24 Dicembre
Ore 7.34 casa Barone, Bologna
Camera da letto
Mi girai nel letto, poggiando delicatamente la mano sul lato di Giada, trovandolo vuoto. Mi alzai di scatto "Amore, dove sei?" la chiamai, poi la vidi uscire dal bagno "Piccola, che succede?" mi avvicinai a lei, lasciandole alcune carezze sulla guancia "No, niente tutto apposto amore mio" mi sorrise stringendo le sue braccia al mio collo "Ti amo piccola mia" le sussurrai baciandole la fronte "Ti amo anch'io" mi baciò con dolcezza, facendo sfiorare le nostre lingue "Vado a preparare la colazione, alle dieci arrivano i nostri genitori" mi disse una volta interrotto il nostro bacio "Nel frattempo sistemo qua" le sorrisi e lei scese al piano inferiore.Cucina
Versai il caffè nella tazzina di Piero, e poggiai la caffettiera sul ripiano della cucina "Uhm, che odorino" disse avvicinandosi per baciarmi la spalla lasciata scoperta dalla mia maglietta "Ti ho fatto i pancake senza latte" gli sorrisi "Grazie amore" mi baciò prendendomi per mano e sedendoci a tavola per fare colazione. "Oggi niente cappuccino?" mi chiese vedendomi mangiare solo uno yogurt "No, avevo voglia di cambiare" gli raccontai una piccola bugia, che lui sembrò bere.Ore 9.45 casa Barone, Bologna
Salotto
Piero si infilò il giubotto e la sciarpa "Vado a prenderli in aeroporto. Ci vediamo dopo" mi baciò a stampo ed uscì di casa prendendo le chiavi di casa e della macchina. Aspettai un paio di minuti, poi uscì anch'io per andare in farmacia, odiavo mentire a Piero, ma in quel momento nemmeno io sapevo la verità sul mio stato di salute.Ore 10.25 Aeroporto Guglielmo Marconi, Bologna
Ero appena entrato nella sezione 'Arrivi' dell'aeroporto, quando vidi i miei genitori e quelli di Giada "Ben arrivati, com'è andato il viaggio?" salutai "Bene, figliolo a parte qualche turbolenza" rispose mio padre "Giada?" mi chiese Lucia "A casa, stava sistemando le vostre stanze. Anzi è meglio se incominciamo ad andare" affermai dirigendomi verso la mia auto, seguito da tutti gli altri.Ore 10.30 casa Barone, Bologna
Nascosi ciò che avevo comprato in fa, scesi al piano inferiore e sistemai la tazzina sporcata per la colazione dentro la lavastoviglie. Sistemai casa, raccolsi i vestiti puliti, li piegai e li misi nei cassetti; spazzai il pavimento e spolverai, preparai le camere per i nostri ospiti e feci la lavatrice. "Amore, siamo tornati" disse Piero entrando accompagnato dai nostri genitori "Sono in cucina, arrivo" risposi entrando nel salotto, salutai i miei genitori e quelli di Piero "Giada, tesoro stai bene?" mi chiese mia madre "Sì, mamma" le sorrisi, ma lei non mi credette "Faccio fare il giro della casa ai tuoi" affermò il mio ragazzo per poi lasciarmi un bacio a stampo e portare in giro per casa i miei genitori "Allora, tesoro come vanno le cose?" mi chiese Eleonora sorridendo "Tutto bene, volete qualcosa? Acqua, caffè?" risposi "Un bicchiere d'acqua grazie tesoro" mi disse gentilmente lei "Tu Gaetano?" si rivolse al marito "Acqua anche per me, grazie Giada" mi sorrise per poi salire le valigie sopra "Figuratevi" dissi aprendo lo sportello del frigo prendendo una bottiglia d'acqua fresca versandola in due bicchieri; gliene porsi uno ad Eleonora "Il viaggio è stato tranquillo?" le chiesi "Sì, anche se abbiamo avuto qualche turbolenza" ridacchiò per poi aggiungere "Ti vedo raggiante, sai?" "Sono davvero felice, con Piero va tutto alla grande, certo litighiamo ogni tanto, ma quale coppia non lo fa?" risi "Non potevo sognare una ragazza migliore di te per il mio bambino" mi accarezzò la guancia ed io sorrisi arrossendo, non sapevo che dirle quindi le sussurrai un semplice "Grazie, sei molto gentile". Per fortuna, Piero mi raggiunse "Tua madre è un momento di là e ti cerca mamma" si rivolse ad Eleonora, la quale si scusò e raggiunse mia madre "Hai le guance rosse, che ti ha detto?" mi chiese sedendosi al posto della madre "Ma niente di che" deviai il discorso "È per il 'non potevo sognare una ragazza migliore per il mio bambino' vero?" mi sgamò subito "Già... È stato bello, ma imbarazzante... Non sapevo che dirle" dissi arrossendo nuovamente "La mia piccina è rossa come i miei occhiali" mi prese in giro abbracciandomi "Stronzo, smettila" parlai contro il suo petto "Me lo dai un bacio?" chiese facendomi il labbruccio "Te ne do anche più di uno se vuoi" lo baciai dolcemente "Ragazzi! Oh scusate" grazie mamma, hai interrotto il nostro bacio ed era magnifico! "Tranquilla Lucia, dicci pure" le disse Piero "Stavamo pensando io ed Eleonora di preparare il pranzo, se siete d'accordo" ci guardò sorridendo "Vai tranquilla mamma" la rasscurai dandole un bacio sulla guancia.
Salì al piano di sopra, seguita da Piero, entrammo nella nostra camera ed io mi sdraiai sul letto "Amore stai bene?" mi chiese sedendosi accanto a me "Mi gira un po' la testa, tutto qui" gli risposi massaggiandomi le tempie "Vieni qua" mi strinse tra la sue braccia baciandomi la fronte, per poi poggiarci la mano "Qui c'è qualcuno che scotta un pochino" disse "La febbre a Natale no, cazzo" imprecai seccata "Mettiti la mia felpa nera, così starai più al caldo. Più tardi prendi un'aspirina" mi accarezzò la guancia ridendo "Stammi lontano, potrei infettarti e non puoi ammalarti" gli dissi indossando la sua felpa "Ma va" mi baciò la fronte ed io lo spinsi giocosamente "Non scherzare, potresti ammalarti veramente ed io non voglio essere la causa dei tuoi problemi a lavoro" dissi ridacchiando, sapevo che avrebbe fatto comunque quel che cazzo gli pareva.
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S'agapo' || Piero Barone
Fiksi Penggemar"Σ'αγαπώ" (s'agapó): Giada lo aveva tatuato sul polso sinistro, per lui, per non dimenticarlo mai. Lui che non l'aveva mai dimenticata nonostante tutto e nonostante tutti.