Aggressione negli spogliatoi

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Cercammo in tutto il dormitorio e poi in tutta la torre dei Grifondoro, ma dei miei appunti sul libro dove avevo trovato il primo indizio sulla maledizione che mi aveva colpito, non trovammo alcuna traccia.

«Spariti» dissi mesto gettandomi sul divano davanti al camino nella sala comune.

Rose aggrottò la fronte. «Cosa ti ricordi?» chiese.

Eravamo nell'ora libera subito dopo pranzo. Louis e Roxanne erano seduti sul tappeto, Lily accanto a me e Albus in piedi accanto al camino. Hugo e Rose dividevano la poltrona accanto, mentre Molly e Lucy erano appoggiate alla spalliera dietro di noi.

«A cosa vi riferite? Al libro sulle magie della Grecia Antica?» chiese Hugo. Rose annuì.

«Posso confermare che non si trova nell'ufficio degli insegnanti, né in quello del custode» disse Molly.

«E' stato sottratto dalla biblioteca. Da quel che mi ricordo, si trattava di un amuleto rotondo con una pietra quadrata al centro. Sembrava che questo oggetto fosse una specie di lente che faceva convergere l'odio di una persona e lanciava un raggio contro una determinata persona, al fine di causarne la morte» spiegai.

«Una specie di maledizione senza perdono?».

«In un certo senso, sì. Poi ieri sera Rose ha trovato un libro che tratta di una pianta che produce fiori che, una volta secchi, si trasformano in bacche a pannocchie. Da queste si estrae un succo. Sembra che ci vogliano due settimane per far assorbire il colore di questo succo sulla pelle, esattamente come è successo a me».

«Quindi pensi che abbia unito la forza dell'amuleto con questo succo?» chiese Louis.

«Secondo noi, è più che probabile» si intromise Rose. «C'è una ditta che sta sperimentando degli incroci di piante per ottenere delle varianti del succo di queste bacche. Può darsi che abbiano trovato qualche cosa che assieme a quell'amuleto, possa dare questo risultato» terminò indicandomi.

«Possiamo contattarli e chiedere notizie sui loro esperimenti. Dove si trova questa ditta?» chiese Roxanne.

«Little Hangleton» rispose Albus. Avevo la strana sensazione di conoscere questo luogo ma non riuscivo a ricordare dove l'avevo sentito. Qualcun altro singhiozzò a sentirlo.

«Il paese di origine di Voldemort?» pigolò la voce tremante di Lucy.

«Ecco! Non riuscivo a ricordare dove l'avevo già sentito» dissi battendomi il palmo sulla fonte.

«Hai ragione, Lucy!» confermò Albus.

«Come ho fatto a non collegare?» borbottò Rose.

«Credete che centri Voldemort? Qualcuno dei mangiamorte sopravvissuti?». La voce di Lily rese l'idea della paura che serpeggiava tra la tribù in quel momento.

È vero che erano figli degli eroi, di una famiglia che aveva lottato attivamente per liberare il mondo magico, ma avevano pagato il prezzo del sangue e questo era da monito all'esaltazione dell'avventura. Era bella ma c'era anche il rischio da non sottovalutare.

«Non credo, altrimenti non sarei stato colpito, in quanto Serpeverde oppure, se voleva vendicarsi della mia famiglia mi avrebbe ucciso, non trasformato in questo» cercai di stare tranquillo, anche se avevo un brivido di paura che mi scorreva lungo la schiena.

«Allora dovremo indagare sulla pianta?» chiese Hugo.

«Potremmo cominciare a chiedere al professor Paciock. Neville non ci negherà una risposta» propose Albus. Io annuii concorde e così anche gli altri.

Ci organizzammo per i giorni successivi. Lily, Roxy, Hugo e Molly, con l'aiuto della mappa dei Potter, avrebbero controllato nei dormitori, per trovare il libro. Lucy e Louis avrebbero cercato negli uffici e nelle aule. Io, Rose e Albus avremmo interrogato Neville Paciock e avremmo continuato a cercare notizie in biblioteca. Eravamo tutti d'accordo che, se l'origine della maledizione era Little Hangleton, il complice poteva essere una ragazza che frequentava Serpeverde. Se fosse stato vero, mi sarei sentito tradito.

La punizione di Scorpius MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora