I bagni dei segreti

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«Rose, dobbiamo parlare di quello che è accaduto ieri» ripetei, visto che lei non aveva alcuna reazione.

Sembrò smuoversi in quel momento perché sospirò e si sedette sulla poltroncina accanto alla branda «Lo so» disse solo.

Sospirai pesante. «Non so da che parte cominciare» esordii.

«Magari potresti spiegarmi cosa ti è preso ieri pomeriggio. Ti ho lasciato a cambiarti e ti ritrovo con Zabini al collo che dice di tirare fuori Scorpius. Tu gli dici qualcosa, di cui non voglio sapere niente, e poi...» la sua voce divenne flebile e si zittì. In compenso le sue guance presero una bella tonalità di rosso che faceva concorrenza ai suoi capelli.

«Poi ti ho baciata. All'inizio per far capire qualche cosa a Blaike, ma poi...» anche io mi interruppi.

Sembrava che non riuscissimo a finire una frase. Bella coppia!

Rose sospirò guardando il pavimento e stringendo le mani tra loro. «Cosa volevi dimostrare?» chiese.

Sorrisi al pensiero stupido che mi era venuto in mente il giorno prima. «Pensavo che, visto che conosco Blaike da quando eravamo bambini, mi avrebbe riconosciuto dal modo di... baciare».

Lei alzò la testa di scatto e mi guardò perplessa. «Ti ricordo che hai baciato me, non lui. Ammesso che tu abbia mai baciato Zabini».

«No che non l'ho mai baciato!» protestai.

«Beh, almeno su questo la tua fama è corretta» commentò.

«Cosa intendi?».

«Che sei etero. Con tutti quelli che ti baci, qualche dubbio potrebbe anche venire!».

«Io bacio solo ragazze!» protestai.

«E Goyle».

«Incidente di percorso! Non è colpa mia se si è preso una cotta per il sottoscritto». La mia mano si agitò come a scacciare una mosca e quel pensiero molesto.

«Che in questo momento è una sottoscritta» mi ricordò. Sembrava che si stesse scaldando, non era neanche più rossa, era solo irritata.

«Non fare la saccente!».

«Non faccio la saccente, ti ricordo solo come stanno le cose. E tornando al discorso di prima, non hai mai baciato Zabini ma pensavi che guardando mentre mi baciavi, capisse che tu eri Scorpius»

«Pensavo che riconoscesse la posa e il modo di... muovermi» dissi quasi a disagio. In effetti la cosa sembrava stupida adesso.

«Ti rendi conto di quanto sia malato questo discorso? Cosa fate, vi guardate mentre limonate con altre ragazze per imparare i trucchi del mestiere?».

Ghignai. «Anche».

«Oddio! Per Merlino salvatore di Artù! Ma questa è perversione! Devi farti curare da uno bravo, ma davvero molto, molto bravo» replicò.

Già, detto in questo modo era un pochino inquietante. In realtà le cose erano molto più cameratesche di quanto si potesse supporre. «E' solo capitato quando eravamo ragazzini di descriverci i modi di baciare, come mettere le mani e la bocca... non ci siamo mai baciati tra di noi, ma so per certo che Tyson e Theo hanno usato il dorso di una mano» dissi, cercando di trattenere le risate, poi cercai di tornare serio. L'argomento che dovevamo affrontare meritava tutta la nostra attenzione.

«Così ti ho baciata e all'improvviso non c'era più nessun altro».

«Cioè? Ti sei sentito strano?». Non mi era mai successo di dover analizzare un singolo bacio così a fondo. Erano sensazioni, modi di essere, pensieri che si affastellavano nella mente mentre le mani si inseguivano sul corpo. Erano sentimenti o mancanza di essi. Erano cose reali quanto evanescenti. Difficile descrivere concretamente una sensazione così diversa dalle altre.

La punizione di Scorpius MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora