4.

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Megan pov

Passai la domenica a pulire per bene casa. Non ero sicura fosse abbastanza carina per lui. Con tutti i soldi che faceva, ero sicura avesse una casa sicuramente più bella e spaziosa. E avevo solo un letto matrimoniale che dovevamo dividere. Avrei preferito avere un'altra stanza o almeno un divano letto che poteva usare.

Ma lui non sembrò farci molto caso quando gli avevo detto che avevo un solo letto. Una parte di me era eccitata all'idea di farlo dormire con me, ma il  fatto che mi avrebbe vista la mattina mi fece terrorizzare e iniziai a sudare freddo. Sono sicura che lui era sexy e perfetto la mattina...i miei occhi si soffermarono su quell'immagine per un paio di minuti.

Mi aveva chiesto di pensarlo. E lo stavo facendo. Cazzo, c'è qualcosa di veramente sbagliato in me. Non conoscevo nemmeno bene questo ragazzo.

Ma quei baci. Maledizione.

Stavo guardando il frigorifero, controllando che fosse tutto al proprio posto. Probabilmente era un ragazzo che mangiava cibo salutare con quel corpo che si ritrovava.

Dio, ero nervosa. Avevo comprato cinque nuovi notebook per prendere note e avevo il mio registratore preparato per sei sedute. Speravo di fare un buon lavoro facendogli domande che non lo avessero insultato ma aiutato ad aprirsi con me.

Avevo già visto com'era bravo a nascondere i suoi veri sentimenti. Probabilmente questa era la vera ragione per cui lo avevo pagato per stare qui con me... lo volevo salvare, ma lui voleva?

Lui è così calmo. Si stava nascondendo. Copriva tutto, e si metteva una maschera felice. Volevo quella maschera via dalla sua faccia. Volevo vedere il vero Stash.

Ero così confusa e indecisa che la testa iniziò a farmi male. Andai a letto presto quella sera, ero esausta mentalmente, talmente tanto che non volevo preoccuparmi di nessun' altra cosa.

Avevo la sveglia puntata per le sette, ma mi ero svegliata alla 5.30. non riuscivo a dormire. Mi sentivo come se fosse Natale, avessi tre anni e stessi aspettando Babbo Natale.

Siamo a maggio  fa leggermente caldo e la luce del sole illumina tutte le stanze. Beh, sono solo quattro. La mia stanza, il bagno, la cucina e la sala.

Ero già pronta e vestita per le 6.24. Quindi dovevo aspettare le nove prima che Stash arrivasse. Aggiustai tutto tre volte e pulii ancora una volta, guardai fuori dalla finestra un paio di volte. C'erano persone da tutte le parti, sembrava andassero a rallentatore.

Mi stavo quasi per riaddormentare un'altra volta quando alle 9.34, qualcuno bussò alla mia porta.

Odio le persone che sono in ritardo.

Non sapevo cosa aspettarmi quando aprii la porta ma, eccolo qui, aveva una maglietta con lo scollo a V e dei jeans neri, si stava togliendo gli occhiali da sole mentre aprivo la porta, rivelando quei bellissimi occhi scuri. Aveva solo un borsone sulla spalla e quando mi vide, il suo sorriso divenne più grande.

"Megan." Stava fermo lì, "Non mi hai chiamato quindi credo...spero...che tu sia tranquilla. Hai fatto una ricerca su internet su di me, vero?"  Chiese "Sì" risposi. "Va tutto bene. Avanti, entra."

"Grazie." disse, gentile come lo era stato la sera prima al Fire.

"Bella casa." Disse entrando.

"Beh, è pulita e accogliente." Feci spallucce.

Gli feci fare un piccolo tour in giro per la casa, mi seguii quando gli feci vedere il bagno e poi la camera da letto, e lì il tour finì.

"So che è piccola." Dissi guardando in basso dispiaciuta, "Se vuoi cambiare idea...non dobbiamo farlo per forza."

"Smettila." Stash posò la sua borsa per terra e si avvicinò, mi passò le mani tra i capelli e mi prese il viso, sì abbassò e mi lasciò un morbido, piccolo bacio e disse a voce bassa, "Mi piace qui, Megan."

Ha un buon profumo. E la sua bocca... come fa ad averla così morbida tutte le volte? Il suo respiro era così fresco e sapeva di menta.

"Davvero?" Chiesi, non molto sicura.

"Sì." Mi guardò negli occhi facendomi prigioniera di nuovo.
Prima che me ne accorgessi mi stava baciando di nuovo e la mia schiena era premuta contro la parete della sala.

Il mio stomaco gorgogliò e i suoi occhi si aprirono scontrandosi con i miei imbarazzati. Sorrise e spezzò il bacio.

"Hai fame?" chiese, si abbassò e prese un paio di buste della spesa dal suo borsone, spostandosi in cucina, "Ho uova, formaggio, cipolle, un po' di bacon...ti piacciono le omelets?"

Potrebbe cucinarmi sassi per colazione e li mangerei, amandoli.

Mi guardò e sembrava pieno di energie. Sta ancora recitando? Non riesco nemmeno a dirlo.

"Sì, amo le uova." lo informai mentre lo guardavo, ammirata da lui ancora una volta.

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