18. So sad

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Era notte, piccoli puntini facevano brillare di luce dorata la città e il caldo odore muschiato dei pini invadeva l'aria. Si alzò un leggero venticello facendoci venire a entrambi i brividi.
Ma il calore di Justin invase tutto il mio corpo. Sentivo il suo respiro regolare sul mio collo, il suo petto alzarsi e abbassarsi lentamente.
Era una sensazione piacevole.
《Hai freddo?》mormorò nei miei capelli.
《No, sto bene.》risposi accarezzandogli le muscolose braccia e continuando a guardare la città.
《Raccontami qualcosa di te.》mi diede una serie di baci sulla guancia, facendomi arrossire, e mi strinse di più.
《Beh, cosa vuoi sapere?》domandai.
Lui alzò le spalle.
《Dimmi qualcosa sulla tua famiglia.》
《Non c'è tanto da dire. Non siamo una famiglia perfetta. Io e Jack viviamo da soli con nostra madre, che è un infermiera.》raccontai.
Non c'era davvero tanto da dire. Non eravamo una di quelle famiglie perfette che uscivano in vacanza e si divertivano. Nostra madre era sempre impegnata all'ospedale, mentre noi a scuola. Avevamo una vita normale, e anche difficile.
《Tu invece?》chiesi.
Lui scosse la testa guardando l'erba.
《Sono in Canada.》si limitò a dire.
Volevo scoprire ancora di più.
《Hai litigato con loro?》
《Si.》sbuffò e sembrò piuttosto irritato.
《Per causa della gang? Lo sanno?》
Lui sbuffò un'altra volta.
《Sul serio, non voglio parlare di questo.》indurì la mascella.
《Volevo solo sapere di più su di te.》mormorai facendo spallucce.
《Ma non sulla famiglia, ti prego. È un argomento che odio discuterne.》
《Va bene.》abbassai la testa guardando gli innumerevoli tatuaggi sul suo braccio.
《Posso chiederti una cosa?》azzardai di nuovo.
Propabilmente si sarebbe infuriato alla mia domanda. Mi stavo scavando la fossa nel terreno da sola.
《Mh?》mormorò.
《Cosa... cosa fai di solito... insomma...》avevo paura di dirlo.
《No, niente.》forse era meglio se me ne stavo zitta.
《Kate, dimmi.》mi incitò a parlare.
《No, sul serio, niente di importante.》sorrisi, ma lui non ricambiò.
《Puoi dirmi tutto, non aver paura.》
Scossi la testa.
《Sul serio lascia stare. Parliamo di noi.》
Alla parola "noi" mi si drizzarono i peli sulle braccia.
Perché lo avevo fatto?
Lui inarcò le sopracciglia.
《Che vuoi dire?》
Mi girai verso la città per non guardarlo in faccia.
《Dio, sto solo sparando cazzate.》
Lui ridacchiò.
《No assolutamente. Anche io volevo parlare di questo.》
Mi morsi il labbro.
Chissà cosa pensava...
《Non voglio che tu pensi che ti stia usando o qualcos'altro. Vorrei davvero qualcosa di serio con te.》disse.
Ebbi un balzo al cuore.
Diceva sul serio?!
Mi staccai dal suo petto e lo guardai sorpresa. Non mi sarei mai aspettata ad una simile dichiarazione.
Voleva qualcosa di serio con me. Non era più un puttaniere.
Lui voleva me...
《Io...》le parole mi morirno in bocca.
《Calma, non ti ho chiesto di sposarmi.》scoppiò a ridere.
Ed ecco la parte arrogante di Justin.
Alzai gli occhi al cielo scherzosamente e gli diedi una pacca sul bicipite.
《È che non riesco ad immaginare te serio.》alzai le spalle.
Lui piegò la testa su un lato.
《Ti sei mai innamorato?》chiesi socchiudendo gli occhi.
《No.》abbassò la testa sulle sue mani.
《Ma vorrei tanto che tu fossi la prima.》la rialzò per guardarmi negli occhi.
Il mio povero cuore oramai stava per esplodere da un momento all'altro.
《Sul serio, smettila.》mi riappoggiai sul suo caldo petto.
《Perché?》mi strinse a lui.
Ero ufficialmente nel paradiso.
Sentirlo così vicino mi faceva stare fottutamente bene.
Neanche il tocco di Mark era delicato quanto il suo. Quello di Justin era fino, lento e seducente.
Qualcosa che ti rianimava l'anima.
《Niente.》alzai le spalle.
《Posso avere un bacio?》mi sussurrò all'orecchio.
Una scia di brividi mi scosse la schiena. Mi girai lentamente verso di lui che mi stava guardadno con quei occhioni nocciola.
Si avvicinò ancora di più a me, fino a quando sentii il suo dolce profumo invadermi le narici.
Ed in un secondo dopo le sue soffici labbra si posarono sulle mie.
Erano calde e bagnate.
Fu un bacio piccolo, dolce e tenero.
《Questo sarebbe un bacio per te?》mise il broncio.
Scoppiai a ridere.
Guardai il cellulare e sgranai gli occhi.
Erano le undici passate.
《È tardi. Meglio andare.》
Mi alzai dalle sue gambe pulendomi il vestito. Si alzò anche lui.
《No, prima voglio un vero bacio.》
Alzai gli occhi al cielo scherzosamente e mi avvicinai a lui.
Mi circondò il bacino con le braccia ed io il suo collo. Mi baciò di nuovo, ma con più passione.
Cavolo, ci sapeva fare...
Le nostre labbra cominciarono a muoversi in sincronia. Non potei resistere alla tentazione di toccare i suoi capelli, tirandoglieli leggermente.
Gemette sulla mia bocca facendomi impazzire. Aggiunse anche la lingua.
Era una sensazione così bella.
Avrei baciato quelle labbra per secoli.
Non mi sarei mai stancata.
Ci staccamo lentamente tutti e due con l'affanno e lo guardai negli occhi.
Tenevo le mani sulla sua nuca.
Si leccò le labbra, assaporando ancora il mio sapore e facendomi arrossire.
Sorrise, rivelando quei denti perfetti.
《Questo si che è un bacio.》
Ridacchiai.
Ero sul punto di dargli un altro bacio a stampo ma qualcosa mi fece bloccare.
O, meglio, qualcuno...
Dietro di Justin, nell'ombra, avrei giurato di aver visto un volto familiare. Rimasi a fissare quel volto nell'oscurità.
No.
No.
No.
No.
È un incubo, pensai.
《Kate?》Justin mi guardò preoccupato.
Io cominciai a indietreggiare.
Mi vennero le lacrime agli occhi.
Non poteva essere lì.
Come aveva fatto? Ci aveva seguiti sin dall'inizio?
Mi appoggiai alla corteccia dell'albero sentendo il sangue pulsarmi in ogni vena. Presi un bel respiro e chiusi gli occhi. Li riaprì e guardai di nuovo in quel punto. Ma era scomparso.
Il volto di Mark non c'era più...

Love is Impossible || JB [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora