CAPITOLO 37

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Skylar

Non me ne importa più niente! Agiró e ho intenzione di vincere! Chillian non mi guarda più da tempo.
Ho tutti i piani pronti. Vado in camera di black e busso. Lui mi apre.
- ho bisogno di aiuto!- dissi.
Lui si scosta per farmi entrare.
É stato il mio cospiratore tutto il tempo. É simpatico e sembra capirmi.
- dimmi tutto- disse.
- le cose peggiorano e sono pronta a passare alle armi pesanti!- dissi.
Lui annuisce. Prendo a elencare le cose che mi servono.
Come ho detto prima " per essere angeli bisogna essere demoni".

La sera, viene chillian in camera mia.
É strano vederlo entrare dopo tanto tempo.
- andiamo?- chiese. Lo guardo interrogativa.
- scusa, mi sono dimenticato di dirti che andavamo al luna park- disse.
Inarcai le sopracciglia. C'era qualcosa sotto. Poteva organizzare una serata con miscel e non avrei resistito dal staccarle la testa dal collo.
Cercai di non farmi vedere le mani dato che al solo pensiero, dieci artigli lunghi e ricurvi comparvero dalle mie dita.
Lui guardava proprio quelle, segno che aveva visto.
- preparati, partiamo tra poco!- disse.
- se ci sarà miscel ti avverto che non penserò due volte prima di farla fuori!- ringhiai gelida.
Ritrai gli artigli.
- pensavo più ad una serata tra fratelli- disse- é un po che non passiamo il tempo insieme-.
- con quella troia nei paraggi- dissi piano. Era difficile che insultassi qualcuno proprio davanti a chillian ma miscel sta esaggerando!
Voglio che capisca quanto sono arrabbiata!
- non é così male- disse.
- come no!- dissi a fior di labbra.
- senti, dovresti conoscerla!- disse- una di queste sere, la invito per un pijama party tra di noi-.
Straik!!!
Era ora di vendicarmi. scrollai le spalle ma dentro feci un urlo che mi rimbalzò perfino nella testa.
- dai, vi divertirete!!- disse.
Alzai gli occhi al cielo.
- non voglio avere niente a che fare con quella!- ringhiai.
- se farai la brava, durante il viaggio ti prendo un rifornimento di cioccolata alle nocciole- disse.
- e se faccio la cattiva?- chiesi.
- dipende, ti lasceró a casa, anche a minima ostilità- disse.
Non l'avrebbe fatto. Lui sapeva quanto sognavo questo viaggio. Se mi lascia davvero a casa, quando tornano, rovino la vita di miscel.
- andiamo- disse- prometto che saremo solo noi!-.
Sbuffai mentre lui usciva. mi vestì e uscimmo.
Come non detto.
Miscel ci aspettava fuori dal parcheggio del parco.
Guardai chillian gelida. Lui arossì.
-sta calma- disse.
- minima provocazione e le strappo i capelli!- dissi gelida.
- fallo e ti lascio a casa!- disse.
Mi bloccai, fermandomi di colpo.
- mi rifiuto di passare anche un solo secondo con lei!- dissi. Lui si fermó e mi guardó.
- hai promesso che eravamo solo noi!- dissi.
- se non ti accontenti vattene!!- disse miscel prendendo una mano a chillian.
La ignorai e rimasi a fissare chillian. Pregavo con lo sguardo che avrebbe detto di no a lei e se ne sarebbe andato con me.
- non potremo passare il tempo tutti insieme?- chiese chillian.
Sbuffai.

Dieci minuti dopo eravamo in coda. Miscel era avvinghiata a chillian e io dietro a guardarli.
La mia calma era paragonabile al gelo del polo nord.
A quest'ora credevo di saltare a dosso a miscel e squoiarla viva, cosa che avevo immagginato molte volte di notte.
Chillian cercava di staccarsela di dosso per non ferirmi, cosa inutile.
Se continuavo così potevo fare cose di cui poi me ne arei pentita( non é detto).
toccava a noi. Miscel si protese per baciare chillian ma lui si ritrasse.
- volete che vi lascia soli?- chiesi gelida.
Loro dissero all'unisono un "no" di chillian e un "sì di miescel.
- sei solo d'intralcio!- disse miscel con un largo sorriso.
Dovevo essere un angelo, poi glie l'avrei fatta pagare.
- okey- dissi lasciandomi sfuggire una lacrima.
Mi voltai e scavalcai la recenzione, poi corsi via nel buio della notte.
Sentì chillian gridarmi dietro ma non lo ascoltai. Spiccai il volo e scomparvi nella notte.

Chillian

Guardai miscel mentre la rabbia mi avvolgeva le viscere.
- perchè?- chiesi.
- non eri lo stesso e finalmente ora siamo soli- disse.
- non dovevi venire!- dissi mentre salivamo sulla giostra- le ho promesso una serata tra fratelli cosa che non facciamo più spesso!-.
- rilassati, lasciale 2 ore che le passa tutta la rabbia- disse- eve imparare a non contare su di te tutti i giorni!-.
Sperai che fosse vero.
Non mi piaceva quella situazione: volevo passare tempo con lei ma miscel mi fa pressione di lasciarla andare.

Decisi di non pensarci. Passai la serata a rilassarmi con miscel.
Tornai a casa che erano quasi le undici. Entrai in camera di sky, sperando di trovarla a dormire nel suo letto ma non c'era.
Stava volando per forza, quindi mi sedetti e la aspettai.

Sussultai nel sentire una macchina da caffé accendersi. Mi rizzai in piedi. Dovevo essermi addormentato. Il letto é vuoto e oltre a me non ci ha dormito nessuno.
Scesi e guardai mio zio farsi un caffé latte.
- hai visto sky?- chiesi.
- no, starà dormendo- disse lui.
- no, non é rientrata in camera sua- dissi.
- starà volando- disse- tranquillo, tornerà presto- disse.
Sospirai e andai a buttarmi sul divano, in attesa.

Skylar

Ho passato una notte di puro inferno. La sera in cui chillian mi ha detto di passare un po di tempo con lui, sono andata ad allenarmi con black.
Ci siamo trovati in un capo dove mi fa esercitare a usare a pieno i miei poteri. É intelligente e mi dice con esatezza cosa fare. É difficile ma ho imparato a controllare la direzione e posso svanire e ricomparire.
Dopo l'esercitazione ero distrutta per cui lo rassicurai e mi sdraiai a dormire sotto un albero, una quercia.
L'erba è soffice e l'aria odora di fiori appena germogliati.

Sussulto al suono di una macchina in lontananza. Mi alzo e mi guardo attorno. É alba.
Mi guardo attorno. Credevo di aver dormito solo poche ore, invece era passata tutta la notte.
Mi alzai e andai al fiume, era ora della vendetta.

Chillian

Scesi in cucina. Era passato un altro giorno e sky non é rientrata. Chiamo miscel per sapere se l'ha vista ma mi risponde di restare calmo.
Sono arrabbiato e non la passerà liscia quando torna. non posso fare altro che aspettare.

Sento la porta aprirsi e mi rizzo in piedi. Guardo l'orologgio, sono le undici. Guardo una figura magra entrare. Atraversa il piccolo corridoio in punta di piedi. Ha vestiti sporchi di terra e i capelli castani, quasi biondi, impastati.
- dove sei stata?- chiesi più freddo possibile.
Lei si voltò a guardarmi, sussultando. Sta in punta di piedi, piegata di schiena, leggermente, segno di paura e sorpresa.
- da nessuna parte- rispose. La voce é impastata, segno che non parla da un po. Dubito che sia andata da un' amica o un ragazzo. E poi per quanto ne sapevo non aveva né una né l'altro.
- dimmi dove sei stata- dissi facendo qualche passo in avanti. Di solito funzionava e lei, anche per cose stupide, come rubare un cioccolatino in camera mia, solo per gioco.
- non hai cose migliori da fare, tipo passare tutto il tempo con quella troia?!- disse a voce alta.

Ed era scoppiata. Non come mi aspettavo, ovvio.
Di professione sono un detective privato, specializzato in tradimenti. Conoscevo a memoria tutti i suoi comportamenti. Ora era evasiva.
Aprì la porta che portava al piano di sopra e ci salì.
Era arrabbiata ancora per la storia del luna park.
Io rimasi fermo per qualche secondo, poi la seguì. Trovai i vestiti abbandonati a terra.
Non sapevo dov' era e l' avrei evitata fino a quando non me l'avesse detto. Peró volevo abracciarla e stringerla fino a soffocarla. Mi é mancata davvero e avevo passato due giorni d'inferno a pensare a dove fosse.
Ero indeciso se ignorarla o abracciarla.

LA RAGAZZA DAGLI OCCHI BLU 0.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora