Tutta la verità... O quasi

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Il rientro a casa fu ancora più traumatizzante se possibile.

Vero che la faccia che fece mio padre quando mi vide in vestiti da donna fu impagabile. Sembrava che avesse ingerito una pozione al gusto di muco caccoloso. La sua smorfia era da ricordo.

Purtroppo era la stessa smorfia che vedevo sulla mia faccia quando mi scontravo con uno specchio e mi accorgevo che quel mostro femmina ero io.

«Dai, Malfoy, non essere così schifato!» dissi sogghignando con la mia vocina acuta.

Lui mi guardò intensamente e poi si voltò verso il salotto, lasciandomi nel vestibolo con mia madre e le borse incantate che ci avevano seguito.

Mia madre era ancora più perplessa di me e si affrettò a seguire mio padre, per poi bloccarsi sulla porta «Draco, caro, cosa...» e si interruppe.

Io la seguii e mi trovai spiazzato davanti a un paio di persone comodamente sedute sul divano di casa mia.

«Mie care, venite pure. Astoria, ricordi il capo Auror Harry Potter e il suo collega Ronald Weasley?». Neanche un ettolitro di olio di ricino avrebbe creato la stessa faccia contrita che aveva Draco Malfoy in quel momento, come il dover ripetere con voce amabile il nome dei suoi antichi rivali.

Non vi erano più motivi di odio, se non il rimpianto di tutto quel che di bello poteva essere e non era successo, ma per mio padre i ricordi erano comunque di un sapore acre.

Subito Potter si alzò e tese la mano verso mia madre. «E' un piacere vederla. La trovo bene».

Abbozzò un leggero inchino e si voltò verso di me.

Trattenni un piccolo sorriso quando vidi che allargava leggermente gli occhi, ma a parte questo niente fece trasparire la sorpresa e i suoi pensieri sulla mia mostruosità. Come capivo quello che gli passava per la testa.

«Piacere Harry Potter, signorina...».

«Shaula Girtab» mi presentai con il solito tono acuto rompi timpani.

«Nostra lontana cugina. È una principessa turca» intervenne mio padre suscitando un sogghigno da parte del signor Weasley.

«Non poteva che essere di sangue blu, in caso contrario sarebbe entrata dalla porta della cucina» borbottò divertito e guadagnandosi un'occhiataccia dal padrone di casa.

Avrei voluto rifugiarmi in camera, ma ero estremamente curioso di ascoltare quello che i due auror erano venuti a raccontare o chiedere a mio padre.

Mi accomodai su una poltrona e sollevai il polpaccio sopra il ginocchio. Certo che quella gonna era un pochino stretta per quella posizione.

Subito mia madre si mise a tossicchiare e indicarmi di unire le gambe. La guardai perplesso prima di capire che probabilmente avevo dato una panoramica completa dei miei orifizi e genitali. Mi apprettai a mettermi composta come una signorina e il signor Weasley ridacchiò per poi commentare sottovoce «Pensavo non ci fosse nessuno peggio di Roxanne... George ne sarà felice».

Mio padre si schiarì la voce «Allora, Harry, mi stavi dicendo quale era il motivo della tua visita» disse invitando il capo Auror a parlare.

«Come avevo cominciato a dirti, abbiamo saputo che hai preso questi prodotti dalle scorte del ministero e volevamo chiederti a cosa ti servivano» rispose mostrando un pezzo di pergamena con alcune annotazioni.

«Servivano per delle pozioni... perché mai sono stati scomodati degli Auror della vostra importanza per la sparizione di qualche oggetto? C'è qualcosa che non so?». Mio padre aveva centrato il punto.

La punizione di Scorpius MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora