me.》indicò la scatola con quelle delizie.
《Sembra tutto squisito.》mi avvicinai a lui.
《È la prima volta che cucino per qualcuno.》confessò guardandomi negli occhi.
《Quindi dovrei sentirmi onorata?》presi un bacon dal piatto portandolo alla bocca.
《Sono davvero buonissimi.》
《Grazie.》sorrise.
《E comunque...》sussurrò prendendomi i fianchi con la mano.
《Quell'intimo di pizzo mi fa impazzire.》disse sensualmente.
Chiusi gli occhi cercando di controlalrmi, ma poi li aprii di nuovo di scatto.
Lo allontani da me.
《Mi hai spiata?!》urlai.
Lui storse il naso.
《Per tua fortuna no. Ho visto l'indumento ieri sera nella tua borsa.》
Tirai un sospiro di sollievo.
《Idiota.》
Mi fece indietreggiare fino a farmi scontrare la schiena con il frigorifero.
《Sapendo che adesso porti quell'affare, non sai cosa ti farei.》
Oh santo cielo, aiutatemi...
Non so per quale motivo abbassai lo sguardo e vidi un notevole rigonfiamento dei suoi pantaloni.
Alzai di scatto la testa.
《Ok, vai a prepararti e sistemati questo... problema.》
Justin, dopo avermi dato un bacio appassionato, uscì dalla cucina con il sorriso stampato in faccia.
Dopo vari minuti finimmo anche da mangiare e uscimmo da casa.
Mi accompagnò con la macchina a casa mia per lasciare la borsa e prendere la tracolla per scuola.
Per fortuna Jack era già uscito.
Ritornai nella macchina e per il tragitto fino a scuola mangiai una ciambella.
Appena parcheggiò la macchina non potei evitare la massa di ragazzi che avevano gli occhi puntati su di noi.
Justin scese ed io anche.
Appena arrivò da me, mi circondò le spalle con un braccio e sentii subito le guance accaldarsi.
Sembrava tantissimo la scena di Twilight, io ero Bella e lui Edward.
Probabilmente tutta la scuola pensava che stessimo insieme, ma non era vero. Eppure ci speravo.
Mentre Justin teneva la testa alta e io bassa, arrivammo al solito muretto dove c'era Chris e Jessie che ridevano.
《Guarda Jess, è arrivata una coppia di piccioncini innamorati.》scherzò Chris, facendo ridacchiare Jess.
《Non stiamo insieme Chris.》Justin roteò gli occhi al cielo.
Un po' mi sentii delusa dalla sua risposta. Che diavolo, per quanto tempo voleva andare così?
Era da più di un mese che trascorrevamo il tempo insieme, ci baciavamo, dormivamo insieme...
Insomma ogni tipo di cosa che fanno i fidanzati e ancora non voleva chiedermelo. Se non fosse stata per la mia paura ie lo avrei chiesto io, ma dato che ero fifona non ci riuscivo.
Mi avrebbe presa per una disperata dopo.
Da una parte però lo capivo. Era la sua prima volta che si innamorava, aveva paura anche lui, forse più di me. Aveva detto di amarmi e presupponsi che gli era stato difficile.
Io potevo dargli tutto il tempo del mondo, lo avrei aspettato per tutta la vita, ma non lo avrei lasciato andare.
Noi ci completavamo.
A volte eravamo così bambini che litigavamo per una stronzata assurda.
Prima ci insultavamo, poi eravamo sul letto a farci le coccole.
E, per quanto poteva essere rompiscatole la maggior parte del tempo, io lo amavo così tanto.
Nonostante il suo lato oscuro, io lo amavo. Mi ero innamorata delle sue debolezze, dei suoi difetti e degli errori passati. Non c'è niente di più affascinante di un passato lacerato ed un presente tremolante.
L'amore non ha niente a che fare con la perfezione. Quella viene trovata solo nei film e nei romanzi.
Noi non eravamo perfetti, ma cosa importava?
Il nostro amore avrebbe sconfitto ogni cosa. E forse il nostro non sarebbe stato un "vissero felici e contenti fino alla morte", forse non sarebbe stato niente, ma almeno entrambi avremo saputo di averci provato.
Un giorno avremo pensato al nostro tragitto, alla nostra strada piena di ostacoli e di momenti felici.
Ritornai alla realtà quando incontrai lo sguardo di Jessie. Lei sembrava capirmi, mi guardò con compassione.
Lei era già fidanzata da abbastanza tempo con Chris ed erano così felici.
Ero davvero contenta per lei, erano bellissimi insieme.
Jess mi conosceva, sapeva bene che in quel momento non mi sentivo il meglio di sempre, mi capiva con un semplicissimo sguardo.
Mentre i ragazzi avevano cominciato a parlare di non so cosa, Jess sorrise allargando le braccia.
Non ci pensai un secondo e fui fra le sue braccia. Chiusi gli occhi godendomi quell'abbraccio da sorella che non ricevevo da tanto tempo.
Avevo bisogno di un piccolo sostegno.
《Non c'è bisogno che ti chieda di stare insieme a lui. Ti ama, e questo è importante.》sussurrò al mio orecchio in modo tale da non farsi sentire dai ragazzi.
Mi staccai dall'abbraccio e annuii in risposta.
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Love is Impossible || JB [REVISIONE]
FanfictionPenserete che la vita di Kate Jonson sia quella che ogni diciassettenne vorrebbe, ma non è così. Tormentata dal suo passato Kate vive ancora con la paura di rivivere tutto, e vorrebbe dimenticare. Ma non può. Mentre Justin Bieber, il ragazzo che tu...