CAPITOLO 28

361 29 2
                                    

Skylar
 
Era natale, finalmente. Mi alzai la mattina e andai a vestirmi. Sentivo già i dolci di zoey. Era brava a cucinare e mi piaceva perché da ragazza di black non era gelosa e non si dava problemi a vederci abracciati. Sa che black é il mio migliore amico e che ci conosciamo da più tempo di lei.
Scendo la prima rampa delle scale, strette e poco ripide. Vedo drew a metà. Non ci faccio caso e continuo a saltellare a fatica. Venne avanti, facendomi sussultare. Non mi andava che mi tocasse. Mi strinse per le costole, costringendomi a cingergli le spalle con un braccio. mi sorregeva bene e faticai decisamente meno. Mi sorrise, lasciandomi in fondo alle scale. Vidi la ragazza mora dell'ultima volta. Mi guardó, cercando di bruciarmi viva.
- volevi parmi?- chiese. Volevo svanire nel nulla.
- si, volevo dirti che é finita- disse drew prendendomi una mano e rivolgendomi un sorriso.

Indietreggiai, andando in cucina. Non ero un giocchino e doveva capirlo. Presi un biscotto e lo intinsi nel latte. Black mi mise davanti dei cioccolatini al cioccolato bianco. Sentì i passi di drew sul parque dietro di me. Guardai la tv, un cartone sul natale. Zoey aveva messo dentro il tacchino ma ero prevalentemente vegetariana e non lo avrei mangiato di sicuro. black lo sapeva e zoey non si arrabbiava. 
Notai uno sguardo tra black e drew, con la coda dell'occhio.
Drew si sedette affianco a me. Lo ignorai, mangiando un altro pezzo di cioccolato bianco.

- che programma hai dopo?- chiese black, guardandomi.
- pensavo di andare a dormire- risposi.
- non vuoi fare una passeggiata con drew?- chiese.
- mi fa male il piede- risporsi. Non volevo andare con drew da nessuna parte. Non mi voleva, black non lo poteva farlo.
-ti tiene lui- rispose lui- andrà tutto bene, vedrai-.
Scossi il capo- non mi va- risposi.
black mi fece segno di andar su. Obbedì, alzandomi. Risalì le scale a fatica. non potevo usare la telecinesi perché rischiavo di restare incastrata nel pavimento col piede ferito. Entrai in camera e guardai black chiudersi la porta alle spalle.
- stanotte é venuto a pregarmi di aiutarlo con te- disse- credo che prova davvero qualcosa per te.-.
- si, una roba, guarda!- risposi.
- dagli una possibilità e se ti prende solo in giro, come minimo gli rompo il muso- disse.
- okey- risposi. Se diceva che gli rompeva il naso, allora era vero. annuì. Lui sorrise.
- sii gentile- disse uscendo- e ricorda di rifiuarlo un paio di volte, metti di mezzo la sicurezza poi lasciati andare!-.
Lui uscì e io alzai gli occhi al cielo. Mi sdraiai e guardai un libro. Era su una storia d'amore fantasy.

Presi a leggerla. era bello come libro. Sentì la porta aprirsi e guardai drew. Misi via il libro sotto il cuscino e rimasi ferma a guardarlo poggiare una pizza sul tavolo. Mi sorrise. Non contraccambiai. Black non voleva fargli credere che si confidava con me. se mi ha chiesto di parlarmi in privato, c'era un motivo, no?
Notai che era agitato. Si strofinó il collo con il braccio sinistro. Era imbarazzato e rosso in viso. troppo tenero. Sorrisi e notai che le punte delle orecchie diventavano rosse.

Drew
Fatico a stare in piedi. Lei é lì, a guardarmi. Sorride e mi sento avampare. Non riesco a non fissarla. Oltre al piede ferito sembrava in ottima forma.
- cosa ti sei fatta al piede?- chiesi piano. Mentre black fasciava le ferite, avevo visto dei grafi profondi.
- un puma ci ha attaccati, chillian mi ha salvata- rispose.
Rimasi incredulo a guardare il piede.
- mi sono beccata uno shok ma niente di che- aggiunse.
Si guardó intorno- dov'é rose?- chiese.
- in una crociera extra lusso- risposi- con viper-. Erano partiti qualche giorno prima. Non riesco a capire come faccia viper ad aver accettato così in fretta il fatto delle ali.

Guardai black entrare e guardarci. Mi fece segno di sedermi poi uscì, tornando con dei regali. L'espressione di skylar era seria, con sopraciglia inarcate. Nessun sentimento. Ovvio. Ormai non dovrei sorprendermi.
- questi sono per te- disse black. Notai la grandezza piccola della scatola che le ho schiacciato, il giorno del suo ritorno.
Black mi passó una scatola grande e io salì il gradone per passarglielo.
- scatenati- disse black. Un sorriso sfioró le labbra carnose della ragazza. un brivido mi passó lungo la schiena nel vedere gli artigli lunghi e ricurvi, di smalto nero. Prese a graffiare la carta da regalo.

Alla fine c'era carta strappata sul letto. Dentro diversi regali c'erano barette di cioccolata, dolci e felpe nere. Black le diede il mio regalo per ultimo. L'aveva guardato male dato che non poteva usare gli artigli. Lo dovette aprire piano. Dentro c'era una collana verde acqua. Era quella pietra che col calore diventa blu elettro. inarcó le sopraciglia, guardando black.
- é di drew, ringrazia lui- disse black prendendo la carta e uscendo. Lei mi guardó.
- grazie- disse. Non era quello che speravo. Credevo che mi sarebbe saltata al collo, ringraziandomi, invece se ne stava lì a guardarmi.
- non la metti?- chiesi.
- dopo- rispose. prese a mangiare la cioccolata, senza badare a me. black rientró, guardandomi.
- che fai, non lo abracci?- chiese black. Skylar allargó le braccia, aspettandomi. Mi avvicinai e lei mi avvolse per le costole. io le cinsi le spalle. Sentì una spanta da dietro e mi trovai sdraiato di fianco a lei. Lei si staccó per guardare black ma lui era già uscito.

la sera i nostri genitori parcheggiarono sul vialetto. Entrarono con i soliti regali. Felpe, magliette, profumi e quintali di dolci. Skylar si era defilata per tutta la cena. Non si é neanche fatta vedere per un secondo. Non mangiai molto e a metà salì, bussando in camera sua.

Mi aprì dopo poco. Era assonata e la treccia spettinata. Mi guardó.
- posso nascondermi, i miei non mi lasciano respirare- dissi. Bugia. Ma funzionó dato che si scostó per farmi passare. entrai e lei chiuse la porta, tornando a sdraiarsi sul letto. Zoppicava e notevolmente. Mi sedetti sul pouf, in attesa di un argomento. Accesi la tv e presi a girare i canali. Lei spense la luce e si portó le coperte fin sopra la testa.

Spensi la tv e piano andai verso il letto. accesi la lampadina. Sollevai un lembo della coperta e lei aprì gli occhi. Splendevano al buio quasi totale. Sorrisi. Lei alzó gli occhi al cielo.

Skylar
Cosa vuole? Resta lì a fissarmi. È rosso e il suo odore é un misto tra cocco, mandorle e un profumo maschile, esagerato e troppo forte.
L'avrei già sbattuto fuori dalla porta ma black non l'avrebbe aprovato. mi voltai dalla parte opposta. Sentì che sbuffava. Non ci feci caso. chiusi gli occhi e cercai di addormantarmi ma sentì che si infilava sotto le coperte. Mi voltai e lo guardai. Cercai di spingerlo via ma pesava troppo.
Mi prese le mani e se le poggió al petto. Sorrideva, era ovvio. Sentivo il suo respiro sul collo.
mi strinse per le spalle in un dolce abraccio.
Rimasi pietrificata.

poggiavo sulla sua felpa, calda e morbida che mi solleticava il naso. Rimasi lì, a godermi il suo abraccio. passarono diversi minuti di paradiso, ma non duró allungo che sentì bussare alla porta. Una voce femminile disse qualcosa ma non si capì molto. Drew si staccó da me e si alzó, prendendo il telefono.
- ho bisogno d'aiuto- disse dopo poco- ce l'ho davanti!-.
Richiuse la chiamata e rimase fermo mentre bussavano ancora.
- chi é?- chiesi.
- mia madre- rispose. In efetti la voce era troppo bassa per una giovane. La porta si aprì di scatto e in un attimo comparve la figura alta e magra.
ero nei guai e anche grossi.

SPAZIO ALL'AUTRICE:
Che guai sono? Cosa penserà la madre quando li vedrà?
Scusate se questi due capitoli sono troppo lunghi ma ho perso la cognizione. Lascio la suspens. Spero che vi piaccia e grazie per essere arrivati fin qui.

Anna

LA RAGAZZA DAGLI OCCHI BLU 0.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora