CAPITOLO 41

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Skylar

Di cosa stava parlando chillian?
Black era entrato ed era teso.
Chillian si alzò a sedere.
- di cosa parli?- chiese.
- ci siamo sbagliati tutti!- disse- non é una mutazione per adattamento ma una per intossicazione dell'aura!-.
Intossicazione dell'aura? Sapevo che tutti noi emaniamo aure uniche del nostro colore ma non capisco cosa vuol dire intossicazione da aura.
- che cos'é?-chiesi.
- é quando un certo cambiamento cambia sia l'aspetto che l'aura- disse chillian. Lo guardai. Sembrava pensieroso.
- la mia domanda è, come ha fatto lei a essere contaminata- disse chillian.
- non ci arrivi?- chiese black- la tua aura è il doppio della sua, eri tu che le facevi da scudo-.
- ora che facciamo?- chiese chillian.
- non possiamo fare altro che aspettare- disse black- non so quanto ma dobbiamo sperare che non cambi niente-.
Sentì un sonno strano e innaturale. Chillian mi parlava ma non capì niente.

Chillian

Un'intossicazione da aura é quando c'é qualcosa che influisce su una persona. É come quando si accende una torcia e si mette davanti un vetro colorato. Il fascio da bianco, prende il colore del vetro.
La guardai. Era lì, occhi socchiusi. Sembrava addormentarsi.
Guardai black. Lui era cupo.
- sta andando in letargo- disse- é normale ma non so quanto possa durare-.
Sospirai. Ne sapevo davvero poco.
Non ci restava che aspettare.

Passarono due settimane. Non si svegliava. Non si muoveva. Le stavo accanto, in attesa.
Qualche volta controllavo che respirasse. Mio zio stava cercando una soluzione.
Passò un altra settmana. Il medico venne per portarla via. La portó in una stanza dell'ospedale, fatta apposta per sfc.
Le attaccarono dei tubi. Uno controllava che respirasse, altri non so per cosa. Il suo corpo era debole e osseo e doveva essere nutrita artificialmente.
Erano apparse altre ciocche nere. Ora tutti i suoi capelli erano di un nero catrame.
Passarono altre tre settimane. Ormai dormivo sulla sedia dell'ospedale. I medici non erano sicuri che si potesse riprendere. Io fissavo mia sorella, ferma immobile e infinitamente fraggile.
Volevo separarmi da lei ma non così!

i giorni passavano. Si sentì un altro fruscio di foglie secche. Sollevai lo sguardo, speranzoso. I capelli avevano qualche ciocca blu. Guardai mio zio. Sentì la mano di sky prendere la mia con forza.
Mi alzai. Si era mossa. La vidi aprire gli occhi. Aspettavo da moltissimo quasto momento ma rimasi pietrificato quando al posto degli occhi castano chiaro o di azzurro come l'ultima volta erano di un blu scuro, simile alle ciocche. Ci guardó. Era stranamente pallida.

- che succede?- chiese piano.
Volevo abracciarla molto forte ma i medici vennero per esaminarla bene. Ci dissero che la mattina dopo potevamo portarla a casa.
il giorno dopo era vivace. Continuava a domandare cosa era sucesso e per ora non volevo dirole niente.
Mio zio fece le costole d'agnello alla griglia e lei ne mangió quasi la metà. Le piacevano e lo sapevamo tutti.
Alla fine arrivó la sera. eravamo in camera sua. c'era anche nostro zio. Sky doveva riprendere a volare.
Si muoveva bene e toccava solo il volo.
fece comparire le ali e le spiegó. Tutti rimasimo a fissare increduli le sue ali. Le piume da bianco sono passate al nero, come i capelli. Le punte delle piume erano diventate da azzurro chiarissimo a blu eletrico, esattamente come gli occhi. Black era pallido e cupo ma disse che era normale. Non potevamo fare altro che conviverci.
Il padre di black, che aveva assistito tutto questo tempo ci disse che era meglio distrarla, così mio zio prese il camper da lavoro e ci permise di andare a fare un viaggio lungo. Miscel insisteva nel portarla con se e alla fine le dissi che se continuava, avremmo rotto.
Partimmo solo io e sky. durante i mesi sucessivi lei si faceva sempre più triste e parlava poco.
Stava diventando il fantasma di una ragazza che un paio di mesi prima amava ridere, curiosare, cercarsi guai sempre nuovi e passare tempo con me. Prese a passare tutto il tempo in quella che era la sua camera nel camper e io restavo solo in compania di ricordi della ragazza che un tempo era mia sorella.
É tutta colpa mia. Se non avessi dato retta a tutti, ora avevo ancora mia sorella.
Ho pensato anche che se mi vedeva con miscel, lei avrebbe mostrato minimo interesse, così tornai a casa e presi miscel. Mi sbagliai di grosso a pensare che con miscel si sarebbe ripresa.
Non mostró niente, nessuna emozione, nessuna gelosia.
Se non l'avessi vista diventare così sotto i miei stessi occhi, sarei certo che fosse un altra.
Non posso fare altro che vivere con un fantasma. Molte volte cerco di passare tempo con lei e farla sorridere ma é come far ridere un disegno sul muro: non fa altro che guardarti o guardare da qualche altra parte.

SPAZIO ALLA SCRITRICE:
Bene, ed ecco perché sky é diventata così di ghiaccio.
Scusate ma ho avuto il classico blocco.
Se vi va di leggere un'altra mia storia, cercate SEI SOLO TU IL MIO ALPHA.
Scusate ma ho scritto con un altro profilo, ma sono sempre io.
Spero che vi sia piacciuta questa storia!
Vi auguro un buon anno nuovo!!

Ultimo saluto..
Anna

LA RAGAZZA DAGLI OCCHI BLU 0.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora