La foto sul comodino

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Gli esami si avvicinavano a grandi passi.

A febbraio sembravano ancora lontani, ma alla fine di aprile erano ormai dietro l'angolo.

Io e Rose stavamo insieme da quasi tre mesi ormai e ancora ero sotto forma di donna.

Ogni tanto provavamo a dirci 'Ti Amo' ma non succedeva niente.

Secondo Lily, ce lo dicevamo con la segreta speranza che funzionasse come contro incantesimo e quindi non era un 'Ti Amo' convinto al mille per mille. Noi negavamo ma, onestamente, nel profondo, pensavo che la piccola Potter potesse avere ragione. Non sapevo che pesci pigliare. Il mio tempo stava rapidamente volgendo al termine. Mi restavano solo altri tre mesi e poi sarei morto.

«Forza, dobbiamo prepararci per la lezione di Difesa contro le Arti Oscure» esortò Rose, svegliando me e Albus da uno stato catatonico post pranzo. Ormai era diventata un pungolamento continuo sullo studio. Io e Albus ci guardammo afflitti e aprimmo i libri per ripassare. Il giorno dopo ci sarebbe stata una nuova lezione sul Patronus ed io ero proprio curioso di scoprire se riuscivo a produrne uno corporeo e, soprattutto, di che forma.

Le lezioni erano davvero dure. Lo spauracchio dei M.A.G.O. era richiamato ogni giorno da tutti i docenti. Secondo me facevano terrorismo. Non erano pochi gli studenti che cadevano vittime di crisi isteriche, parecchie volte avevo dovuto calmare Rose per evitare che desse di matto.

«Adesso basta. Pausa!» annunciai. Vidi negli occhi di Albus tutta la gratitudine di una persona sull'orlo di un esaurimento e Rose che mi guardò con rimprovero e sollievo per non aver detto lei stessa la medesima cosa. Faceva la dura, ma era morbida come il burro, in realtà.

In quel momento entrò di corsa nella sala comune Hugo, che sembrava inseguito da una muta di cani mutanti. Dietro di lui entrarono con calma Lily e Roxanne che ridacchiavano divertendosi un mondo.

«Che succede, Hugo?» chiese Albus, accomodandosi meglio sul divano davanti al camino. Il cugino sbuffò e si gettò sul tappeto. «Non la sopporto!».

Sia io che gli altri Weasley aggrottammo le sopracciglia perplessi. Chi non sopportava? Riusciva a girare per il castello con Lily e Roxy e con quelle due bisognava avere ben più del pelo sullo stomaco. Qualsiasi altra persona era una passeggiata.

«C'è una certa Sofy del quarto di Tassorosso che si è presa una cotta per lui. Ha incantato una serie di aeroplanini di carta con sopra scritto Sofy_Weasley che lo seguono per tutto il castello» ci spiegò Lucy. Come a conferma delle sue affermazioni, era arrivato un pezzetto di pergamena volante dove spiccava il nome Weasley.

«Ha detto che da grande vuole sposarmi e si stava allenando accostando il suo nome e il mio cognome. Ti prego, Shaula, aiutami. Come posso fare per togliermela dai piedi? È una stalker, me la ritrovo davanti alla porta della lezione di incantesimi, trasfigurazione, pozioni. È un incubo».

«Questo mi fa ricordare quello che mi capitò al quarto anno» dissi con tono nostalgico. Rose mi guardò alzando un sopracciglio con fare interrogativo e incrociò le braccia sul petto, pronta ad ascoltare. Oh, oh.

«Beh, ecco...» cominciai e visto tutti gli sguardi ansiosi su di me (si erano uniti anche Louis e Molly) non potei far altro che proseguire. «C'era questa ragazza del terzo anno che mi seguiva sempre. Aveva incantato una spilletta con sopra scritto Clove Malfoy, oppure C_Malfoy. I miei amici mi prendevano in giro dicendo che mi ero fatto la fidanzata e io non riuscivo a togliermela dalle scatole. Il peggio è che me la trovavo davanti nei momenti più impensati: mentre andavo in bagno, mentre addentavo un panino o mentre slinguazzav...» mi interruppi guardando Rose un pochino agitato. Ehm... vero che non si raccontano alla attuale ragazza le evoluzioni fatte con le altre? Credo che non sia educato e da come mi guardava con le labbra strette... aiuto! Mi stavo fiondando in un vespaio!

La punizione di Scorpius MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora