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Stash pov

"Dovresti ammanettarmi e  portarmi fuori nel caso lei avesse tuo padre o qualcun altro." Dissi ma lei si voltò, con occhi pieni di rabbia.

"No!" Urlò, "No. Non lo farò Stash. Non ti voglio ancora in manette, anche se per ingannare Carmen. Potrei vomitare se decidesse di metterti ancora le mani addosso."

Solita testarda. Dio, quanto la amo.

"Cazzo, mi sei mancata Megan." Le sorrisi mentre lei ricambiò e poi osservò dalla serratura della porta della cantina, "Ho detto a tuo padre di portarti a casa sua. Pensavo di non rivederti mai più. Quando ero inginocchiato vicino alla sedia di Carmen, ero quasi in coma… pensavo che la mia vita fosse finita. Non avevo più niente. Poi ho sentito il tuo profumo. Per un momento pensavo che la mia mente mi stesse prendendo in giro… e poi sentii il tuo nome. Allora ricordai quanto sei testarda…e pensai, Dio, sono uno stupido. William non l’avrebbe mai portata a casa sua. Non mentre io sono ancora qui."

"È una seduta terapeutica?" Mi disse, volendo ascoltare di più ma ricordandomi che non avevamo tempo per questo adesso. Vite di persone che amavamo erano là fuori. Dovevamo uscire da lì e affrontare tutto, adesso.

Da quando sono diventato così chiacchierone? Non parlo mai di me… e adesso non riesco a stare zitto.

"No, mi sto sfogando visto che non ho avuto nessuno con cui parlare per tre giorni." Sospirai, "Beh… se non mi userai come ostaggio, qual è il piano?"

"Non ho un piano." Megan prese un respiro, "Alcune volte non c’è un piano elaborato quando le cose vanno male. Dobbiamo essere coraggiosi e uscire e vedere cosa sta succedendo. E fare ciò che possiamo per aiutare."

Megan sta tenendo in mano la frusta che le avevo dato.

"Beh, è un’ottima arma quella che ti ho dato." Informai.

"Beh, siamo apposto se non hanno pistole." Disse, "e probabilmente le hanno."

"Non credo che sparerà." Dissi, "Questo locale è aperto e pieno di clienti. Ma in ogni caso, lei è una psicopatica."

"Non aiuta, Stash." Sorrise.

"Scusa." Guardai per terra.

Ma lei prese la mia mano e la strinse, facendo incontrare i miei occhi con i suoi.

"Smettila di scusarti." Sussurrò, ‘ "Stai con me adesso. Stai con me quando avrò 70 anni…"

"Starò con te sempre, Megan." Sussurrai, intendendolo con tutto il cuore.

"Okay." Prese un respiro, "È ora di affrontare il primo ostacolo… la stronza psicopatica."

"Possiamo farcela." Dissi fiducioso, baciando le sue nocche, un bacio di fortuna. Ci sarebbe servito. Sapevamo che tutto sarebbe potuto succedere una volta usciti da questa stanza. Vite potrebbero finire, sangue versato, relazioni cambiate per sempre. Ma per adesso, in questo momento, noi ci amiamo completamente, e stiamo sfidando il Diavolo per stare insieme. Eravamo pronti a combattere per il nostro amore.

"Pronto?" Disse lei mentre mi guardava.

"Pronto." Annuii.

Uscimmo, tenendo il braccio l’un l’altro mentre cominciammo la nostra silenziosa camminata nel corridoio. Qualcuno accese le luci su di noi…

Mi sentii come in un film horror, e gli zombie stavano per raggiungerci. All’improvviso, la mia frusta di catene non sembrava più una minaccia.

"Julie ha la tua pistola, carica." Megan disse nel buio, "Vorrei averla avuta io."

"Tu non vuoi sparare nessuno, Megan." Sospirai.

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