Si è vero sono io

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La neve aveva imbiancato tutta la scuola, i giardini, il campo da quiddich e la foresta proibita. Anche la prima gita a Hogsmeade era stata annullata a causa della eccezionale nevicata che era arrivata improvvisa i primi giorni di dicembre.

Le lezioni erano sempre più intense. Avevamo anche cominciato a creare un Incanto Patronus, non che fosse obbligatorio ma alzava i crediti ai M.A.G.O. e poteva essere utile anche per comunicare.

Eravamo destinati all'aula 1C accanto alla sala dei duelli al primo piano.

Il professor V. Chan ci spiegò l'esatto modo per evocare un patronus corporeo e, concentrandoci e urlando 'Expecto Patronum'. Trovare un ricordo oltremodo felice era già più difficile, convogliarlo e usarlo per creare un Patronus corporeo era quasi impossibile.

Il professore aveva intenzione di dedicare una settimana a questa prova, prima di dedicarsi al resto del programma.

Ovviamente, di tutti gli studenti, Rose Weasley e Albus Potter furono i primi a generare un Patronus corporeo. Albus, più che ammirazione, generò risate, quando, dalla sua bacchetta prese forma un orso. Non un grizzly temibile, ma una specie di panda, tenero, dolce e coccoloso.

«Quello dovrebbe disperdere dei dissennatori? Sei sicuro che ti proteggerà?» chiese Tyson ridendo.

«Ragazzi, provate a imitare il signor Potter, non a prenderlo in giro. Lui è riuscito a produrre un Patronus, voi no» ci ricordò il professore. «Congratulazioni, signor Potter. Ma certo non potevo aspettarmi niente di meno dal figlio di Harry Potter. Lui ha prodotto un perfetto Patronus a quattordici anni» lo lodò, senza notare lo sbuffo che fece il mio amico al sentirsi paragonare al padre. Probabilmente gli capitava molto più spesso di quanto immaginassi e non sempre era una cosa che faceva piacere. Lo sapevo per esperienza visto quello che dicevano a me per mio padre e mio nonno.

Rose, invece, aveva prodotto un Patronus un po' inquietante. Sulle prime nessuno aveva capito cosa fosse, poi, guardandolo meglio, capii che era uno scorpione. Un grosso scorpione con forti tenaglie.

«Bravissima, signorina Weasley. Forza ragazzi, provate ancora. Abbiamo a disposizione ancora mezz'ora prima del pranzo».

Nonostante gli sforzi, non mi riuscì di fare nulla, se non un leggero filo di fumo dalla punta della bacchetta. Non ero proprio un insieme di pensieri felici in quel periodo. Ero molto frustrato. Nonostante fossero più di due mesi che cercavo nel libri del reparto proibito e con l'aiuto di Rose e Albus, non avevamo raggiunto alcun risultato. Niente informazioni nuove rispetto a quanto avevo già scoperto e nessuna notizia da parte degli Auror.

La neve non accennava a smettere e ormai arrivava a coprire metà delle finestre del piano terreno. Il gelo serrava il castello di Hogwarts come una morsa. Nonostante l'impianto di aria calda a ricircolo magico, non si riusciva a scaldare tutto e gli studenti stavano bene solo nelle sale comuni o nella sala grande dove si consumavano i pasti.

Era quasi metà mese quando la professoressa Ballioi decise di ampliare le lezioni di babbanologia con esempi pratici di attività extra, in modo che sfogassimo l'energia in eccesso che non potevamo usare all'esterno del castello.

«Ragazzi, ho pensato che sia il momento di insegnarvi cosa fanno i babbani nel tempo libero. Nei tempi moderni c'è una grande cura del corpo e i babbani vanno in luoghi che loro chiamano palestre, per muoversi, scaricarsi e dimagrire» annunciò, accompagnandoci in una delle aule accanto. Quando aprì la porta, ci trovammo davanti a un enorme stanzone pieno di attrezzi che conoscevo molto bene e con un grosso spazio sul fondo. Da un lato c'erano ampie finestre che mostravano il tempo uggioso e la neve che scendeva copiosa.

«I ragazzi potranno usare questi attrezzi. Servono per sviluppare i muscoli. Questi oggetti servono per camminare e correre» continuava a spiegare. Un assistente che avevo già visto nell'ufficio del preside, stava mostrando visivamente come fare l'esercizio.

La punizione di Scorpius MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora