Chapter 23. The Day

753 32 17
                                    

Qualche mese dopo, 14 Febbraio
Ore 18.30 Duomo di Marsala, Marsala
Stavo per sposarmi, era una sensazione strana. Ero come in bilico nel bel mezzo del nulla, dietro di me c'era la mia vita da fidanzato, davanti avevo la mia vita futura come marito ed io in quel momento ero nel mezzo, sotto di me un burrone. Avevo un po' paura che Giulia arrivasse e che mi dicesse di voler spostare la data, perchè magari non era pronta al massimo e voleva sentirsi più sicura, avevo paura perchè di solito, quando si rimanda un matrimonio, non si fa più. Ogni singolo minuto era una lenta agonia, volevo sposarla e subito.

Ore 18.32 casa Boschetto, Marsala
Ero in ansia come mai in vita mia. Giorno di san Valentino, il giorno del mio matrimonio, la data l'aveva scelta il mio futuro sposo, "Sposiamoci a san Valentino! Così non me lo scordo sicuro!" aveva detto, e così accettai. Ed ora quel giorno era arrivato, stavo per sposarmi con l'uomo della mia vita; ero in perfetto orario ma mio padre mi fermò "Giulia, tesoro, una sposa deve avere un po' di riatardo" mi ricordò "Ma la sposa, ovvero questa qua, no. Voglio andare subito in chiesa. Anche a costo di farmela a piedi" sorrisi "Testarda come tua madre" commentò "E quindi? Cosa vuoi? Ma guarda a questo..." si intromise lei ridendo "Vi voglio bene" li abbraciai entrambi per poi aggiungere "Ora andiamo, non me ne frega niente". Arrivammo in chiesa con sette minuti di ritardo, alla fine mio padre aveva vinto "Cammina veloce o ti uccido" lo 'minacciai' prima di entrare e percorrere la navata del duomo fino ad arrivare a lui, ad Ignazio. C'erano tutti i nostri parenti, ma proprio tutti, c'erano i ragazzi a farci da testimoni, c'era la mia sorellina a farmi da damigella, e poi c'era lui, impeccabile come sempre nel suo smoking nero. Iniziai a percorrere la navata a braccetto con mio padre, mentre Gian e Piè intonavano l'Ave Maria di Schubert, facendomi emozionare "Se inizi ora bambina mia" sussurrò mio padre accarezzandomi la mano, io sorrisi con gli occhi lucidi ed arrivammo davanti all'altare; papà mi alzò il velo e diede la mia mano ad Ignazio sorridendoci, poi si andò a sedere accanto a mamma.

Ore 18.39 Duomo di Marsala, Marsala
Lei era lì accanto a me, con un sorriso smagliante e gli occhi lucidi. Lei era lì e stavamo per sposarci veramente. Lei era semplicemente bellissima, nel suo vestito bianco poco elaborato ma meraviglioso, con il suo trucco semplice ma d'effetto; lei era così semplice ma indimenticabilmente sofisticata. Ascoltai poco della messa, ero troppo preso da lei, e penso proprio che per lei era lo stesso; arrivo il momento più brutto, a mio parere, dei matrimoni, la parte in cui qualcuno potrebbe opporsi all'unione di due persone "...O taccia per sempre" disse il prete "Io mi oppongo" sbarrai gli occhi e Giulia iniziò a tremare "È lui?" le sussurrai, lei si limitò ad annuire. Mi voltai verso di lui "Simone, che cosa vuoi?" chiesi "Semplice no? Voglio lei" ridacchiò "Ed io voglio Ignazio, come la mettiamo?" rispose la mia piccola incrociando le braccia al petto "Tu verrai con me e basta" si avvicinò a Giulia, ma io mi misi davanti a lei "Vuoi farmi fare la stessa fine di Thomas? Morto e sepolto per una donna che non ti ama, nè lo farà mai?" dissi duro, mentre tutti gli invitati erano sconvolti. Giada stava per picchiare Simone, ma Ilaria la teneva ferma, così come Gian tratteneva Piero; erano dei veri amici, ma questa faccenda era tra me, la mia piccola e quel verme "Dato che la sposa è rimasta all'altare, procediamo con la messa. E lei si allontani" calmò le acque il parroco ed io sorrisi vittorioso alla faccia di Simone "Non finisce qua, sgualdrina" commentò "Finirà in tribunale, con la tua condanna" rispose secca Giulia, voltandogli le spalle. Simone uscì dalla chiesa e finalmente potemmo continuare la cerimonia, ma io non ero affatto tranquillo; il prete era logorroico da morire, tant'è che tutti stavano per addormentarsi "È il momento delle promesse" disse e finalmente si zittì, avevamo deciso che avrebbe iniziato lei così da togliersi subito l'imbarazzo che la accompagnava perenne "Amore mio, in questo giorno così importante della nostra storia voglio solo dirti grazie. Grazie per esserci stato, grazie per avermi supportata in ogni momento difficile, per avermi consolata quando ne avevo bisogno, per avermi aiutato a crescere, ma soprattutto grazie per avermi insegnato ad amare. Sei rimasto al mio fianco, dandomi tutto il tuo amore, mi hai donato il tuo cuore ed io sto cercando di trattarlo come merita, forse non ci riuscirò come vorrei ma ci sto mettendo tutto il mio impegno e tutto il mio amore per custodirlo al meglio. Ti amo amore mio e non vedo l'ora di passare il resto dei miei giorni con te" lesse arrossendo un po', le accarezzai la guancia e poi inziai a leggere il mio bigliettino (okay, mi aveva aiutato Gianluca e l'aveva scritto lui, dato che la mano mi tremava) "Piccola mia, non ho parole per descrivere le mie emozioni in questo momento. Sono felice, davvero felice all'idea di passare tutto il resto della mia vita con te, perchè fin dal nostro primo sguardo ho capito che tu eri la donna della mia vita. Abbiamo superato insieme tanti momenti belli, ed altrettanti brutti, ma siamo sempre rimasti uniti, anzi il nostro amore si è fortificato sempre di più. Voglio ringraziarti per tutto, ma soprattutto perchè mi ami per come sono e non per chi sono. Ti amo piccola mia e non vedo l'ora di iniziare un nuovo capitolo della mia vita con te" lessi guardandola nei suoi occhi azzurri e lei mi sorrise piangendo, le asciugai le lacrime che rigavano il suo splendido viso e le sorrisi, il prete annunciò lo scambio degli anelli. Presi l'anello più piccolo, lo sfilai dal cuscinetto e presi un bel respiro "Giulia, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" baciai l'anello e lo infilai nel suo anulare sinistro, poi toccò a lei, tremando prese l'altro anello "Ignazio, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" poggiò le sue labbra sul piccolo oggetto, poi prese la mia mano sinistra e metterlo al mio anulare, ci voltammo verso il Mr. Logorroico, ehm il prete volevo dire, il quale (finalmente) annunciò "Con il potere conferitomi dalla Chiesa, io vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa" era ora Madre Santa! Mi girai verso Giulia, presi il suo volto tra le mani e la baciai con dolcezza, ci separammo pochi minuti dopo sorridendo come due cretini "Ti amo amore mio" disse "Ti amo anch'io piccola" risposi mentre i ragazzi ci facevano gli auguri e firmavamo i vari documenti, poi raggiunsero gli altri fuori e noi scattamo qualche foto. Uscimmo fuori e ci lanciarono il riso, si avvicinarono i nostri genitori per farci gli auguri, seguiti da tutti gli altri parenti.

S'agapo' || Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora