11.

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Megan pov

Sono le quattro del pomeriggio. Stash ha fatto la sua chiamata privata fuori e ora era seduto davanti a me, sul divano, sorrideva compiaciuto non appena toccai il bottone per far partire la registrazione e dissi, "Stash – sessione 4"

"Ciao, Stash." iniziai, cercando di nascondere il leggero fastidio nella mia voce.

Cercando di sopprimere un sorriso più grande, rispose, "Ciao, Dottoressa Megan."

Sbuffai. "Almeno lo sai il mio cognome?"

"Sì."disse, senza nessun cambiamento nel suo viso, "Hayes. Tu sai il mio?"

Sospirai e cercai di dimenticare a quanto mi sentivo umiliata per essere stata lasciata su una mensola, nuda mentre lui se ne andava.

Sta forse cercando di farmi arrabbiare? Sta ancora cercando di allontanarmi? Lo odio...sento di non potermi incazzarmi con lui perché è il mio primo paziente, amante per secondo.

Sorrisi e andai a controllare la mia lista di domande per lui, partendo con una intelligente.

"Raccontami di come fu quando iniziasti a lavorare al Fire." dissi con un tono gelido.

"Aspetta." Strizzò un po' gli occhi, "Cosa c'è che non va, Megan?"

"Niente." mentii, le mie mani tenevano la penna così saldamente, che avevo paura di romperla.

"Megan..." continuò a interrogare, i suoi occhi si fecero di una tonalità più scura, "Sei arrabbiata con me. Se c'è una cosa che so, è quando una donna non è felice. Non ti ho soddisfatto?"

Si stava avvicinando verso di me, molto interessato nel sapere in quale modo mi aveva ferito. Odio quando parla come uno schiavo. Ma non è colpa sua, è così, Carmen e tutte queste donne lo hanno modellato in questo modo.

Stavo ancora per negare la mia rabbia di nuovo ma credo avesse ragione, sapeva cosa stavo provando, come sempre. Dovrei essere onesta con lui, anche se non gli piace.

Dì solo quello che ti passa per la testa Megan. Agitalo un po'.

"Perché mi hai lasciata lì così?" sentii la mia stessa voce alzarsi prima di sapere che cosa stessi dicendo, "Sai quanto imbarazzante è, provare a rimettersi l'intimo, i tacchi, quando le tue gambe sono così deboli che non riesci neanche a stare in piedi, e nello stesso tempo, provare a rimettersi la maglietta per coprire il seno nudo in un posto pubblico, mentre  speri che nessuno ti trovi?"

"Mi stai facendo questa domanda?" sorrise giocosamente, "Questo nel mio mondo è una normale piccola domenica!"

"Beh, nel mio mondo, è incredibilmente umiliante!" sentii la mia stessa voce e mi odiai, sembravo una bambina dell'asilo.

Lasciai che i miei occhi diedero un'occhiata a lui, vedendo il suo petto nudo, e i suoi pantaloncini attillati blu che accentuavano la sua virilità. Perché deve essere così fottutamente bello? Non riesco nemmeno ad essere arrabbiata con lui. Maledizione.

"Mi dispiace." i suoi occhi si abbassarono, in sottomissione, in modo vergognoso, e lo odiavo.

Divenni tesa e presi il mio notebook, "Ritorniamo alla nostra sessione."

La testa di Stash cadde  e lo sentii esalare un respiro netto. Le sue mani stringevano i capelli e il mio cuore si spezzò.

Buttai il notebook per terra, e la mia voce si fece più dolce, avevo perso la rabbia e dissi, "Vieni qui."

E non ci potei credere, ma gattonò fino alla mia sedia. Era un istinto per lui, naturale come per una persona alzarsi e camminare.

Sarebbe stato completamente pietoso se non fosse stato incredibilmente erotico e provocante vedere il suo tonico, perfetto corpo mentre si piegava sulle braccia e ginocchia, per venire verso di me e inginocchiarsi, mise la faccia tra le mie ginocchia, come se si vergognasse di mostrare la sua faccia, le sue mani si arrotolarono sulle mie ginocchia.

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