Le camicie da notte erano sottanoni svasati in raso, seta, pizzo e tulle. Niente a che vedere con quello che immaginavo indossasse mio nonno! Più che pigiami sembravano negligé e ed erano il sogno proibito di tutti i maschietti che conoscevo (cioè poter togliere quelle cose dal corpo voglioso di una ragazza tutta curve). Solo quelli erano una perenne tentazione.
«Riguardo ai reggiseni...» bisbigliò mia madre «Non dire a tuo padre che abbiamo acquistato quelli di Potterina, sai come reagisce quando sente parlare di Weasley, Potter o Granger».
Ridacchiai. Probabilmente gli spuntavano tutti i brufoli che avevano tolto a me qualche ora prima.«Che ne dici di questo?» mi mostrò un modello color cipria.
«Non sarebbe male ma non credi che debba mettermi qualcosa di più coprente... sai, vado a scuola tra ragazzi e di certo non mi metterò a far sfilate in giro per Hogwarts con il rischio che mi scoprano». Non volevo essere maleducato ma mia madre doveva rendersi conto che non stava vestendo la sua bambina ma un ragazzo maledetto che doveva sopravvivere a un anno scolastico. Forse lei non si ricordava com'era ma io sì. Ne ero uno dei fautori! Onestamente la storia di subire quello che, sino all'anno scorso, procuravo agli altri non era per niente esaltante.
Più o meno avevo idea di quello che mi aspettava ma la necessità di notizie che potevo recepire dalla biblioteca era di gran lunga più importante.«Hai ragione, non ti serviranno a nulla questi. Meglio i classici pigiami felpati che ti copriranno per il freddo» suggerì piegando i negligé con cura e rimpianto.
«Veramente preferirei qualcosa di più leggero» ribattei a beneficio di Madame Sireine «Lo sai che dormo in pantaloncini e a Serpeverde fa sempre freddo. Non ho bisogno di altro calore» aggiunsi poi sottovoce.
«Pigiami di cotone andranno benissimo» confermò mia madre alla signora del negozio che si affrettò a cercare le scatole per farci ammirare i pigiami che, anche se dallo spirito dozzinale, saranno sicuramente raffinati e di classe.
«Che ne dici di passare all'abbigliamento vero e proprio?» mi chiese Astoria. Avevo quasi paura di capire a cosa si riferisse, ma delle semplici divise con camicie, maglioncini e le toghe nere non erano poi così drammatiche. In fin dei conti avevo già affrontato i problemi relativi alla biancheria intima e peggio di quella non poteva esserci nulla.
«Certo, da che parte iniziamo?» chiesi deciso.
«Ovviamente Madame McClan». Ovviamente. Sarebbe già stata una fortuna se non avessi trovato nessuno di Hogwarts e in tal caso, c'era da chiedersi se la signora stesse per andare in fallimento.
Come se fossi destinato al patibolo, seguii mia madre fuori dal negozio e svoltammo verso Il Ghirigoro.Non mancava molto all'inizio della scuola e la strada era piena di studenti, metà dei quali non conoscevo, mentre dall'altra metà cercavo di nascondermi. Sapevo già che non potevo continuare in eterno ma almeno per i prossimi giorni avrei voluto vivere tranquillo.
«Signora Malfoy, buon pomeriggio» squittì Claire Nott in compagnia di Blaike e Nigel. Sobbalzai spaventato e, come un riflesso condizionato, iniziai a correre a rotta di collo verso la vetrina del Ghirigoro e, trovando aperta la porta, mi ci infilai dentro, cercando di sparire tra gli scaffali.
Non avevo proprio intenzione di farmi vedere dai miei amici prima di quando fosse strettamente necessario.
Mi infilai dietro a uno scaffale ed iniziai a guardare i titoli esposti cercando di frenare la voglia di accucciarmi sotto una catasta di libri.«Albus Severus Potter! Smettila di trapanarmi i timpani con i tuoi commenti sul quiddich. Ho capito ma non ho voglia di pensarci adesso. Quando sarà il momento deciderò se fare il provino per la squadra oppure no» sentii alle mie spalle.
Avevo la sensazione di conoscere quella voce e, sicuramente, sapevo con chi stava parlando. Il santo figlio del bambino (non più tale) che era sopravvissuto, il ragazzo che, pur non avendo i capelli rossi, tendeva ad essere esuberante esattamente come il resto della tribù Weasley.
«Rose, manchi solo tu! Lo sai che da quando James ha finito la scuola abbiamo dovuto rimaneggiare la squadra. La soluzione sarebbe un nuovo portiere e Hugo non vuole neanche provarci. Tu sei l'unica che può salvarci». Questa poi! Da quando la rossa zannuta era così brava?
Le uniche cose che le avevo visto fare era stare china sui libri e alzare la mano per rispondere, come se nella spalla fosse nascosta una molla.
STAI LEGGENDO
La punizione di Scorpius Malfoy
FanfictionATTENZIONE!! Questa storia non è mia, tutti i diritti d'autore vanno a Gaccia della quale potrete trovare le storie su EFP. Essere un figo galattico che può avere tutte le ragazze che vuole può essere pericoloso. Soprattutto se non ritieni di dover...