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Stash pov

"Credo tu abbia pagato per la tua mancanza di giudizio." disse Carmen, legando la cintura del suo accappatoio bianco, il suo sorriso era dolce e di perdono.

"Domani puoi preparare il club per la nostra piccola festa delle otto," suggerì, "Fai in modo che gli chef abbiano tutto quello che gli serve, meticolosamente come sempre e fai in modo di essere carino. Ti farò sapere intorno alle sei che cosa dovrai mettere."

"Sì, Carmen." risposi.

La ringraziai perché mi stava sciogliendo dalla punizione così presto e una parte di me era paranoica. Non mi lasciava mai presto, e non senza una ragione. Iniziai ad avere paura per questa cena che stava organizzando. Credo di essere lontano dalla fine delle sue punizioni. Questo è un altro gioco di mente con cui sta giocando. Mi fa rilassare e poi mi butta addosso una nuova cosa.

Odiavo sentirmi così incerto tutto il tempo. È come una malattia che mi sta uccidendo lentamente...da dentro a fuori.

Voglio parlare con Katie. Voglio guardare i cartoni con lei di nuovo. Voglio odorare i capelli di Megan. Voglio sedermi in cucina con Katherine. Voglio suonare il piano con Joseph. Voglio tutto quello che non posso avere.

La mia unica scintilla di speranza nacque dalle ceneri, quando venni a sapere che mi avrebbe lasciato vagare nel club liberamente tutto il giorno domani, e forse anche domani sera.

Questo significa che posso trovare il pezzo di stoffa bagnato di sangue che ho nascosto, togliere le cose dalla mia stanza e correre. Forse potrei cercare addirittura la mia fiala di sangue da qualche parte nell'ufficio di Carmen, se è lì. Potrebbe essere troppa speranza, troppo conveniente. Sarà probabilmente a casa sua da qualche parte, nascosta e chiusa bene. Non mi importava. Avevo la prova di un omicidio contro di lei. E alla fine, sarei stato libero.

Mi liberò, e internamente grugnii che mi stesse portando fuori solo adesso. E qui mi serve il pezzo di stoffa. Mi dissi che non importava. Domani sarei stato da solo per preparare tutto quello di cui avevo bisogno, e quello includeva il sotterraneo. Doveva essere pulito bene dato che ci avevo vissuto, costantemente punito negli ultimi giorni. Ero sicuro mi avrebbe dato le chiavi.

L'unico altro modo per venire qui era farla arrabbiare in qualche modo e fare in modo di essere punito di nuovo. Se il piano A falliva, entrava in gioco il B. Tenni gli occhi bassi ma la sentii aprire il sotterraneo, come al solito.

Stava camminando verso il club e la musica era alta e i clienti erano lì, urlavano e tifavano. Ero completamente nudo e volevo esitare mentre salivo le scale verso di loro. Ero schifosamente non curato, non avevo fatto la barba e puzzavo e mi sentivo malato dentro il club in questo modo davanti ai clienti, ma mi aveva detto di seguirla.

Quindi voleva che la seguissi nudo, attraverso il club e con ogni donna dentro. Cazzo.

La mia unica consolazione arrivò dal fatto che era buio quando arrivammo ai corridoi delle stanze private. Una volta ogni tanto, sentivo una donna o due venire fuori dalla stanza e urlare ad alta voce alla vista del mio sedere nudo. 

Cercai di concentrarmi su qualcos'altro mentre attraversavo la linea rossa verso il caos. Le voci di donne mi avvolsero e continuai a tenere gli occhi sui piedi di Carmen, il colore rosso della luce li colorava mentre la seguivo, il più velocemente possibile.

"Oh mio Dio, guarda quel sedere!" una signora disse e miei occhi si spalancarono, odiandone il suono quando una varietà di mani iniziò a toccarmi lì.

Una o due mani erano soffici e accarezzavano la mia natica destra. Un paio di altre lo strizzarono e pizzicarono, quasi entrando nella pelle mentre continuavo a camminare, sperando che non mi stessi muovendo troppo velocemente o troppo lentamente.

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