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Megan pov

James mi stava portando alla cena e il silenzio stava regnando. Eravamo quasi arrivati quando lui disse qualcosa.

"Non ti fidi ancora di me, vero?" Sorrise mentre mi fissava, i miei occhi fissavano dritti verso il finestrino.

"Non mi fido più di nessuno." Dissi con freddezza, senza osservarlo.

Continuavo ad immaginare la sua espressione e la sua reazione quando mi avrebbe visto entrare nel club con James al mio fianco.

Stavo indossando anche la collana  di Stash, e stava bene con il vestito che Rachel mi aveva prestato. Stavo per venire qui in jeans e camicia, ma Rachel insistette e pensò al mio look. Lei mi fece quasi indossare il tacco quindici ma la convinsi che forse sarei dovuta correre stasera, così mi permise di indossare tacco cinque.

"Sei molto bella." Disse James e la mia pelle rabbrividì.

So già che James non è un mio amico. Chiunque mi offrirebbe di andare nel club di Carmen, anche con la premessa che mi avrebbe aiutato, non si preoccupa della mia sicurezza. Sta mettendo a rischio la mia vita portandomi qui. Rischia di farmi male. In parte, il mio accordo ad andare con lui, e lui che ha accettato, era un test. E James ha fallito. Stash non mi avrebbe mai lasciato avvicinarmi al Fire dopo l’incidente quando Carmen mi ha minacciato. Anche se per salvare la sua vita, non mi avrebbe mai usato o messo a rischio.

So chi sono i miei amici.

"Sto solo facendo la mia parte." Guardai fuori dal finestrino, cercando di essere forte, pensando a cosa fare quando sarò dentro. Come sarebbe Stash? Cosa farebbe? Cosa direbbe?

"Lo so." James disse con voce soddisfatta, "Mi dispiace che tu debba farlo. Credimi, una volta che lei inizierà a credere che a te non importa di Stash, e che a lui non importa di te, starà bene. Stash sarà al sicuro. Tu starai bene."

Mi sentii incazzata. Questa recita di James che cercava di aiutarmi non era credibile. Ed era un insulto credere che James mi trovasse stupida.

Raggiungemmo il club e la mia pancia brontolò. Lo posso fare davvero? Devo.

"Eccoci." Annunciò James.

"Ho degli occhi." Aprii la porta e scesi prima che lui potesse aiutarmi.

Mentre James si avvicinava a me dissi, "Fa freddo stasera."

Non fa freddo. È maggio. Era il codice per mio padre, che gli diceva che ero arrivata e che stavo entrando. Avevo un piccola mosca dietro la collana di Stash che stavo indossando. Guardai ad est e vidi gli abbaglianti di mio padre, segnalandomi che anche lui era lì.

Mi sentii male per mio padre, dovendo stare seduto lì, aspettando… ascoltando… scrivendo ogni cosa che la mosca avrebbe detto stasera. Gli chiesi di promettermi di non fare nulla di stupido se le cose sarebbero andate male o sembrate troppo pericolose. Lui non lo fece. Non posso dire di essere sorpresa o incolparlo, ma dovetti provarci.

So che avrebbe dato la sua vita per la mia. Sperai solo di non doverlo vedere farlo, o neanche rischiare.

"Freddo?" James avvolse le braccia intorno a me, la sua maniaca di cotone sul mio braccio nudo, "Ci sono quasi 40 gradi!"

Odio quando mi tocca. Ma lo lasciai fare per adesso, facendogli credere che stavo seguendo il suo piano prima che il mio cominciò.

Bene, ora sono nauseata. Vorrei vomitare addosso a Carmen. Credo che sarebbe uno dei momenti più significativi della mia vita.

Presi un respiro mentre lui aprì la porta per me per entrare. James conosceva il club e gli impiegati molto bene e lui superò la guardia all’ingresso, prendendomi con lui mentre superava l’area rumorosa del club e andò avanti, sbloccando una porta che diceva Solo Impiegati. Entrammo, e c’era molto silenzio. C’era un lungo corridoio prima di noi, con un tappeto rosso e dei muri bianchi.

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