Amanda
Mi siedo sulla poltroncina in pelle davanti la sua scrivania ed in attesa che prenda parola lo osservo. Mantiene una posizione autoritaria sulla sedia, la schiena dritta, le spalle larghe e i muscoli della braccia che al di sotto della camicia azzurra che indossa, appaiono gonfi e tesi. Sta finendo di firmare alcuni documenti e non posso non notare ancora una volta le sue mani, avevano già catturato la mia attenzione nell'incontro in taxi ma adesso osservandole meglio oltre alla grandezza riesco a notarne la cura e mi vien voglia di stringergliene una per sentire se la sua pelle è realmente così morbida come sembra.
Daniel si schiarisce la voce, riporto lo sguardo sul suo viso e con grande imbarazzo noto che mi sta fissando divertito « interessante?» domanda, « come scusi?» rispondo non capendo a cosa si riferisce « ha passato gli ultimi cinque minuti a studiare me e le mie mani, pensa siano interessanti?» oh cavolo, devo smetterla di rimanere a fissarlo imbambolata come una bambina che vede gli orsacchiotti gommosi, non so cosa rispondere quindi scuoto la testa in segno di negazione e vedo che sorride, lo stronzo sa benissimo quello che sta facendo « no? Eppure devo ammettere che le mie mani sono in grado di fare cose davvero interessanti» sgrano gli occhi alla sua ultima affermazione e per poco la saliva non mi scende di traverso , sento un calore salirmi su per il collo ed arrivare fino alle guance, in tutto questo lui mi sembra molto divertito e questa cosa torna ad indispormi, sono qui per lavorare cavolo, non per parlare delle tue dita e delle cose interessanti che potrebbero fare su di me, mi schiarisco la voce « sarebbe interessante conoscere i miei doveri verso la sua azienda visto che sono qui per lavorare, se non le dispiace » dico , « non mi dispiace » mi lancia un ultimo sorriso poi la sua espressione torna a farsi seria, il suo sguardo diventa gelido .Si alza dalla scrivania e dandomi le spalle osserva la città in movimento « Come avrà già capito signorina Payne lei da oggi è la mia assistente personale. Si occuperà dei miei appuntamenti, di organizzare i miei spostamenti e i miei viaggi di lavoro all'estero e se ne avró voglia sarà suo compito anche portarmi del caffè» mi guarda in attesa di una risposta ma gli restituisco un semplice cenno di assenso.
Nella mia mente riaffiora il ricordo del nostro incontro in taxi, mi era sembrato un uomo raffinato e galante, invece si sta dimostrando rude e diretto . Per settimane non sono riuscita a dimenticare i suoi occhi, lui invece pare non ricordarsi affatto del tragitto in taxi che abbiamo percorso insieme.
« mi sta ascoltando?» vengo distolta dai miei pensieri da una mano che si agita davanti ai miei occhi . Ci risiamo, l'ho fatto ancora!
«ehm.. Certo che la stavo ascoltando» rispondo «mmmm ne dubito» si avvicina alla mia poltrona poggiando le mani sui braccioli, mi guarda più intensamente adesso e devo mantenere un certo contegno per evitare di iniziare ad agitarmi sulla sedia in preda ad una crisi da orgasmo « adesso ne avrei voglia» mi sussurra a pochi centimetri dal viso, perdo quell'ultimo briciolo di lucidità che mi era rimasto e avverto i battiti del mio cuore accelerare, tutto questo mi sta eccitando.
Inizio ad immaginare che la situazione possa surriscaldarsi, che la sua voglia rispecchi la mia , baciarlo, sentirne il sapore e il profumo « avrei voglia del caffè Amanda»
« certo, il caffè» il mio tono mi tradisce, un po di eccitazione trapela dalla mia voce .
«come lo preferisce?» domando
« un espresso con poco zucchero» e lo osservo riprenderle posto sulla sua sedia.Daniel
Mi diverto come un matto a mettere in imbarazzo questa ragazza. Adoro il modo in cui ad ogni mia allusione le si colori il viso di un rosa caldo. Sembra più giovane e angelica, ma in realtà guardando in fondo al suo sguardo, credo nasconda un animo ribelle.
L'avevo notata prima gongolarsi sulla sedia, era così spensierata da strapparmi un sorriso, e mi era stato necessario rileggere un paio di volte il suo curriculum per assicurarmi della sua età.
Quando sono arrivato in azienda miei padre mi aveva dato una lunga lista di candidate, ma come assistente personale dal primo istante in cui l'ho vista ho desiderato avere lei e quando la proposi lui ne fu felice.
Mantiene una certa professionalità quando si rivolge a me , mentre io facendo lo stronzo vado un po più sul personale e le do del tu, ogni tanto scorgo una nota di fastidio nella sua espressione, ma riesce a camuffarlo in modo perfetto.
Fantastico su di lei dal giorno del nostro incontro, e averla ogni giorno accanto sul lavoro non sarà facile perché mi sento attratto da questa donna, ma devo ancora riuscire a capire come entrare nelle sue mutandine senza entrare nel suo cuore.
A Londra ho spezzato molti cuori, ma nessuno di questi pesa sulla mia coscienza. Con le donne sono stato sempre chiaro, solo sesso niente legami, niente romanticismo , dare e ricevere, e a loro sembrava andare bene così.
Qualcuna però deve aver cambiato idea ed ecco che Daniel Helton è diventato lo stronzo scapolo di una società da milioni di dollari.
Amanda torna nel mio ufficio con il caffè, la ringrazio e le do direttive sugli appuntamenti da fissare per la giornata, annuisce e torna alla sua scrivania.
Dopo aver ammirato il suo bel culetto uscire fuori dalla porta chiamo mio padre per parlare dell'affare Jhenson .
La posta in gioco è alta, 50 milioni di dollari per prendere in mano la gestione pubblicitaria della più famosa compagnia americana di ristorazione.
«Tom ha richiesto delle diapositive per questo fine settimana » mi informa mio padre dall'altro capo del telefono
« digli che impossibile preparare dei bozzetti in soli quattro giorni» Tom Jhenson, il proprietario della catena di ristoranti stellati, è conosciuto per la sue manie di grandezza.
Nei suoi ristoranti si mangia con posate d'argento, e ogni tessuto nelle sue sale è costoso e pregiato. La propaganda per i suoi ristoranti deve essere altrettanto pregiata e all'altezza .
«Daniel è un affare che non possiamo lasciarci sfuggire. I Mickelson ci sono alle calcagna e aspettano un nostro passo falso per prendersi l'opportunità dell'anno» ha ragione.
L'azienda pubblicitaria di Rick Mickelson e company vive da anni sotto la nostra ombra.
Gli lasciavamo progetti mediocri e poco proficui, ma lui e i suoi figli non si sono mai dati per vinti.
Prima che partissi per l'Inghilterra Vincent il figlio maggiore di Rick, era stato mio amico. Andavamo d'accordo, condividevamo gli stessi interessi e mi fidavo di lui, fino al giorno in cui ho scoperto che lui aveva finto un'amicizia con me per arrivare ad avere le informazioni sulla mia azienda.
Ero partito lanciandogli l'ascia di guerra, ed ancora oggi è così.
« devi radunare i migliori grafici, le migliori idee, non possiamo sbagliare.
Tom si trova a Vancouver a dirigere i lavori per uno dei suoi nuovi ristoranti, lo raggiungerai e sarai tu personalmente a mostrargli l'offerta .
Se ritieni necessario l'aiuto della tua assistente, hai il mio consenso a portarla con te.
Dobbiamo chiudere l'affare Daniel» adoro il modo che ha mio padre di dirigere le situazioni. È sempre stato il mio punto di riferimento nella mia vita, è stato lui ad aver ispirato le mie ambizioni.
«ti porterò la sua firma lunedì sulla scrivania» dico convinto
«ne sono sicuro, ci vediamo stasera a cena. Sai che tua madre ci tiene molto Daniel»
« non mancherò a stasera» chiudo la telefonata e senza pensarci compongo il numero della mia assistente.
Risponde al primo squillo con la sua voce sensuale « ufficio di Daniel Helton»,
« Amanda, ho bisogno che prenoti due biglietti aerei per Vancouver per sabato mattina» dico sbrigativo « a nome di chi devo prenotare il secondo biglietto signore?» un attimo, mi ha appena chiamato signore? Cazzo, sentirlo pronunciare dalla sua bocca ha uno strano effetto su di me e sul mio "compagno di avventure" , « a nome tuo Amanda. Verrai con me . Occupati anche dell'hotel e della macchina a noleggio » nessun autista penso, solo io e te bambolina .
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Destinati ad Amarsi
ChickLitSola, infelice e vuota. È così che si sentiva Amanda nell'animo. Tradita dall'uomo che diceva di amarla, ormai non credeva più a nulla che riguardasse uomini e amore. A fatica aveva rimesso insieme ogni pezzo di se stessa che era andato in frantumi...