Una strana tenda canadese

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«Ragazzi del primo anno da questa parte! Oh, ciao Albus! Anne! Lucy! Quelli del primo anno da questa parte!». Hagrid richiamava i primini spaventati e salutava i ragazzi che più avevano legato con lui. Agitava la sua manona come una pala e chi era nelle vicinanze rischiava di volare. Letteralmente.

Quasi in punta di piedi mi allineai agli altri che dovevano salire sulle carrozze ed ero quasi arrivato al mio obbiettivo, quando il vocione mi richiamò.

«Girbit! Shaula Girtab! Vieni con noi sulle barche! Girbit!».

Ed ecco che tutti gli occhi erano su di me. Per Merlino! E io che volevo passare inosservato.

«Stanno chiamando te, credo» disse una voce alle mie spalle.

Lily Potter mi aveva raggiunto saltellando. Si fermò accanto a me e mi fissò seria.

«Scusaci per prima, non volevamo offendere» dichiarò.

«Lo so. Siete solo rimasti sorpresi dalla mia avvenenza» risposi trattenendo un sorriso che invece illuminò il viso della piccola Potter.

«Hai ragione! Sei forte! Auguri per l'assegnazione» e se ne andò seguita dai suoi cugini che mi salutarono intimiditi.

Incredibile, non avrei mai pensato di parlare per primi con i rappresentanti della tribù Weasley e derivati.

Trottai veloce verso Hagrid che aspettava impaziente accanto a una marea di bambini alti un metro e un pollice. Mi sentivo un fungo alto in mezzo al prato.

«Oh, signorina Girtab, sei arrivata. Bene. Possiamo attraversare il lago. Venite con me».

Ci incamminammo tutti insieme verso le barchette. Gli altri salirono in gruppi da tre o quattro. Io e Hagrid ci accomodammo su una barca 'singola'.

Ricordavo ancora la prima volta che attraversai il lago. Era una notte scura come questa, punteggiata di stelle e senza luna.

Le barche si staccarono dolcemente dalla riva e silenziose seguirono la prima dove il mezzo gigante aspettava di giungere dalla parte opposta. Gli altri erano tutti zitti e attenti a non fare movimenti strani per paura di cadere nelle acque limacciose. Chissà perché, ma a tutti faceva lo stesso effetto.

Arrivati al castello salimmo sulla gradinata che portava alla sala grande. Io cercavo di stare defilato ma avevo tutti gli occhi fastidiosamente puntati addosso e un costante brusio di commenti nelle orecchie.

«Signori, siamo pronti per la cerimonia di smistamento. Da questa parte, prego». Il professor Paciock aveva sostituito la McGranitt quando questa era stata nominata preside. Lui era diventato anche il professore responsabile della casa di Grifondoro, nonostante me lo fossi immaginato sempre più adatto a Tassorosso.

Paciock ci fece entrare in ordine alfabetico, così mi trovai nel bel mezzo di una ciurma di nanetti nella quale spiccavo con il mio metro e ottantacinque.

Questa volta la mia 'leggiadra' figura era sotto gli occhi di tutti gli studenti di tutte le case di Hogwarts. Sentivo i brusii di Corvonero e Tassorosso che erano più vicini, ma più in là le risate di scherno di Serpeverde e Grifondoro alzavano il volume di questa cacofonia.

Anche i professori stavano commentando al loro tavolo d'onore. La preside mi guardava con un misto di compassione e sfida.

Paciock provò un paio di volte a chiedere il silenzio, sino a quando, incredibile, perse la pazienza e utilizzò il sonorus urlando un potentissimo «Silenzio!» che fece tremare i vetri e il cielo incantato della sala.

Subito tutti furono zittiti e lui continuò come se nulla fosse accaduto. «Ora vi chiamerò, vi metterò il cappello parlante in testa e scoprirete a quale casa siete destinati» spiegò quasi con tenerezza.

La punizione di Scorpius MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora