Trauma ad una chiappa

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«Io sono stato trasformato. Sono io Scorpius Malfoy».

Subito dopo sentii un gran trambusto e mi alzai per aiutare la preside: le gambe della poltrona erano sparite e la vecchia gatta mi guardava dal basso verso l'alto, seduta per terra.

Tesi una mano e l'aiutai ad alzarsi. Era molto più agile di quanto avessi immaginato.

«L'avevo detto che questa poltrona era troppo sensibile agli umori di chi si siede! Era ora di cambiarla parecchio tempo fa» borbottò spolverandosi la veste scozzese con le mani ossute e raggrinzite.

«Sta bene?» chiesi con la mia solita vocina acuta. Lei mi guardò come se avesse ingoiato un rospo e agitò una mano come a sotto intendere "non dica sciocchezze".

«Direi che qui ci sono questioni più importanti rispetto al mio stare in salute. Dunque lei è Scorpius Malfoy?» il suo sopracciglio sottile e rado tremava leggermente.

«Sì. Sono io» confermai.

«Beh, questa è davvero una sorpresa. Come è successo?».

«Come ha detto lei prima, una strega mi ha fatto una maledizione e mi sono ritrovato in queste condizioni» allargai le mie braccia flaccide e mi feci dare una ampia panoramica del mio fisico da urlo (di terrore). La McGranitt strinse le labbra in una smorfia dura, poi non riuscì a trattenersi ed iniziò a ridere come mai le era accaduto prima. Estrasse dalla manica un fazzolettino bianco ricamato ed iniziò a tamponarsi gli occhi mentre continuava a singhiozzare.

Sia io che i miei genitori aspettammo impazienti che la smettesse, ma ogni volta che sembrava sul punto di tornare seria, un altro preside ritratto nei dipinti appesi alle pareti dell'ufficio di presidenza, si metteva a ridere, contribuendo il rinfocolare dell'ilarità generale.

«Non credo di averla mai visto ridere in questo modo, Piton» borbottò mio padre all'indirizzo dell'ultimo preside al tempo della seconda guerra magica. L'uomo con i capelli unti, il naso adunco e l'incarnato malaticcio fissò il suo ex alunno con uno scuro cipiglio, ma si poteva vedere dal sobbalzare delle spalle che stava ancora ridendo.

Draco sbuffò e si accomodò meglio sulla sedia, incrociando le braccia e rassegnandosi ad aspettare che i presidi si fossero calmati.

«Vi rendete conto che sto rischiando di morire?» sbottai infuriato sbattendo la mia mano gonfia e leggermente squamosa sul tavolo.

«Il ragazzo ha ragione, colleghi. Dobbiamo cercare di salvarlo, non ridere di lui» disse allora il dipinto di Albus Silente. Anche da una immagine la sua voce aveva qualche cosa di solenne e poco per volta tutto l'ufficio tornò al silenzio originario.

«Mi scusi signor Malfoy. Signora Malfoy... il nostro comportamento è stato inqualificabile, ma, a parte il pericolo... la trasformazione di cui è oggetto Scorpius è davvero... inusuale» cercò di giustificarsi la vecchia gatta rognosa. L'avevo sempre odiata prima, quando mi mandavano lì per dare più peso ai provvedimenti disciplinari, ma ora davvero esagerava! Ridere al posto di trovare una soluzione... sbuffai cercando di calmarmi. Non avrei risolto nulla iniziando una diatriba con l'autorità di Hogwarts.

«D'accordo... ehm... affrontiamo i problemi ora» annunciò la McGranitt. «Il signor Scorpius verrà reintegrato in Serpeverde e gli verrà assegnata una stanza singola per...» ma venne subito interrotta da un leggero tossicchiare che proveniva dal muro.

«Perdonami, Minerva. Non credo sia una buona idea far scoprire che il signor Malfoy è stato trasformato. In caso che la strega sia in contatto con qualcuno qui dentro potrebbe essere pericoloso. Da come vengono trasformate le vittime, sembra un caso che Scorpius sia diventato una donna, visto che abbiamo anche degli animali. Ritengo che dobbiamo mantenere il segreto e cercare nelle nostre conoscenze per sconfiggerla. Proporrei di condurre qui il ragazzo come Shaula e farla assegnare alla sua casa con la solita cerimonia. Sembrerebbe più verosimile». Silente terminò la sua arringa e tutti restarono in silenzio per assimilare il consiglio.

La punizione di Scorpius MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora