Chapter 22. Holiday

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Luglio
Ore 05.22 Hotel, Honolulu
Sentì qualcosa di umido bagnarmi ripetutamente il collo, mugugnai aprendo gli occhi "Buongiorno piccina" affermò il mio Orso con voce roca "Buongiorno amore" sorrisi baciandogli la guancia "Che ore sono?" chiesi poi "Cinque e venti" rispose sdraiandosi di lato verso di me, poggiando la testa sulla sua mano "Hai dormito un po' oppure il jet leg ti ha ucciso?" accarezzai la sua nuca "Dormito, stranamente" rispose baciando la mia mano; mi battai addosso a lui, abbracciandolo forte "Masha, smettila di muovere le gambe" mi ammonì "Scusa Orso" ridacchiai baciandolo a stampo, mi guardò ed improvvisamente si alzò tenendo in braccio, camminando verso il bagno "Doccia insieme?" chiesi mentre mi faceva sedere sul mobile del lavabo "Doccia insieme, vedo che leggi la mia mente" rise poggiando le mani ai lati delle mie gambe "Com'è che si dice? A stare con lo zoppo, si impara a zoppicare" risposi facendogli l'occhiolino. Entrammo nel box doccia, l'acqua fresca ci bagnava mentre le nostre labbra erano incollate e si muovevano in sincronia "Sei bella da impazzire" sussurrò contro le mie labbra "Anche tu" lo baciai nuovamente giocando con i suoi capelli zuppi d'acqua, prese il bagnoschiuma alla lavanda, ne versò un po' nelle sue mani e mi insaponò; imitai i suoi gesti facendogli anche lo shampoo "Non farmi arrivare lo shampoo negli occhi" disse con una voce da bambino "Va bene piccolino" risi sciacquando i suoi capelli scuri. Chiusi l'acqua, mentre lui prese due asciugamani, uno lo avvolse attorno ai suoi fianchi, il secondo lo avvolse intorno al mio corpo "Grazie amore" lo baciai ed andai nella nostra camera per vestirmi; "Orso, sei ancora in bagno?" urlai una volta vestita "Sì, non trovo l'asciugacapelli" disse apparendo davanti alla porta "Vestiti che te lo cerco io" dissi passandogli accanto. Aprì lo sportello centrale del mobiletto nel bagno et voilat, era proprio lì, lo presi e lo collegai alla presa "Amore, vieni qua" lo chiamai "Dimmi piccina. Oh, l'hai trovato! Dov'era?" chiese entrando in bagno "Nello stesso posto in cui si trova a casa nostra" risi "Giusto" mi guardò ridendo; si asciugò i capelli ed io glieli sistemai un po' con il gel, poi uscimmo per fare un giro nel centro.

Ore 06.34 Hotel, Miami
Mi sentivo osservata, ed io odiavo quella sensazione, perciò aprì i miei occhi ritrovandomi davanti l'ottava meraviglia del mondo: i suoi occhi verdi erano molto chiari, il suo ciuffo era arruffato, il suo petto nudo era scoperto, i suoi muscoli erano ben in evidenza ed io ero incantata da questo spettacolo della natura "Buongiorno piccola" mi baciò "Buongiorno amore" sorrisi "Sei meravigliosa quando dormi" mi accarezzò la guancia "Ecco lo spione che mi guarda sempre" lo presi in giro "Come si fa a non guardare una bella ragazza come te?" disse retorico "Quello bello sei tu, amore mio" baciai la sua guancia "Sono un ragazzo normalissimo, piccola" affermò passando la sua mano tra i miei lunghi capelli biondi "Perchè devi sminuirti così? Hai due occhi che parlano da soli, uno sguardo inteso, un sorriso dolce, un fisico assurdo, delle mani forti, sei un ragazzo bellissimo Gian, perchè non te ne convinci una volta per tutte?" incastrai i nostri sguardi, accarezzandogli la barba lentamente "Perchè ogni volta che mi convincevo di qualcosa, andava tutto a puttane. Ogni singola volta che ero sicuro, tutte le mie sicurezze venivano demolite; sono insicuro da morire, e so che non dovrei esserlo, ma è più forte di me" spiegò giocando con una ciocca dei miei capelli "Non posterò una foto su Facebook con nessun ragazzo che non sia te, non ti tradirei nemmeno con Neymar e tu sai benissimo quanto io impazzisca per lui, voglio solo te. Solo te Gian" lo rassicurai accarezzandogli la guancia "Ti amo piccola mia" sorrise "Ti amo anch'io stupido" lo baciai lentamente, assaporandomi ogni singolo istante di quel meraviglioso bacio.

