Sette colli sul petto

366 21 1
                                    

Ma cosa aveva in mente Blaike? Segatura?

«Allora, Shaula, sei lesbica?» chiese Claire sogghignando.

No, pazienza il grasso, la bruttezza, il trucco, la depilazione, gli occhiali, la cellulite, i vestiti enormi ma anche essere tacciata come lesbica? Questo no. Mi rifiutavo e Zabini, il mio nuovo ex amico, me l'avrebbe pagata.

Abbracciai il busto del mio amico guardando sorridente gli altri «Avevo bisogno di un consiglio e Scorpius mi ha detto che lui era il migliore per poter chiedere, così sono venuta a cercarlo. Grazie, caro» pigolai adorante per poi schioccargli un bacio sonoro sulla guancia.

Alle mie spalle sentii ringhiare distintamente e soffiai nell'orecchio di Blaike «Adesso sono tutti problemi tuoi».

«Blaike, torniamo nel dormitorio» ordinò Lucinda inviperita. «Subito!».

Il ragazzo si slacciò da me e mi passò a fianco sillabando un 'Questa me la paghi'. Appena ritrovati e già ai ferri corti. Direi che questo era quasi un record. Cercai di trattenere il sorriso che mi stava uscendo e forse nessuno si accorse degli angoli della bocca tirati all'insù. Ero quasi sicuro che non mi avrebbe fatto nulla. Quasi sicuro...

Mi diressi verso la torre dei Grifondoro al settimo piano. Dovevo assolutamente parlare con Rose di quanto era accaduto e rassicurarla della mia buona fede. Non le avrei mai imposto niente.

In realtà ero un po' agitato. Se prima non mi risolvevo ad uscire dalla doccia, ora le scale mi sembravano ostacoli difficili da superare.

L'energia che avevo sentito parlando con Blaike era sparita. Mi ero sentito sicuro con lui, ma adesso, affrontare Rose e quello che era successo... il coraggio era andato a farsi benedire parecchio lontano da qui. Quando arrivai davanti al ritratto della Dama Grassa, ero senza fiato e, nel momento in cui soffiai la parola d'ordine, il quadro era vuoto. E adesso come entravo?

«Problemi, Malfoy?» cincischiò Pix volteggiando sopra la mia testa. Oh, mamma! Con tutti quelli che potevo incontrare, proprio Pix? Quello che ci godeva così tanto a rompermi le pluffe?

«Pix... caro amico» cercai di blandirlo.

«Amico? Non sei tu che hai chiesto al barone di non tormentarti più?».

Già, quella non me la ricordavo. Non credevo che avesse ascoltato, ma era vero, da allora non si era più messo sulla mia strada, come se mi avesse evitato apposta.

«Però adesso c'è un anno nuovo e le promesse vecchie non valgono più!» ghignò il poiltergeist e mi gettò addosso un calderone pieno di una sostanza giallastra e puzzolente.

«Signorina, che succede» fece la voce stridula della Signora Grassa, appena tornata. Diciamo che la voce del ritratto faceva concorrenza alla mia. Se volevamo far accapponare la pelle, bastava cantare in coppia.

«E' stato Pix!» sbraitai indicando per aria.

«Dove?». Guardai in giro, in alto e per controllo, anche sotto la sottana (non si sapeva mai dove poteva spuntare) ma il poiltergeist non c'era più.

In compenso mi erano cresciute delle strane protuberanze in varie parti del corpo. Oddio, cosa era successo?

«Moontastic» dissi la parola d'ordine e non appena il ritratto si aprì e liberò il buco di entrata mi fiondai dentro. Il brusio che mi accolse venne tacitato in pochi secondi mentre i compagni di casa si giravano a guardarmi.

«Girtab, chi è stato?» chiese un primino cercando di trattenere un risolino.

«A fare cosa?» squittii.

La punizione di Scorpius MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora