Chapter 25. Family gets bigger

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Qualche mese dopo, 04 novembre
Ore 16.12 Ospedale, Atri
Gianluca era appena uscito dalla camera di Ilaria "Allora?" gli chiese il fratello minore "Tutto alla grande! La piccolina sta bene ed è in camera con Ila. Dai venite" rispose tutto allegro facendoci entrare. Prese il primogenito in braccio e lo avvicinò alla madre ed alla sorellina "Erni, lei è la tua sorellina" disse muovendogli la manina a mo' di saluto "E sentiamo un po' com'è che si chiama?" domandò curioso Ignazio "Belinda" rispose Gianluca "Tu come hai chiamato tua figlia?" Ilaria si mise seduta sul letto ringhiando e guardando il fidanzato in cagnesco "Scherzavo, non l'ho chiamata Belinda" ridacchiò nervoso "L'ho chiamata Greta, visto che ti piaceva tanto" rispose sorridendo "Greta Ginoble. Suona bene" commentò Piero "Lo so, è per questo che l'ho scelto" rispose Ilaria "È precisa a te, Gian" dissi prendendo in braccio la piccola "Ciao amore, ma sei bellissima" le toccai il nasino "Tutta il suo papà! Ah, prima che mi dimentichi, Barone tuo figlio deve stare alla larga dalla mia piccolina" rispose Ginoble puntando l'indice contro il mio futuro marito "Samuele starà lontano da Greta, ma cosa più importante Ernesto starà a distanza dalla mia picciridda" s'intromise Ignazio. Ebbene sì, durante il viaggio di nozze Boschetto ha fatto centro. "Ragazzi, mi state facendo venire il mal di testa" commentò Ilaria "Quando uscirete tu e la piccola?" chiese Giulia "Tra due giorni, almeno potrò assistere al tuo matrimonio" rispose sorridendomi "Manca poco, come ti senti?" domandò la neomamma "Sto male. Ho tanta ansia, ansia ed aspetta... Ho già detto che ho ansia?" risposi ridendo seguita dalle mie amiche "Andrà tutto alla grande, tranquilla" mi rassicurò Giulia sorridendomi.

Qualche giorno dopo, 11 novembre
Ore 18.00 Chiesa Maggiore, Naro
Era arrivato il gran giorno, finalmente io e Giada avremmo coronato il nostro sogno. Ero davanti all'altare in preda al panico "E se non venisse? E se avesse cambiato idea?" chiesi a Gianluca ed Ignazio al mio fianco "Ma si cugghiuni?" (Ma sei coglione?) mi diede uno schiaffetto (per modo di dire) Ignazio "Ignà siamo in una chiesa, contieniti e tu Piero, stai tranquillo. Verrà, Giada verrà" mi consolò l'Abruzzese "Ma tu che ne sai? Non sai cosa passa nella testa di Giada" mi lagnai "Fratellino, sono appene uscite da casa. E Giada sta messa peggio di te" disse Francesco leggendo il cellulare "Oh mamma mia, sta arrivando" parlai tremando. Tutti presero posto, Francesco al mio lato, papà seduto in prima fila, i vari parenti seduti al proprio posto, Gianluca ed Ignazio vicino all'organo pronti per cantare l'Ave Maria di Schubert, e poi c'ero io tremante ed impanicato all'impiedi all'altare. Giada entrò a braccetto con il padre, era meravigliosa nel suo abito bianco; percorse la navata mentre i miei soci cantavano l'Ave Maria, mi raggiunse, Fabrizio mi diede la mano della figlia per poi sorriderci ed andarsi a sedere accanto alla moglie. Iniziò la cerimonia, scambi di occhiate e sorrisi tra me e Giada, il prete che andava avanti con la sua predica infinita; in quel momento capì perchè Ignazio era impaziente il giorno del suo matrimonio: aspettare lo scambio degli anelli e delle promesse era una lenta agonia, una lunga tormentosa agonia. "Ed ora le promesse" esordì il parroco, Giada prese il suo fogliettino ed incominciò a leggere "Amore mio, avrei così tanto da dirti, ma purtroppo non so nemmeno da dove incominciare. Ci conosciamo da una vita, eppure ogni giorno che passa mi accorgo di non conoscerti mai abbastanza; ogni singolo giorno scopro come è bello svegliarsi la mattina e ritrovarti accanto a me, con un sorriso smagliante, come è bello fare colazione insieme, imboccandoci e scherzando, ogni giorno scopro com'è bello vivere con te. Tra noi due è iniziato tutto come un gioco, forse la scelta migliore della mia vita; migliore perchè ho avuto te, e non potrei desiderare di meglio. Sei il mio migliore amico, il mio compagno ed il mio amante perfetto; quando sei lontano, non mi fai sentire mai sola, anche perchè mi tartassi di chiamate, videochiamate e messaggi, ma a me va bene così perchè è il tuo modo di dimostrarmi il tuo amore. Amo la tua gelosia, i tuoi modi di fare, il tuo spiccato accento, le tue coccole, il tuo carattere un po' contraddittorio, ma soprattutto amo te, per come sei o non per chi sei. Non vedo l'ora di passare tutta la mia vita con te al mio fianco, ti amo amore mio" aveva gli occhi lucidi, mentre sorrideva; le accarezzai la guancia, le asciugai una lacrima e le baciai il dorso della mano. Presi il mio fogliettino, lo aprì e respirai a fondo per poi incominciare a leggere "Piccola mia, non puoi immaginare la mia felicità oggi. Sei entrata nella mia vita all'improvviso, eppure fin dall'inizio, sapevo che eri tu la donna della mia vita. Il destino ci ha allontanati e poi, per prenderci in giro, ci ha fatto incontrare, bello scherzo vero? Per me è stato lo scherzo più bello della mia vita, perchè è stato allora che la mia vita prese un senso, grazie a te; finalmente avevo ciò che volevo di più, avevo te al mio fianco, avevo il tuo amore a scaldarmi il cuore durante le mie lunghe assenze ed avevo il bacio e l'abbraccio che più agognavo ad ogni mio ritorno: quello della mia donna. Non vedo l'ora di sposarti, piccola mia, perchè è da tutta una vita che aspetto questo giorno e tutti quelli a seguire che condivideremo, fino alla fine, insieme. Ti amo amore, ti amo" lei scoppiò a piangere alle mie parole, così ripiegai il foglietto, lo infilai in tasca e le asciugai le lacrime sussurrandole "Ehi, piccola non piangere. Sei più bella quando sorridi", solo allora mi regalò un meraviglioso sorriso, il prete ci richiamò per lo scambio delle fedi; Giada prese l'anello tutta tremante, lo baciò e lo infilò al mio anulare, ripetei le sue stesse mosse e misi l'anello al suo anulare tenendo la sua mano nella mia "Bene ragazzi, ora lo sposo può baciare la sposa" finì il prete, ed io poggiai le mie labbra su quelle di Giada. Aspettavo quel momento dall'inizio della cerimonia, era agonizzante poterla solo sfiorare con le mani ed ammirarla con gli occhi, volevo sentire il sapore delle sue labbra sulle mie e mischiarsi con il mio, il bacio scatenò gli applausi di tutti i presenti che si alzarono all'impiedi. Di standing ovation nella mia vita ne ho viste tante, ma quella fu di gran lunga la mia preferita.
Presi per mano mia moglie ed uscimmo dalla chiesa dove fummo ricoperti di riso "Odio il riso, perchè devono lanciartene quintali addosso?" commentò a bassa voce "Buon auspicio, amore" risi per poi ribaciarla.

S'agapo' || Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora