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Stash pov

Sulla strada verso casa in treno iniziai a pensare ad alcune idee che avevo per la prima volta di Megan con me. Ci sedemmo uno di fianco all'altro e io sussurrai nel suo orecchio, la mia mano toccava il suo bacino.

"Stanotte?" chiesi.

"Sì." rispose, sussurrando nel mio orecchio.

"Sei sicura?" chiesi con una voce molto calma, "Posso aspettare quanto vuoi."

"No, sono pronta." disse senza esitazione o paura, "Non devi trattarmi con fragilità. Non sono vergine e so cosa voglio. E sei tu. Ti voglio stanotte."

Ero così contento di sentirmelo dire. Voglio trattare Megan con gentilezza e con attenzione, essendo per lei nuovo tutto questo, ma allo stesso tempo voglio fare a modo mio e fare dei giochi con lei.

Quando scendemmo dal treno e salimmo per le scale della stazione, iniziò a piovigginare. Megan era lì ferma, come se stesse aspettando che la pioggia finisse prima di uscire, ma io non potevo aspettare. La afferrai, scaraventandola sulla mia spalla destra, e corsi nelle strade bagnate, iniziando a camminare per dieci isolati verso casa sua.

Eravamo fradici e Megan stava gridando e calciando molto violentemente, ma io non riuscivo a smettere di ridere. Mi sentivo ancora come un bambino, in qualche modo. Il bambino più felice e più spensierato che sia mai stato prima. Stare con Megan è così facile.

Arrivammo a casa.
L'avevo lasciata camminare sulle scale da sola, senza sapere se avesse paura. Lei stava scappando da me, ridendo mentre io salivo le scale lentamente dopo di lei, aggrappandomi alla sua fredda, bagnata maglietta. Era aderente sul suo corpo. Desideravo non avesse indossato il reggiseno. Amo vedere i capezzoli bagnati attraverso una maglietta.

Mi avvicinai abbastanza da afferrare le sue labbra con le mie e lasciai un intenso, quasi violento bacio, afferrando i suoi capelli in entrambi i pugni, cercando di controllare la mia forza con lei tra le mia braccia.

Lei gridò e cadde sulla moquette e io mi stesi sopra di lei, fissandola mentre i miei capelli bagnati gocciolavano su di lei.

"Ottima idea, Megan," brontolai, "Facciamolo proprio qui sulle scale."

"Uhh, no." Divenne rossa, e mi spinse via. Lei andò via da me e scappò sulle scale e io brontolai e la raggiunsi, con la sua stessa velocità. Lei urlò, ridendo mentre io la prendevo e la gettavo sulle mie spalle di nuovo da buon cavernicolo quale sono.

Gridando sempre di più, lei afferrò la mia maglietta, piagnucolando riguardo al fatto che non voleva cadere.

"Stash!" lei gridò, calciando mentre io raggiungevo la cima delle scale, verso la sua porta.

Ma nel momento in cui entrammo non riuscimmo a toglierci le mani di dosso. La portai contro il muro baciandola violentemente, dandole dei baci impazienti.

Dovremmo avere freddo e tremare, essere bagnati, ma mi sentivo caldo... e mi scaldavo mentre sentivo le mani di Megan strattonare la maglietta bagnata che aderiva su di me. Indietreggiai, lasciando uscire la maglietta dal mio corpo, rompendo il nostro bacio per un secondo, ma poi le mie labbra tornarono alle sue ancora più selvaggiamente, appoggiandola di nuovo contro il muro con un tonfo rumoroso mentre lei gemeva.

Lei piagnucolò quando le restituii il favore. La volevo senza maglietta, ma non volevo perdere la sua bocca dalla mia quindi, la strappai nel centro. È stato così facile. Lei gridò mentre io gettavo la sua maglietta fradicia sul pavimento e iniziai a cercare il gancetto del suo dannato reggiseno che lei insiste ad indossare. Lo giuro, aprirò il suo armadio domani e nasconderò tutti i reggiseni.

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