Meno male che era l'alba quando mi sono chiuso nel bagno, perché ci misi un'ora buona per rendermi quanto meno presentabile. Per quanto mi riguardava un risultato notevole era il fatto di non essermi accecato con matite o bacchetta. Facevo progressi! Avrei potuto avere un futuro come truccatore. Infilai quattro paia di calze prima di riuscire a farle salire senza smagliarle. Anche utilizzando la magia, riuscivo a fare dei buchi come se ci fosse passata non solo un dito ma una intera mano. Se continuavo in questo modo, avrei mandato mio padre sul lastrico.
Una volta preparata e adeguatamente coperta, uscii con le mie vittime in mano.
«Cosa hai combinato?» chiese Rose sorridendo.
«Ho ucciso quattro paia di calze. Sono un disastro» borbottai contrito. Come per i reggiseni, mi era più facile togliere che mettere.
«Lascia fare a me, mia nonna mi ha insegnato a riparare in modo che sembrino nuove. Così non le devi sempre comperare» replicò. Poi le prese e le dispose ordinate sul letto appena rifatto.
«Ma come ci sei riuscita?» domandò scoppiando a ridere.
«Sono loro che ce l'hanno con me! Io ho solo cercato di infilarle con la bacchetta ma anche così non riuscivo a non romperle».
«Devi essere più delicata. Dai, adesso ripariamo. Eugyando» enunciò chiara, facendo roteare la bacchetta con un elegante semicerchio. Subito i fili cominciarono a muoversi e a tendersi, a incrociarsi e ad annodarsi sino a ripristinare perfettamente il tessuto di seta e nylon.
«Eugyando. Me lo devo ricordare».
«Secondo me, Shaula, potresti anche evitare di restare in bagno tutto questo tempo» intervenne Anne in quel momento. «Tanto non migliori di molto. Anzi, sembri più una drag queen». Un travestito! Come aveva fatto a scoprirlo? Sentii sudare i palmi delle mani, poi, guardandola meglio mi tranquillizzai. Non intendeva quello ma solo il fatto che ero pesantemente truccato.
«Anne! Smettila di essere tanto antipatica!» replicò secca Daisy.
«Certo, tu la difendi perché ti senti solidale con lei. In fin dei conti non sei molto meglio».
Quelle due avevano mangiato pane e veleno dal lunedì al venerdì e veleno e pane il weekend per tutti i giorni della loro vita. Erano così maligne che mi venne spontaneo chiedere.
«Ma siete sicure di essere dei Grifondoro? Mi sembrate più adatte a Serpeverde».
«Non direi. Siamo entrambe nate babbane e Salazar non avrebbe sopportato un tale sangue sporco. Poi qui ci troviamo bene» ribatté tranquilla Meredith.
«Lascia stare. Andiamo a fare colazione» esortò Daisy uscendo dalla camera.
Raccolsi i libri che mi servivano per le prime ore della mattinata ed uscii seguendo la mia nuova compagna. L'aria nel dormitorio stava diventando pesante.
Quando giungemmo in sala grande i tavoli erano pieni solo a metà. Era ancora molto presto e parecchi studenti si stavano appena alzando. Le frittelle facevano bella mostra di sé, così come i muffin e i succhi.
Io, Daisy e Rose sedemmo vicino ed iniziammo a parlare delle lezioni da seguire.
«L'unica pecca è in pozioni» disse Rose. «So che è una materia dove la precisione è fondamentale, ma sono convinta che ci voglia anche dell'estro e dell'intuito. Se tutti fossero precisi, non si inventerebbero delle pozioni nuove, giusto?».
«Infatti» risposi alla domanda retorica.
«Io voglio diventare una storica. Mi piace scavare nel passato, per migliorare il futuro. E poi è affascinante andare per il mondo a scavare e scoprire nuovi manufatti» confidò Daisy.
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La punizione di Scorpius Malfoy
FanfictionATTENZIONE!! Questa storia non è mia, tutti i diritti d'autore vanno a Gaccia della quale potrete trovare le storie su EFP. Essere un figo galattico che può avere tutte le ragazze che vuole può essere pericoloso. Soprattutto se non ritieni di dover...