CAPITOLO 30

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Skylar

Ha preso la mia piuma. Quando esce, va al centro, ne aprofitto per sgattaiolare in camera sua. Trovo la mia felpa sul suo letto, la piuma legata con un filo per la punta, sul sofitto. Penzolava con la punta forata.
ha preso una piuma malandata e l'ha appesa come da museo. Tornai in camera mia, senza farci caso né toccare niente.

Drew
Cerco di convincere black ad aiutarmi a prendere altre piume.  Voglio appendermele in camera, così la sogno. Entro in camera sua e gli parlo.
- non so se te le da perché le penne sono uniche ed é come una collezione di figurine, infinita- disse- prova a chiedergliele-.
- e se non me le da?- chiesi. Lui scrolló le spalle e mi spinse fuori.
Salì le scale, con le gambe sempre più deboli. Bussai poi entrai. Lei mi guardó, il viso innespressivo.
- posso avere delle tue piume?- chiesi. Lei scosse il capo.
- perché no?- chiesi- ne hai a centinaia-.
- non sono identiche- disse- e poi perché dovrei?-.
- perché si- risposi alzando la voce. Le volevo ad ogni costo e avrei fatto tutto pur di averle. - voglio appenderle in camera mia-.
Lei rise- questo mai- disse.
- facciamo uno scambio- dissi- qualcosa di mio per le tue piume-. Lei inarcó le spopraciglia.
- non basta, una mia piuma vale parecchio- disse.
- d'accordo, dimmi quello che vuoi- disse. Lei sollevó lo sguardo sui miei capelli. Istintivamente feci un passo indietro.
- ti pago- dissi. I miei capelli erano una cosa sacra.
- ma non basta per ripagarmi le piume- disse con un sorriso. Era inquetante.

Due ore dopo, black mise via le forbici. Aveva tagliato solo ai lati e una cresta restava sopra. guardai black mettere i miei capelli tagliati in una busta trasparente poi passarli a skylar. Sorrideva inquietantemente.
Mi fece segno di seguirla. Dopo essere entrati in camera sua, lei alrì la scatola, rivelando piume nere e blu. Mi fece segno di avvicinarmi.

- puoi prenderne solo tre, a tua scelta- disse. Ci misi diversi minuti per sceglierle. Erano lunghe e belle. Penne lunghe e grandi. Tornai in camera per forarle con un filo poi le legai al sofitto, sopra il letto. ero triste per la perdita ma ne é valsa la pena. chiamai ali ler sapere come stava.

Ero troppo stanco per uscire, per cui me ne andai a dormire.

Skylar
Sinceramente non credevo che si sarebbe davvero tagliato i capelli. Mi piacevano troppo prima ma aveva bisogno di una spuntatina, no?
erano belissimi e non li tirai nemmeno fuori dalla busta. Era una cosa da conservare per sempre, una cosa che valeva moltissimo. Mi dispiaceva perché aveva un fare triste e non mi ha rivolto neanche un'occhiata. era arrabbiato?
Del resto gli ho solo detto uno scambio equo. Guardai black. Lui mi sorrise.
- non credevo che l'avrebbe fatto davvero- disse- del resto credo che provi davvero qualcosa per te-.

- come no- dissi.
- fidati, stasera, ti organizziamo un appuntamento con lui e mi accerterò che sia di massima eleganza- disse con un largo sorriso- se ti vuole baciare, lascialo fare-.
Alzai gli occhi al cielo. Lui rise, uscendo.
Dopo poco venne zoey con un vestito nero, simile a quello antico, con più gonne, per non parlare della scollatura. Troppo grande per me. Dopo due ore, avevo indosso il vestito, ero truccata pesantemente col nero intorno agli occhi e il vestito, stretto a perfezione in modo che la scollatura fosse minima.

Black mi venne a prendere e faticai per le scale con i tacchi a spillo alti. Drew era nella camera, con una camicia azzurra e una rosa rossa in mano. Era rosso, con le orecchie rosse. Era tenerissimo.
Mi protese la rosa. La presi, attenta a non pungermi con le spine. Black ci fece segno di sederci sul divano e ci mise le pizze sul tavolino. Drew era tenerissimo, leggermente imbranato. Faticai dal ridere.
Era davvero dolce. Guardai black. Lui mi sorrise e andó a sussurrare qualcosa a black.

Drew

Ero ridicolo, lo sapevo. Non potevo farci niente. Ero avampato e la camicia leggera sembrava una giacca invernale. Ero rosso e per mia fortuna, black spense la luce e accese un film. Prima di uscire mi sussurró di provarci, ma non me la sentivo. Era stupido.
Di solito ero io quello che faceva provare questo alle ragazze e bastava un semplice bacio. cambiai tattica. finsi che lei era solo una delle tante storie mai andate avanti. Mi rilassai e la guardai, ignorando le emozioni forti, ma secondarie.

Skylar

C'era qualcosa che non andava. Perché si era irrigidito? Il rossore era scomparso e il viso era diventato pallido, sotto la luce della tv. Si stava lasciando andare ma sembrava strano.
- che hai?- chiesi piano. Lui scrollò le spalle.
- niente, perché?- chiese. Mi cinse le spalle, costringendomi a poggiarmi allo schienale del divano. Degluttì a fatica.
Non mi piaceva quella cosa e sentivo che sarebbe finita male.

Piano mi liberai e lo guardai contradetta.
- ti infastidisco?!- chiese gelido.
- non mi piace- dissi- potresti evitare?-.
- credevo che ti piacesse!- disse gelido.
Io scossi il capo e presi il telefono. Inviai un mesaggio a black con una sola "H". Stava per "HELP".
Avevo bisogno di aiuto.
Dopo poco black entró e accese la lampada sul tavolo. Ci guardó poi andó da me. Mimai una cresta che si alzava, piano e con le dita, nel segno che alzava la cresta.
Black si avvicinó a drew per avvisarlo. Lui sbuffó, alzandosi di scatto.
- che se ne vada allora!- sbottó gelido- é viziata, quindi che si arrangi!-. Lo guardai uscire di fretta, sbattendosi la porta dietro. - simpatico, eh?- chiese black sedendosi e prendendo una fetta di pizza. presimo a mangiare e parlare di cose normali. Era bello ritrovare quella famigliarità. Non pensai a drew, fino a quando la porta si riaprì e luibrientró. Black si alzó, lasciando la pizza a metà.

-scusa- disse tornando a sedersi di fianco a me. Black gli sorrise, uscendo. La magia era finita. Drew mi guardó, prendemdomi una mano. Mi alzai per sedermi di traverso sulle sue gambe. Lui rimase sorpreso ma non si mosse, mi cinse le spalle e sibprotese a baciarmi. Le labra calde e morbide. Gli cinsi il collo, godendomi quel dolce momento.
Non credo che sia passato molto che sentì la porta aprirsi.
Mi staccai appena in tempo per vedere la mora dell'altro giorno. Mi sollevó come una bambola di pezza, strappandomi via dal suo abraccio. Mi rimise a terra, guardandomi suicida.

Drew
Non credevo che era possibile passare così in fretta dal paradiso all'inferno.
Il bacio era unico e mi ero perso in un vortice. Skylar mi era stata strappata dalle mani, letteralmente. Sgranai gli occhi, vedendo ali davanti a lei. Skylar la guardava con quella maschera bianca e le due linee sulle guance erano inarcate verso il naso, come le lacrime di un ghepardo. Ali era arrabbiata nera.
Me ne ero dimenticato. Stamattina ero andato da lei. Si, abbiamo limonato e secondo lei stavamo insieme. Me ne ero dimenticato e ho fatto un casino.
- maledetta puttana!- urló ali. Vidi black entrare e guardarmi. Indietreggiai.
- come?- chiese skylar.
Guardai black, suplico. Lui era sorpreso. Mi guardava, poi rivolse uno sguardo alle due ragazze.
- vediamo come andrà a finire- sussurró black.
- facciamo così- inghió ali- se lo vuoi, combatti!-. Skylar guardó black.
- distruggila- disse black- usa i poteri-.
Ali sgranó sgli occhi, vedendo un fulmine blu sulla guancia sinistra di skylar. Guardai ali prendere un bichiere pieno di coca e gettarlo. Il liquido rimase sospeso in aria, goccia per goccia. Sembrava che il tempo si fosse fermato. In un attimo la coca si versó solo su ali. Lei si scrolló di dosso in liquido appiccicoso.
- skylar- disse black- fai in fretta-.
In un attimo, skylar scomparve e riapparve. Rimasi a bocca aperta mentre lei scompariva e ricompariva ovunque intorno ad ali.

Ali corse via, urlando. Skylar si fermó e guardó black che le sorrise, passandole un grappolo d'uva. Mi guardó.
- é venuta a cercarsele- disse black- tornate pure a limonare-.
Lui uscì e io guardai skylar.

Skylar
Ero ferma, a guardare drew. Il suo viso era fermo sull'incredulità. mi guardava con occhi sgranati. Ecco, proprio quando le cose sembravano andare bene, degradavano in peggio. Non mi avrebbe più voluta.
Avevo fatto quello che mi diceva black. E volevo vendetta per essere stata chiamata puttana.
Rimasi ferma. Lui si voltó, andando di fretta verso la porta. Se la sbatté dietro, rumorosamente. 
Abassai lo sguardo. Ecco perché era così difficile trovarsi qualcuno da amare, con dei poteri che spaventano.
Guardai black entrare e abracciarmi. scoppiai a piangere sulla sua spalla mentre sentivo una macchina partire dal vialetto.
Ogni sogno che avevo di avere anche un minimo futuro con lui, svaniva.

LA RAGAZZA DAGLI OCCHI BLU 0.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora