Chapter 12. 'I want to tell you a story'

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Qualche giorno dopo
Ore 5.46 hotel, Locarno
Camera di Gianluca
Sentì Ilaria alzarsi dal letto "Baby, tutto bene?" mi svegliai "Ah, sí tutto bene. Torna a dormire amore" mi disse affacciandosi alla finestra, mi alzai e la raggiunsi abbracciandola da dietro, le baciai il collo "Baby, lo sai che puoi dirmi tutto" affermai al suo orecchio mentre lei stringeva più forte le mie mani sul suo ventre "Ho rivisto il mio ex, mi ha fermata prima in corridoio" mi disse turbata "E che voleva?" chiesi curioso e preoccupato "Voleva dirmi di non firdarmi troppo di un canterino da quattro soldi" mi rispose guardando fuori; poi si voltò verso di me "Gli ho detto di farsi i cazzi suoi e di non intrommettersi nè nella mia vita nè nella nostra storia" mi accarezzò una guancia ed io chiusi gli occhi beandomi del suo tocco delicato sorridendo "Ti amo, amore mio" mi disse timidamente "Ti amo anch'io, baby" la bacia a stampo "Ora torniamo a letto?" le chiesi ridendo e lei annuì contenta: ora che si era tolta quel peso che la opprimeva, sarebbe riuscita a dormire tranquilla; ci coricammo e lei prese un mio braccio avvolgendoselo addosso poggianfo poi la sua testa sul mio petto, chiudendo i suoi meravigliosi occhi nocciola.

Ore 4.02 hotel, Locarno
Camera di Piero
Giada si muoveva nel letto, si girava e rigirava in continuazione "Jade" la chiamai, ma niente lei continuava a muoversi ed agitarsi, mi voltai verso di lei stringendola tra le mie braccia e solo allora mi accorsi che stava piangendo "Ehi, tesoro mio che hai?" le dissi mentre lei aprì e non appena mi riconobbe mi strinse ancora di più a sè "Piè non lasciarmi. Per favore, non farlo" mi supplicò disperata gesticolando. Le afferrai le mani ed intrecciai le nostre dita dicendole "Non ti lascio, per nulla al mondo. Sarò sempre accanto a te, qualunque cosa accada" lei mi guardò con quei suoi occhioni verdi e tristi "Non me ne vado, te lo giuro" posai il mio sguardo su di lei, osservando tutti i particolari del suo viso "Piè... Ti.. Ti a-adoro" mi sussurrò arrossendo "Ti adoro anch'io bellissima" le baciai una guancia; chiacchierammo un po' di svariati argomenti "Jade sei pronta per d-" le domandai voltandomi verso di lei e trovandola con gli occhi chiusi accoccolata al mio petto "Ti amo Jade" le sussurrai "Ti amo anch'io Piè" mugugnò lei ed io la guardai sconvolto: se prima eravamo nella merda, ora ne eravamo letteralmente sommersi.

Ore 8.00 hotel, Locarno
Camera di Ignazio
"Cucciolo, svegliati sennò facciamo tardi" mi disse Giulia "Uff, ho ancora sonno" mi lamentai "Va bene, vuol dire che se non ti alzi entro... Due secondi, ti mando in bianco per un mese" mi minacciò dura ed io mi alzai di scatto "Buongiorno amore mio! Come stai oggi?" le dissi pimpante "Buongiorno a te, orsacchiotto. Io sto bene, tu?" mi guardò male "Non tanto bene, per iniziare decentemente questa giornata ho bisogno del bacio del buongiorno della mia fidanzata" la provocai "La tua fidanzata mi ha detto di dirti che ti darà un bel bacio del buongiorno solo se ti alzi e ti fai trovare pronto bello e profumato entro le 8.35" mi fece l'occhiolino per poi uscire dalla mia camera. Mi alzai dal letto ridendo: mi ero perdutamente innamorato di una pazza, maliziosa e meravigliosa donna, la mia donna, la mia Giulia ed io l'amavo da morire.

Ore 8.40 sala dell'hotel, Locarno
Scesi al piano terra, passai per la hall ed entrai nella grande sala dove mi aspettavano tutti gli altri "Pianista, come stai oggi?" mi chiese Ignazio seduto accanto alla sua fidanzata "Bene, tu e Masha invece?" li chiamavo così perchè mi ricordavano quei due personaggi del cartone animato data la statura di entrambi "Bene, grazie" mi fece la linguaccia Giulia scoppiando poi a ridere. Stavo andando verso il buffet quando incontrai l'altra coppia, quella dei fan di Francesco Totti "Romanisti, buongiorno" li salutai "Giorno a te" mi baciò la guancia Ilaria "Ehi, di là c'è Piero, sta vedendo cosa prenderti per colazione" mi fece l'occhiolino Gianluca per poi allontanarsi con la sua amata Ilaria. Raggiunsi Piero, il quale assorto com'era nel scegliermi la colazione non si accorse di me "Pistacchio. Lo sai che lo amo" gli dissi vedendolo prendere un cornetto "Se leggessi i cartellini, magari ti renderesti conto che ti conosco come le mie tasche" mi rispose indicando il cartellino con su scritto 'Pistachio', si voltò porgendomi il mio vassoio, ci anadammo a sedere accanto agli altri. "Uhm è troppo buono" esordì Giulia "Siamo in Svizzera amore, la patria del cioccolato" rise Ignazio "Il tuo com'è?" mi chiese Ilaria "Insoma.. In Sicilia, la patria del pistacchio" guardai Ignazio ridendo "È buonissimo, questo è una cagata i confronto. Gian ne vuoi un pezzo?" gli domandai visto che mi fissava "Tu lo divideresti con me?" mi chiese sconvolto ed incredulo "Sì, mi sto vomitando per quanto è pessimo" spezzai il cornetto e gliene passai un pezzo, che lui assaggiò "Hai ragione... Meglio quelli in Sicilia" concordò assumendo un'espressione schifiata.

S'agapo' || Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora