La festa delle stelle

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Lo specchio rimandava l'immagine del mio fisico in maniera impeccabile.
Se anche avessi fatto un incantesimo per aumentarne il valore estetico, non sarei riuscito a farmi più bello di così.
Mi seccava ammetterlo ma anche i consigli babbani avevano il loro merito nella mia figura.
Dopo che mi ero trovato tra le mani un testo sul fitness e pesi mi ero applicato di nascosto e devo dire che i muscoli che mi erano spuntati avevano accresciuto i miei punti in conquiste femminile del trecentocinquanta per cento.
Un ottimo allenamento anche per il mio ruolo di cacciatore nel Quiddich.
Se poi ci sommavo i capelli biondissimi, gli occhi grigi dallo sguardo algido e un viso aristocratico e cesellato, ecco che compariva il più bel ragazzo di Hogwarts... e dintorni. Scorpius Malfoy.

Sistemai la camicia nera nei jeans, lasciando alcuni bottoni slacciati e ammiccai alla mia figura.
Questa sera avrei potuto avere chiunque alla festa di Blake. Mi ero persino accordato perché mi lasciasse una camera da letto libera, tanto non lo sarebbe stata per molto.
Scesi le scale dirigendomi in salotto al camino che mi avrebbe portato alla Zabini Manor.

«E poi non si dovrebbe arrestarle e mandarle ad Azkaban queste pazze? Ai miei tempi una che lanciava delle maledizioni mortali spettava il bacio del dissennatore, non un ricovero nel reparto psichiatrico del San Mungo!» sentì esclamare suo padre mentre sfogliava la Gazzetta.
«Caro, non ti agitare... lo sai, la pressione...» pigolò sua madre, probabilmente intenta a ricamare nell'angolo della stanza, vicino alla finestra.
«Queste storie mi fanno impazzire! Io sono qui che devo giustificarmi da anni perché mio padre mi ha imposto il marchio dei Mangiamorte e secondo molti avrei dovuto essere condannato, e quella lancia fatture che fanno morire chi è stato colpito dopo un anno e non ha passato un giorno in galera!... scommetto che è una mezzosangue!» disse ancora Draco Malfoy, gettando il giornale sul tavolino accanto alla poltrona in pelle dove stava comodamente seduto.
«Non dire così...» provò ancora a intervenire Astoria.
Sua madre era sempre stata succube di suo padre. Era come un dolce ninnolo da mostrare in pubblico ma senza alcuna sostanza né diritto alla parola. Gli elfi domestici avevano più diritti in quella casa... e questo da quando quella sporca mezzo sangue di Hermione Granger-Weasley aveva messo piede al Ministero.
Sì, conosceva tutta la storia e non avrebbe retto un'altra mezz'ora a sentire i risentimenti che covava Draco Malfoy nei confronti del magico trio, sebbene gli avessero anche salvato la pelle.

«Mamma, io vado da Blake per la festa delle stelle. Non aspettarmi alzata». Con lui era sempre stata affettuosa. Mai un rimprovero, mai uno schiaffo facendo così da contraltare al padre 'lievemente' dispotico.
«Scorpius, non ti sembra di dedicarti troppo ai divertimenti? L'anno prossimo sarà quello dei M.A.G.O. e voglio che tu abbia tutti i voti necessari per fare una brillante carriera» intervenne suo padre. Ecco che ricominciava: "Scorpius, studia!", "Scorpius, devi tornare a dare lustro al nome dei Malfoy e lo potrai fare con una brillante carriera al ministero!", "Scorpius, sei stato di nuovo superato da quella Weasley! Sei un Malfoy per Merlino!".
Ed ecco che si tornava alla rossa Weasley, zannuta Grifondoro che strappava tutti Eccezionale in qualsiasi materia facendo sembrare gli altri degli emeriti cretini.
Non che ci avesse mai parlato e neanche lo desiderava, chiatta com'era!
Poi a lui mica interessava studiare, l'importante era cavarsela e segnare più tacche possibili sulla testiera del suo letto prima degli esami finali.
Ne andava della sua reputazione e della somma di mille galeoni scommessa con altri Serpeverde al suo terzo anno.
«Siamo in vacanza e sono avanti con il ripasso. Non preoccuparti. Oggi è il 10 agosto! È festa!» replicai cercando di sorridere più apertamente, prima di correre alla polvere volante e gridare forte «Zabini Manor!» sparendo in un turbine verde.

«Ehi, Blake, Lucinda... smettetela di saltarvi addosso ogni tre secondi o mi bloccherete la crescita!» salutai scrollando la polvere appena uscito dal camino dell'elegante salotto di Zabini.
«Sei solo geloso... come se tu non avessi mai provato...» rispose il mio amico staccandosi un attimo dal volto della bionda per poi rituffarsi sul suo collo.
Cacchio! Non erano ancora le dieci di sera e il padrone di casa stava già partendo per libidinolandia! Beh, meglio per lui e le altre donzelle prede per me!
«Hai ragione, non ho mai provato con Lucinda ma se vuoi rimediare... Lucy, a tua disposizione» mi offrii mentre mi versavo un goccio di liquido ambrato presente su un tavolino. La bionda ridacchiò socchiudendo gli occhi, per poi rispondere con un gemito agli assalti del mio amico.
«La prossima volta, Scorp» sospirò la McNair e da parte mia decisi di lasciare quella stanza che cominciava ad avere una atmosfera pesante. Un bordello babbano sarebbe stato più allegro.
Non che sapessi come fossero (non è vero... ma non avrei mai confessato di divertirmi a bazzicare per la Londra babbana nonostante i moniti di mio padre).

La punizione di Scorpius MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora