D'impulso strinsi Rose al mio petto e affondai il viso tra i suoi capelli, respirandola letteralmente. Ero terrorizzato. E se fosse stata colpita? Poteva essere maledetta come era successo a me. Pensare a lei che poteva morire allo scadere di un anno era un incubo peggiore di quanto mi stava capitando. Il mondo non sarebbe stato un luogo degno di essere vissuto senza di lei.
«Scorpius... Scorpius mi soffochi» ansimò sul mio petto.
Lentamente mi staccai e le baciai una tempia. «Scusami. Mi sono agitato».
«Hai ragione. Mi fa rabbia pensare che una persona si sia messa a guardare tra le mie cose. Che nervi!».
«Non solo per quello» risposi mesto.
«Per cosa, allora?».
«Non capisci? Mi ha visto. Sa che sono io e ti ha visto con me. È troppo pericoloso starmi vicino. D'ora in poi dovrai sempre essere accompagnata da Albus o qualcuno dei tuoi cugini e non ti dovrai più avvicinare a me. Hai capito?» dissi veemente scuotendola come se fosse così che sarei riuscito a farle entrare il concetto in testa.
«Non possiamo più farci vedere in giro. È pericoloso» dissi cercando di convincerla.
«Non crederai che basti così poco per intimorirmi? Cerca di ragionare, Scorpius. La complice ha gli occhiali da quindici giorni, hai detto. Quindi mi ha già visto con te, non dobbiamo comportarci in modo diverso. Non cambierebbe nulla». In effetti era vero, ma non riuscivo a pensare lucidamente dal momento in cui avevo realizzato che lei era in pericolo.
«Dovrai essere sempre accompagnata» insistetti.
«Sarò accompagnata a te. Sarò perfettamente al sicuro».
Mi indicai. «Ti sembra che sia in grado di proteggere qualcuno? Non sono riuscito a salvare me stesso come potrei salvare te?».
«Ma tu non sapevi quello che stava accadendo. Sei stato preso alla sprovvista. Noi adesso siamo più informati. In ogni caso, se voleva farmi male, la complice avrebbe già attaccato. Sono mesi che stiamo insieme da tutte le parti. Il fatto di camminare vicini non cambierà niente» fece spallucce.
«Tranne per il fatto che le due oche qui dentro diranno a tutta la scuola che siamo amanti. Sai che bel pettegolezzo? Dovremmo obliverarle» replicai io.
«E' illegale, e lo sai» tento di farmi ragionare. «Scorpius. Nonostante ci siamo dichiarati, la maledizione non è cessata. Non è questa la strada. Continueremo a indagare e troveremo la contromaledizione. Non lasciarmi adesso che ci siamo trovati». Aveva preso di nuovo il mio viso tra le mani e lo stava avvicinando al suo. «Ti prego» sussurrò sulle mie labbra.
Come facevo a dirle di no, quando mi faceva perdere il cervello «Okay» cedetti, prima di sigillarle la bocca con la mia.
Ero già diventato una sua marionetta e stavamo insieme da appena due ore. Ero praticamente fottuto.
Addio sogni di gloria e donzelle disponibili e disinibite. In un istante ero desideroso di diventare monogamo e felice di esserlo.
Ci stendemmo ancora sotto le coperte e abbracciati ci addormentammo.
Ero sicuro che quella notte avrei dormito benissimo e il mattino dopo, la mia previsione era perfettamente confermata.La mattina dopo, quando spuntammo dal baldacchino, non c'era nessuno nel dormitorio. Anche Daisy era andata via senza dire niente. Forse per discrezione. Non mi facevo alcun dubbio su quello che avrebbero fatto le due simpatiche una volta uscite dalla torre dei Grifondoro.
«Sei pronto ad affrontare la sala grande?» chiese sorridendo Rose, dopo che fummo pronti per uscire dal dormitorio.
«Non ne sono sicuro ma non posso procrastinare in eterno. Andiamo!» risposi deciso e la presi per mano, reggendo la borsa con i libri con l'altra.
Ci lasciammo, per camminare vicini, una volta usciti dalla torre e proseguimmo per tutte le rampe di scale sino alla sala grande. Non appena varcai la soglia, venni accolto da un silenzio tombale. Sentivo distintamente ronzare una mosca sulla colazione dei Tassorosso.