Ore 07.13 Hotel, Los Angeles
Aprì gli occhi guardandomi attorno, ero da sola sul letto, Piero non c'era. Controllai in giro per vedere se avesse lasciato qualche bigliettino, come era solito fare, ma non ne trovai; in compenso però due braccia muscolose mi strinsero e due labbra si poggiarono sul mio collo "Dove vai?" mi chiese con la sua voce roca "A cercare il mio ragazzo, l'hai visto per caso?" risposi ironica, voltandomi verso di lui per guardarlo negli occhi "Uhm, no. Ma se vuoi posso farti compagnia io" resse il gioco "Mi piacerebbe, ma il mio ragazzo è un tipo molto geloso, si incazzerebbe da matti a sapermi sola con te" continuai "Non credo gli dispiaccia, sai..." mi baciò il collo, salendo lentamente verso le mie labbra "Se lo dici tu" ridacchiai, poi lui poggiò le sue labbra sulle mie in un bacio passionale "Buongiorno amore" sussurrai "Buongiorno cucciola" mi baciò nuovamente "Hai fatto la doccia?" chiesi toccando i suoi capelli bagnati "Sì, anche se avrei voluto farla con te" ammiccò leccandosi il labbro inferiore "Non senti caldo? Perchè io sto morendo" lo provocai togliendomi la sua maglietta del Milan "Uhm, un pochino" disse guardandomi da capo a piedi "Quasi quasi mi faccio una doccia" lo sfidai togliendo l'intimo mentre raggiungevo il bagno, mi seguì poggiandosi poi allo stipite della porta "Resti lì o vieni qui?" chiesi regolando l'acqua "Oh vaffanculo" disse spazientito prima di togliersi il telo dai fianchi e spingermi dentro il box doccia insieme a lui, dando vita ad un bacio intenso e passionale. Le sue mani mi toccavano dovunque, accarezzandomi dolcemente, le sue labbra torturavano il mio collo ricoprendolo di succhiotti; le mie mani stringevano i suoi capelli assecondando i suoi movimenti "Hai il collo viola" ridacchiò quando si staccò, lo spinsi contro il muro ed attuai la mia vendetta. Non potevo fargli segni sul collo, altrimenti avrebbe avuto qualche problema durante i concerti, ma potevo sbizzarirmi sul suo petto e sulla sua schiena; lo riempì di succhiotti, mentre l'acqua scorreva lungo il suo busto scolpito e lui gemeva silenziosamente "Hai il petto viola" lo presi in giro usando la sua stessa frase "Se mi fai incazzare, ti sfondo" mi minacciò tenendomi stretta a sè "Non vedo l'ora" dissi contro le sue labbra, che si incurvarono in un sorriso perverso, ricambiai il sorriso toccando le sue braccia ed il suo petto "Non provocarmi" mi avvisò, ma non lo ascoltai continuando i miei movimenti "Piccola, non provocarmi" disse "Quando voglio una cosa la ottengo, con le buone o con le cattive" risposi incastrando i nostri sguardi, lui prese le mie mani tra le sue facendomi uscire dalla doccia "Sei insaziabile, sai?" ammiccò abbracciandomi e leccandomi il lobo "Anche tu lo sei, quindi non venire a farmi la predica" lo baciai con passione, tirandolo a me, camminammo fino al letto, facendolo sedere sopra per poi mettermi a cavalcioni su di lui "Adoro questa tua passione selvaggia" mi spinse sul materasso sovrastandomi "A me piace la tua, ma non ho voglia di parlarne ora" lo ribaciai di nuovo mordendo e leccando la sua lingua, quando mi penetrò inaspettatamente. I suoi movimenti erano secchi, duri e diretti, poi capovolse il fronte poggiandosi di schiena sul letto, staccai le nostre labbra "Stanco nonnetto?" dissi cercando di recuperare fiato "Non sono stanco nonnetta, ho solo voglia di fare il passivo per un po'... Ma se tu non vuoi" rispose mentre mi stava facendo ricadere sul letto "No, no, no. Ora ho il potere e me lo tengo" lo spinsi contro il materasso muovendo il bacino e scendendo piano piano verso le sue labbra "Mi piace quando stai sopra" ansimò "Io preferisco di gran lunga stare sotto" lo baciai e lui mi assecondò mordendomi il labbro.
Si sdraiò al mio fianco, cercando di recuperare fiato "Oh mamma" esclamai poggiando una mano sul mio cuore, Piero si sdraiò di fianco accarezzandomi la guancia "Ti fa male?" chiese dolcemente "Sì, porca trota" cercai di muovermi "No, tu stai ferma. Oggi restiamo qua in camera, meno ti muovi meglio è" mi baciò per poi allungarsi verso il telefono della camera ed ordinare la colazione "Ti vuoi sedere?" domandò chiudendo la chiamata "Posso farcela da sola, tranquillo" ridacchiai, ma lui mi aiutò comunque "Grazie amore" lo baciai "Prego piccola" rispose alzandosi per infilarsi dei boxer puliti, un pantaloncino ed una canotta.
Bussarono alla porta e Piero, dopo avermi passato l'intimo pulito, corse ad aprire e ritornò da me con la nostra colazione "Quanta roba hai ordinato?" guardai sconvolta il tavolino "Quello che mangiamo sempre. Ma che hai ora?" mi rispose avvicinandosi a me "Niente, tranquillo amore" lo rassicuarai e lui mi baciò, sperai con tutto il cuore che il senso di nausea mi lasciasse in pace, ma così non fu.

S'agapo' || Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora