Cucina
Eravamo tutti seduti a tavola, avevo alla mia sinistra Gianluca, alla mia destra Ignazio e di fronte Piero; per tutta la durata del pranzo ci guardammo dritti negli occhi, scorrendo lentamente le forchette sulle labbra provocandoci a vicenda. Ignazio si complimentava ogni secondo dicendo "No, ma è troppo buono! Mi dai la ricetta?" ed io puntalmente annuivo distratta per poi concentrarmi su quattrocchi, che si sporcava le labbra di sugo per poi ripassarci sopra la lingua, mentre Gianluca ci guardava con una faccia mista tra lo schifo, il 'ma che cazzo fate' ed il 'ma siete seri?'. Sapevo di mancare di rispetto ad Alessio, ai suoi occhi, ma in realtà, il mio era solo un gioco innocente, per distruggere quel verme di Piero e fargli capire una volta per tutte che per me era morto; dalle occhiatacce che lanciava a me ed al ragazzo di fronte la sottoscritta, ero consapevole che ci avrebbe riservato un cazziatone coi fiocchi. Ignazio si alzò, "Ragazzi, io vado a riposarmi. Alle quattro abbiamo un incontro con Michele alla Mondadori" disse chiudendosi nella stanza che avrebbe diviso con gli altri due, Piero si sedette sul divano, messaggiando con 'amore mio' ed ascoltando un po' di musica con le sue cuffiette, mentre Gianluca mi aiutava a sistemare la lavastoviglie "Da quanto state assieme? Tu ed Ale, intendo" mi chiese "Quasi un anno. Tu, invece?" affermai "Io? Mi piace una ragazza ma niente di serio, per ora" annuì chiudendo lo sportello ed inserendo il programma di lavaggio "Alessio è molto innamorato di te" esordì lui mentre io accesi l'elettrodomestico "Anch'io lo sono di lui. E se ti viene in mente che voglia fare la doppiogiochista con quel cesso seduto sul divano, no. Ti sbagli di grosso, voglio solo distruggerlo come lui ha fatto con me" chiarì io capendo dove voleva andare a parare "Deve averti fatta incazzare tanto, per essere trattato così" provò lui a farmi parlare "Sì, mi ha fatto incazzare di brutto e c'è una cosa della mia vita che amo perchè l'ho sempre voluto, ma che odio perchè l'ho fatto per quel cesso lì" parlai liberamente, sapevo di potermi fidare di lui; i suoi occhi mi trasmettevano sicurezza e tranquillità "Σ'αγαπώ (si legge s'agapò), significa 'ti amo' in greco. L'hai fatto per lui, vero?" mi disse guardando il mio polso sinistro "Liceo classico?" chiesi "Sì, e credo l'hai fatto anche tu. Di solito solo chi lo frequenta conosce bene questa parola" rispose mentre io annuì alla sua domanda "Cosa studi qua a Milano?" mi chiese poi cambiando discorso "Devo dare la tesi, mi laureo in pianoforte al conservatorio" "Figo, anche" "Anche lui lo suona, lo so. E non ti preoccupare, ho capito che l'hai detto involontariamente" lo precedetti io, lui mi sorrise dandomi un bacio sulla guancia per poi raggiungere Ignazio. Controllai quattrocchi sul divano, aveva le cuffiette nelle orecchie e la chat con Anna era chiusa, perchè vedevo il brano che stava ascoltando 'Just the way you are' di Bruno Mars; decisi di prendermi la mia rivincita. Mi avvicinai lentamente, passandogli davanti sfiodando volutamente con le mani la sua gamba, per poi sedermi accanto a lui prendendo una cuffietta ed ascoltando anch'io quella canzone, battevo il tempo con la mano sulla mia gamba notando con piacere che i suoi occhi erano concentrati nell'osservare la mia mano; annoiata decisi di passare allo step successivo, portando la mia mano dalla mia gamba al suo mento, stringendolo ed avvicinando pericolosamente il suo viso al mio. Ci guardammo negli occhi, intensamente, cogliendo ogni singola sfumatura di colore poi con voce roca e calda Piero disse "È inutile che mi provochi facendo sfiorare le nostre labbra, sappiamo entrambi che non hai le palle di unirle, perchè sei una codarda e anche perchè sei troppo innamorata di Alessio. Le tue provocazioni non mi spaventano, possiamo giocare, puoi toccarmi, sfiorarmi, baciarmi, usarmi, distruggermi ma quella che si farà più male, tra noi, sarai sempre tu. E sai perchè? Perchè a me non interessa più nulla di Anna, mentre tu... Tu moriresti per Alessio" baciandomi all'angolo della bocca per poi afferrare la mia mano piccola tra le sue, lasciarvi un bacio e poggiarmela sulla gamba per poi alzarsi, prendere telefono e cuffiette e salire in camera lasciandomi seduta lì, senza parole e con tanta rabbia in più. Gli avrei dimostrato che si sbagliava di grosso, che avevo il coraggio di baciarlo, che non ero una codarda e che quello a farsi più sarebbe stato lui.
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S'agapo' || Piero Barone
Fanfiction"Σ'αγαπώ" (s'agapó): Giada lo aveva tatuato sul polso sinistro, per lui, per non dimenticarlo mai. Lui che non l'aveva mai dimenticata nonostante tutto e nonostante tutti.