La sua risposta provocò uno sfarfallio intenso nel mio stomaco.
Ero venuta qui esigendo chiarimenti, certo. Ma mai mi sarei aspettata un'ammissione simile da parte sua.
Mi limitai a guardarlo negli occhi e ad accennare un sorriso. Tanto mi parevano inverosimili le sue parole, che non riuscì a replicare nulla.«mi stai guardando di nuovo con quell'espressione sconvolta. Cosa è stato questa volta a suscitare il tuo stupore ?»
« le tue ammissioni. Tutta quella roba sulla monogamia e via dicendo» ammisi.
«Ciò che ti ho appena ammesso corrisponde al vero. È stato il mio stile di vita per anni, e non posso ometterlo a te e a nessuno altro.
Cercavo nelle donne solo compagnia e piacere, e non ho mai pensato all'amore, perché è sempre stato un qualcosa che non mi interessava. Alle donne andava bene non andare oltre perché io ho sempre parlato chiaro a tutte loro»«prima hai detto che a Londra hai lasciato certe tue convinzioni » mi sentii quasi audace nel porgli questa domanda ma la sua espressione mi fece cambiare repentinamente idea
«sì. Ed è vero, ma non nel senso che ho scoperto o voglio scoprire l'amore Amanda. Non penso di essere innamorato di te, ma sono attratto, molto attratto dalla tua persona e ti penso spesso, tutte sensazioni a me sconosciute. Non le ho mai provate prima» concluse con il suo sguardo che puntava dritto ai miei occhi.
Ci lessi qualcosa dentro. Sincerità. Ciò che mi stava dicendo era tremendamente vero, e le sue parole mi colpirono dritta al petto. Qualcosa nel mio cuore si frantumò, qualcosa che neppure io ancora ero totalmente consapevole di provare verso quell'uomo, e qualcosa che avevo negato al mio animo e al mio cuore di concedersi dopo Jack.
Notò qualche nota di malinconia sul mio volto dovuta alla sua riposta e riprese parola quasi a volersi giustificare«Ti chiedo solo di fidarti delle mie e delle tue sensazioni.
Non posso classificare l'interesse che ho nei tuoi confronti con il nome di qualcosa, ma so che c'è e lo voglio vivere» tornò a posare i palmi delle sue mani ai lati del mio viso, chiudendolo a coppa.
« viviamola, qualsiasi cosa sia» le sue labbra trovarono ancora una volta le mie. Ad ogni bacio mi pareva di scoprire nuovi sapori.
Nella mia mente continuavano a vorticare le sue parole, ciò che aveva appena ammesso mi spaventava, ma ciò che sentivo dentro mi spingeva a correre incontro alle mie paure.
Mi abbandonai completamente tra le sue braccia, leggera mi affidai a lui.
Mi posò un braccio sotto le ginocchia, un'altro attorno alle spalle e mi alzò di peso portandomi in quella che scoprì essere la sua camera da letto.
La luna illuminava gli oggetti di una luce fioca e rendeva l'atmosfera ancora più intima. Non mi guardai intorno per cogliere i dettagli che ci circondavano, i miei occhi avevano vista solo per i suoi che, da sdraiata sotto di lui come mi trovavo adesso, torreggiavano su di me.
Le sue mani furono fra i miei capelli. Li carezzavano con estrema attenzione e dolcezza.
Le lingue continuavano ad esplorarsi senza sosta. I nostri respiri si erano combinati in uno solo, pesante ed acceso.
Sotto di lui, mi venne istintivo aprire le gambe e quando lo feci il peso del suo corpo sul mio mi strappò un gemito che Daniel accolse spingendo il suo bacino con decisione contro il mio.« Amanda» sospirò il mio nome,
« se vuoi fermarti lo capisco e ti rispetto, ma dimmelo ora ti prego, altrimenti andando avanti non riuscirò più ad essere padrone delle mie azioni» disse staccandosi dalle mie labbra che rimasero schiuse e improvvisamente fredde, private del calore che desideravano avere.
Fermarmi? Non ci sarei riuscita neanche se avessi voluto tanto forte era il desiderio per lui.
« ti voglio come non ho mai voluto nessuno prima d'ora » dissi tornando con le labbra sulle sue ed afferrandogli il bordo della maglietta per tirargliela poi dalle spalle.
Il suo petto nudo fu una visione celestiale. La pelle olivastra, era resa ancora più scura dalla luce della notte. I suoi addominali erano ben scolpiti e una striscia di peluria scura, che partiva da sotto l'ombelico, indirizzava la mia immaginazione verso qualcosa di più perverso e indicibile.
La gola mi si seccò quando le sue mani scivolarono sotto il tessuto del mio vestito, fino a raggiungere il pizzo degli slip.
Calde pulsazioni irradiavano piacere verso ogni punto sensibile del mio corpo. Bramavo il suo tocco, volevo gioire della sensazione di essere completamente fatta sua.
Le sue dita calde si liberarono in fretta di quell'ultimo ostacolo e fui completamente alla sua mercé. Lo percepì muoversi ed afferrare qualcosa dal cassetto del comodino. Sentì lo strappo di qualcosa che immaginai essere l'involucro di un preservativo, e poi tornò a posizionarsi sopra di me, con le mie gambe a cingergli saldamente la vita e i miei piedi ad affondargli nella carne della schiena.«non sai da quanto tempo immagino questo momento» il suo fiato caldo mi arrivò all'orecchio. Tenendo gli occhi chiusi, posò la sua fronte sulla mia.
«guardami Daniel» dissi posandogli una mano sul viso « adesso non hai più bisogno di immaginare questo momento, perché sono qui, ed ho voglia di te » accolse la mia richiesta e allargandomi un po' di più le gambe sentì il suo membro caldo e duro spingere contro la mia fessura e poi entrarmi dentro con delicatezza, accompagnato da un suono roco e gutturale nella sua gola.
«Dio. Sei così stretta» aggiunse
Ciò che avvertì fu dolore misto a piacere. Non andavo a letto con un uomo da quattro anni e avevo dimenticato quanto fosse bello regalarsi questo momento di intimità .
Le sue spinte iniziavano a farsi decise alla ricerca di un punto nascosto che mi avrebbe portata all'apice del piacere. Passò pochissimo e finalmente trovò quello che stava cercando, strappandomi un urlo secco
« oh mio Dio. N o n f e r m a r t i »
« Aspettami» sussurrò continuando a spingersi dentro di me. Cominciai ad avvertire un pizzicore nel basso ventre e sulla punta dei capezzoli, le gambe tremare ed il respiro mancarmi in gola.
« Daniel io...» stavo per dirgli che non potevo più resistere. Nelle ultime spinte concentrò tutta la sua forza « vieni con me Amanda» , e obbediente seguì i suoi comandi.
Si svuotò completamene dentro di me, baciando le mie labbra con tutta la sensualità che possedeva.
Fu come fare l'amore per la prima volta.Mi addormentai stretta tra le sue braccia. L'intenzione non era quella di rimanere a dormire a casa sua, ma lui non mi svegliò.
La mattina seguente aprì gli occhi per la forte luce che proveniva dalle enormi finestre.
Ebbi un attimo di smarrimento prima di realizzare di non aver dormito nel mio letto.
Ricordai ogni istante della notte precedente. Daniel, che adesso non era più accanto a me.
Il suo lato del letto era freddo e senza una grinza, ma le coperte erano ancora raggomitolate sul fondo. Mi sentì in un certo senso abbandonata e le parole su cui avevo sorvolato ieri sera, sbattevano pesanti come macigni nella mia testa.
Lui non era innamorato di me. Provava attrazione, lo aveva ammesso. Ma si può provare attrazione per molte cose, giusto?
Magari era attratto anche da altre donne. Forse anche ad altre donne aveva dedicato cene a casa sua, cucinando per loro proprio come aveva fatto la sera prima per me.
Provai un moto di gelosia, ma la scacciai.
Non dovevo mostrarmi così coinvolta.
Avrei provato a giocare duro anche io. Non avrei mai ammesso che in realtà ero già innamorata di lui.
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Destinati ad Amarsi
ChickLitSola, infelice e vuota. È così che si sentiva Amanda nell'animo. Tradita dall'uomo che diceva di amarla, ormai non credeva più a nulla che riguardasse uomini e amore. A fatica aveva rimesso insieme ogni pezzo di se stessa che era andato in frantumi...