Guardai in giro e mi accorsi che tutti i tavoli erano occupati e tutti gli studenti ci stavano guardando.
«Anne e Meredith hanno fatto un ottimo lavoro. Sono solo le otto e siamo già sulla bocca di tutti» borbottai irritato, ma Rose sorrise e fece spallucce per poi superarmi e andare diritta verso la tavola dei Grifondoro a fare colazione.
Rimasto solo all'ingresso, decisi che forse il comportamento della mia ragazza era il più giusto e la imitai. La mia ragazza. Mi faceva strano apostrofarla così.
Quando ci sedemmo al tavolo, fummo subito raggiunti da Albus e Hugo con Lily.
«E' vero?» chiese Hugo rivolgendosi alla sorella. Non sembrava seccato, anzi. Era decisamente eccitato per la novità. Rose si limitò ad annuire, colorandosi le guance di un rosa acceso.
«Ma ieri avevate litigato. Quindi non è da Natale che state insieme» chiese Lily e qui risposi io.
«No. L'abbiamo solo detto per non creare sospetti con le due pettegole».
«Non sono state Anne e Meredith, se è quello che intendi» borbottò Albus con voce lugubre. «E' stata Delphina a far circolare la voce».
Delphina? Come faceva a saperlo lei? Di sicuro una delle due iene aveva dei contatti con la Serpeverde, altrimenti non si sarebbe spiegato.
Rose fece segno di no e lasciai perdere. Tanto tra poco avrei parlato con Blaike per controllare chi avesse la piccola piramide nel dormitorio di Serpeverde.
«Quindi adesso la maledizione finirà» affermò Lucy accomodandosi accanto a Lily.
«In verità ci abbiamo provato ma non ha funzionato» risposi mangiando un muffin.
«Cosa avete fatto? Vi siete dichiarati?». Lily era estremamente curiosa ed eccitata, con Hugo che saltellava sulla panca e Lucy che si allungava verso di noi per sentire meglio. Beh, almeno avevamo gente felice per questa nuova situazione.
«Sì, ma come ha detto... Shaula, non ha funzionato» rispose Rose, guardandomi con intenzione.
«Credo che tutta la sala voglia ascoltare le vostre novità» borbottò Molly sedendosi accanto ad Albus che sbuffò.
«Non credo che voi insieme sia la cosa migliore, vista la situazione» sbottò poi irritato.
«In che senso?» domandai.
«Perché, Shaula, in questo momento hai un permesso di soggiorno a tempo determinato e se non si trova una soluzione dovrai lasciare... l'Inghilterra. Non voglio che Rose rimanga qui con il cuore spezzato» disse sottolineando il tempo determinato. Eh, sì. Agosto era la mia scadenza.
«Non avrà il cuore spezzato. Tutto si risolverà e vivranno per sempre felici e contenti» ribatté Lily e Lucy sospirò e batté le mani a supporto di quanto diceva la cugina.
«Piuttosto, sei stato informato su quanto abbiamo detto ieri sera?» chiesi a Albus cercando di cambiare argomento.
«Certo. Ed ho anche chiamato papà. Ha trovato interessante la teoria dei tradimenti. Indagherà sulle vittime. Per quanto mi riguarda, non temo nulla. Non ho mai avuto una ragazza da tradire» proclamò convinto.
«Però sei uscito con qualcuna, giusto?». Non potevo credere che un ragazzo normale di diciassette anni si perdesse i normali rapporti tra adolescenti. Sedurre le ragazze era proprio il bello di questa età.
«Tranquillo, Shaula. Sono uscito con delle ragazze ma non ho mai tradito. Prima di uscire con un'altra ho sempre chiuso il rapporto. Patti chiari, azioni chiare».
Onore e gloria al Grifondoro per antonomasia. Una rettitudine che conoscevo a malapena sui libri di scuola.
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La punizione di Scorpius Malfoy
FanfictionATTENZIONE!! Questa storia non è mia, tutti i diritti d'autore vanno a Gaccia della quale potrete trovare le storie su EFP. Essere un figo galattico che può avere tutte le ragazze che vuole può essere pericoloso. Soprattutto se non ritieni di dover...