Quando si dice Dolce Risveglio

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Finalmente mi ero liberato di quel mostro con cui mi ero svegliato quella mattina.
Adesso necessitavo della pozione anti-sbornia per ritrovare la lucidità dei miei pensieri e far terminare quel continuo tam tam sulle tempie.
«Netty!» chiamai l'elfa che normalmente mi serviva quando soggiornavo a Zabini Manor.
Con un soffocato 'pop' comparve un esserino raggrinzito e miserevole, scuro nella sua pelle rugosa, coperta da un vestitino floscio a fiorellini giallo ocra.
«Signorino Malfoy» replicò deferente facendo sfiorare il suo naso appuntito al pavimento.
«Portami la pozione... gli altri sono già scesi?» non potevo credere di essere l'ultimo a svegliarmi.
«Le signorine Nott e il padroncino con la signorina McNair stanno facendo colazione. Gli altri dormono ancora. Le porto subito la pozione» e con un nuovo inchino sparì dalla mia vista.

Mi sforzai e caracollai verso il bagno. Una doccia era proprio quello che mi ci voleva per rimettermi quasi al mondo. Almeno speravo.
L'acqua che scorreva sul mio corpo mi ripuliva e mi cancellava segni e pensieri. Mi sentivo in una bolla di pace.
Con calma ripensai a quanto era successo nella notte.
Come era possibile che non avessi visto che razza di sgorbio era quella ragazza? Poi mi sembrava bionda, mentre al risveglio era mora.
E se fosse stata una pozione polisucco? Era un intruglio difficile da preparare ma, dall'epoca della seconda guerra magica, sembrava più comune dell'aspirina babbana. L'avevo usata anche io per sedurre una ragazza fidanzatissima. Lo sapevo che era una cosa pessima ma la volevo disperatamente e lei non si decideva nonostante apprezzasse le mie avances.
Poi, quando mi sono ritrasformato mentre ero a letto con lei, mica si è arrabbiata o offesa, anzi, ha continuato a farsi sbattere con gridolini estatici per poi confessarmi che era praticamente sicura che non fossi il suo ragazzo perché ero troppo bravo.
Fedeli e infelici con un somaro nel letto. Valle a capire le donne!

Tornando all'ultima scopata... no, non era pozione polisucco perché ci eravamo divertiti per ben più di un'ora e lei non aveva bevuto nulla nella stanza.
Magia di disillusione? Poteva variare un pochino i lineamenti ma non creare una dea da una racchia.
Come era potuto succedere?
Davvero era stata solo la sbornia a ridurmi in quel modo?
E poi cos'era quella storia di aver tempo un anno per far innamorare di me una ragazza? Cosa voleva dire che non sarei più riuscito a fare quel che più mi piaceva?
Mi tornò in mente l'articolo di giornale che aveva commentato al mattino mio padre.
"...quella lancia fatture che fanno morire chi è stato colpito dopo un anno..."
Non era possibile, non c'erano fatture o maledizioni che agissero a rallentatore... pozioni sì, anche io ne avevo studiate diverse a scuola, ma incantesimi con la bacchetta? Impossibile.

Fissai la mia immagine allo specchio del bagno. Ero sempre io, bellissimo e prestante.
Il segno lasciato da quel fascio di luce blu sul mio petto si stava affievolendo, segno che non era niente di grave, visto che ogni anatema si sarebbe ingigantito e non ridotto.
Dovevo smetterla di pensarci e farmi venire l'ansia.
Avevo scopato con una matta e avevo incrementato il mio record. Ormai era un testa a testa con Nigel, Delphina e me e sicuramente quella sera non era cambiato nulla, avrei scommesso che anche loro due avevano beccato.
«Andiamo a far colazione» mi dissi a voce alta e mi recai nella sala da pranzo preparandomi a rispondere alle domande curiose dei miei amici.

«Scorpius! Amico mio, come è andata la nottata?» come volevasi dimostrare, la curiosità di Blake era peggio di una comare. Ma non poteva rivolgersi a Lucinda al posto di scavare nelle mie pluffe?
«Benissimo!» sorrisi cercando di allargare le labbra il più possibile.
Mi sentivo quasi in imbarazzo a pensare a quell'essere che mi ero scopato questa notte.
Negare, negare sempre e comunque.
«Dici solo questo? Strano, normalmente ti vanti in modo che mi sembra di essere stato lì» si lamentò il mio amico.
«Cos'è? Lucy non ti fa volare abbastanza?» ghignai malefico, sicuro che l'attenzione si sarebbe spostata rispetto alla mia persona.
«Blake!» strillò la mora al suo fianco. Era una ragazza dolce ma assolutamente letale se mettevi in dubbio le sue arti.
Zabini iniziò ad agitare le mani davanti a sé «No... Lucinda, ti giuro che non penso niente di quello che dice quell'idiota! Sei incredibile, fantastica e non mi sognerei mai di cercare altro in qualsiasi altro posto» una confessione accorata, niente da dire.

La punizione di Scorpius MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora