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Stash Pov

Nessun bambino si alza in piedi a scuola e dice: "Da grande voglio essere uno spogliarellista"

Quando ero piccolo dicevo di voler diventare un cantante. I miei amici avrebbero detto poliziotto, vigile del fuoco, soldato... quelli erano anche dei bei sogni.

Ma questa è la realtà... e i sogni non si avverano. E adesso lo so per certo.

Sono uno spogliarellista. Il mio nome è Antonio, ma mi chiamano Stash. Non ci sono cognomi quando sei uno spogliarellista quindi non sono un Fiordispino in questo momento. È tempo di andare a lavoro.

Ogni sera ho la possibilità di essere un poliziotto, un vigile del fuoco, un soldato, Tarzan... in un certo senso.

Entrai dalla porta del retro in questo enorme edificio chiamato 'Fire'. È un club solo per donne, non ci sono serate per uomini, e non è permesso l'ingresso ai ragazzi gay. È l'unica cosa che non ho mai fatto e che continuerò a non fare.

Sono solo per donne. E non è una piccola cosa di cui vantarsi. Non vedo solo giovani e belle donne. Ne vedo di tutte le età. Vado sempre bene, per tutte loro.

Le donne sono spesso eccitate tanto quanto gli uomini, anche di più, almeno da quando io lavoro qui.

Pensavo che le donne sarebbero state delicate e gentili con me. Mi sono sbagliato. Le donne vengono qui per ubriacarsi e toccare uomini mezzi nudi.

Era raro che trovassi qualcuno che mi accarezzasse delicatamente invece di afferrarmi violentemente. Le loro voci a volte mi stordiscono. Rido sempre quando sento qualcuno dire che le donne sono il sesso debole. Sbagliato. Sono potenti, forti e insaziabili. Lo so.

Dopo aver passato il mio tesserino, scesi nella hall per vedere dove avrei iniziato stasera. Erano solo le cinque del pomeriggio, e il sole stava tramontando. La parte più triste della giornata per me qui è quando il mio giorno da normale Stash Fiordispino finisce... e divento qualunque cosa sia scritta sulla lavagnetta.

Sotto il mio nome vedo scritto in nero 'Vampiro'. Merda, è di nuovo ottobre?

Alex si sedette sulla sua sedia davanti al suo specchio e mi sorrise.

"Uomo Vampiro!" mi stuzzicò, "Halloween sta ritornando di nuovo!"

Emise il suo sibilo da vampiro e io gli sorrisi di rimando, sorpassando la sua sedia per raggiungere la mia alla sua sinistra.

Non mi ero mai lamentato su ciò che mi veniva assegnato. Questo sembrava essere il perché ero piaciuto subito a Carmen. Lei è il capo. Gli altri ragazzi amano lamentarsi per cose stupide ma io non voglio mettere a rischio il mio lavoro. Ne ho bisogno, quindi ho fatto quello che mi è stato detto di fare in silenzio.

"Non mi interessa essere un vampiro." dissi mentre poggiai il mio borsone per terra, aprii il mio armadio e presi il contenitore di plastica con su scritto 'VAMPIRO', "Ma il trucco è impossibile da togliere."

"Lo so." Affermò Alex , "Ritieniti fortunato, almeno tu non devi metterlo su tutto il corpo! Avevo una bella pelle abbronzata una volta, poi mi sono dovuto ricoprire con quella roba bianca."

Sbuffai, ringraziando Dio per quei piccoli favori mentre mi toglievo la maglietta, gettandola sopra il borsone ai miei piedi, non volevo che il trucco la rovinasse. Tranquillamente iniziai a picchiettare la cipria per poi spalmarla fino a quando non diventai completamente bianco. Non mi piaceva essere un vampiro .

Cercai di non abbondare ma comunque di lasciar intendere che fossi un vampiro. Ne misi anche un po' attorno agli occhi e del rossetto sulle labbra per renderle un po' più rosse e sanguinanti così che non sarebbe venuto via quando avrei baciato qualcuna.

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