36.

936 46 8
                                    

Stash pov

Megan era ferma alla finestra, guardando la macchina della polizia sulla strada.

Iniziai a chiedermi cosa ci fosse di così affascinante dopo quindici minuti.

"Sono ancora lì?" Chiesi, sorridendo. Stava indossando i suoi pantaloni di cotone, e una maglietta lunga. Era così adorabile, sapevo che sarei dovuto stare in cucina o le sarei saltato addosso ancora. Ricordai un paio d’ore prima e sorrisi. Non riuscivo neanche ad aspettare di entrare nell’appartamento. Questo è quello che lei mi fa.

Sono felice che i poliziotti abbiano controllato la cassetta della posta prima che salissimo le scale, per assicurarsi che non ci fossero bombe o assassini ad aspettarci lì nelle scale. Ci dissero che sarebbero stati fuori, proteggendoci… per 48 ore. Poi avremmo dovuto scegliere. Protezione o… niente. Ricordai sentendomi caldo e scosso dentro per la loro preoccupazione.

William era protetto, era ancora in ospedale. Le sue ferite e la sua gamba lo trattennero in ospedale più a lungo rispetto al mio colpo di pistola che non aveva colpito nulla di grave. Non mi ero mai considerato fortunato… fino al giorno in cui entrai in questo appartamento.

Non riuscivo ancora a superare il fatto che il mio corpo non è stato abbastanza per fermare il proiettile che Megan sparò.

Se mi avesse attraversato e colpito Megan, allora lo avrei fatto per nulla. Ci saremmo fatti male entrambi… o saremmo morti. Ho detto a Megan questo mentre eravamo stesi nel letto insieme in ospedale e lei la mise nel modo giusto.

"Significa qualcosa per me." Disse, dolcemente, "Anche se il proiettile mi avesse colpito… quello che hai fatto significa tutto per me. Hai rischiato tutto per proteggermi. E se saresti morto, Stash? Non avresti mai più rivisto Katie. Non posso credere che tu abbiamo fatto una cosa così… stupida… così… eroica… ti amo davvero tanto."

Quella fu la prima cosa eroica che feci nella mia vita. Mi sentii dieci volte più uomo da quando il proiettile mi colpì. Non mi tirerei mai indietro, anche se mi avesse colpito dritto nel cuore. Ma poi, avrei lasciato il mio cuore a casa di Megan quando avrei lasciato il Fire. Sapevo che fosse un luogo sicuro.

I suoi capelli sembravano scuri e ricci mentre lei camminava timidamente verso di me, guardandomi mentre sistemavo le cose sul bancone.

"Hey, pensavo che tu mi stessi aiutando, qui." Ricordai, togliendo la mia maglietta attentamente, usandola come strofinaccio, mettendo le maniche nei miei jeans. Amo vederla arrossire quando lo faccio.

"Taglia quello a pezzettini." Le diedi istruzioni, felice di averla come mia assistente.

"Sì, si sta facendo caldo qui, vero?" Lei chiese mentre io appoggiai un peperone sul tagliere di fronte a lei, insieme ad un coltello.

Mi voltai, andando in frigo e presi il pollo. Aprii la mia bocca per dire qualcosa ma quello che vidi mi lasciò scioccato.

Megan era in piedi, tagliando il peperone… e la sua maglietta era intorno ai suoi fianchi con le maniche nel jeans. Il suo seno usciva e si muoveva un po’ ogni volta che tagliava.

Non realizzai di aver fatto cadere il pollo fino a quando Megan rise e si abbassò per raccoglierlo.

Ok. Non mangeremo mai. Mi immagino mentre perdo un dito mentre taglio le cipolle.

"Ci sei?" Lei rise, arrossendo.

"Sì, si, ci sono." dissi

Lei rise.

"E cosa ne faccio di questi semi?" Chiese, come se fosse tutto normale, "Vanno dentro?"

"Semi?" Chiesi, dimenticando cosa fossero.

Sexy Lessons  | | Stash Fiordispino | |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora