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Stash pov

I miei occhi erano pesanti ma cercai di aprirli, vidi il viso di una Megan sfuocata sopra di me.

La sentii ridere, in sollievo, e potevo vederla sorridere, i suoi denti bianchi ora riuscivo a metterli a fuoco.

Non riuscii a non sorridere vedendo i suoi dettagli stabilizzarsi. Potevo vedere ogni ciocca dei suoi capelli, le sue ciglia...quei bellissimi occhi...non era mai stata così bella.

"Ciao tesoro..." la sua voce quasi lo miagolò e vidi le lacrime nei suoi occhi, le sue mani stringevano entrambe le mie, al sicuro, dolcemente, dicendomi che era in buone mani, che ero con le persone che amavo.

Con un piccolo schiarimento della gola, provai.

"Ciao." incominciai così eloquentemente.

Megan rise di nuovo e sentii Alex ridacchiare. Poi Megan pianse.

No, ti prego, niente pianti. Piangere era nel passato ora. Ridere...questo era il nostro nuovo suono. Cercai di pensare a qualcosa che l'avrebbe fatta smettere di piangere.

"Chi sei?" sorrisi innocentemente ed entrambi Megan e Alex ansimarono, le loro bocche si spalancarono.

Poi risi. Risi come se fossero passati miliardi di anni da quando avevo provato. E guardai entrambe le loro facce quando realizzarono...Alex sorrise.

Ma...Megan non lo fece.

"Questo NON fa ridere, Fiordispino!" quasi mi schiaffeggiò il braccio, ma si fermò, non volendomi far del male quando ancora ero sul letto d'ospedale.

"Eh dai Megan..." Sorrisi molto meno orgogliosamente, "Era divertente."

"Stash ha un senso dell'umorismo malato." Alex disse, "Pensavo lo sapessi già, Megan."

"No." disse, poi ci pensò, "Beh...forse. C'è stata una volta in cui stavo per andare a lezione con l'accappatoio! E quasi mi ci ha fatto andare senza dirmelo!"

Risi ancora, pensando a quel giorno e all'espressione sul suo volto...

"Alex, avresti dovuto vederla!"
Cominciò a ridere con me e Megan mise il muso, non le piacevamo al momento.

"Non riesco a credere di aver pregato che ti svegliassi." Megan borbottò e quasi si alzò da letto. Era seduta vicino a me. Alex la prese per le braccia e la fece sedere di nuovo e lui si alzò.

"Vado a controllare le infermiere." Alex se ne stava andando via dalla stanza, ero sicuro per lasciare me e Megan da soli.

"Ci vediamo dopo." Alex puntò a me, con il suo solito sorrisetto e sorrisi come un idiota, "Megan, ci vediamo dopo."

Era andato e io avevo delle scuse da fare.

Scossi la sua piccola mano e sorrisi di più, non ero capace di fermarmi, e dissi, "Mi dispiace Megan. Stavi piangendo. Lo odio. Volevo solo farti ridere."

Guardò in basso alle nostre mani e si sciolse, sorridendo come volevo che facesse.

"Sì..." dissi in approvazione, "Così voglio vedere il tuo viso. Hai il sorriso più perfetto. Beh....tu e Katie..."

Poi una paura improvvisa nacque in me. Carmen...Katie...James...

"Megan!" All'improvviso mi tesi e tenevo stretta la sua mano, il suo viso mi guardava in shock, "Katie! Dove è?! Sta bene?! Qualcuno deve avvisarli! devono andare via! Per quanto tempo sono stato in coma? Devi chiamare per me adesso!"

"Stash. Stash...shhhhh...shhhhh.." Megan mi stava accarezzando il viso e mi rilassai un pochino, "Sono fuori dalla loro casa. La polizia in Florida li ha tutti al sicuro in un'altra casa. È un posto carino, mi ha detto Ben. Li ho chiamati con il tuo cellulare. Stanno bene. Katie sta bene."

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