Capitolo 5

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Mi sveglio e guardo il telefono per vedere l'ora, sono le 16:30, decido di alzarmi per andare a sciacquarmi la faccia. Prendo il telefono e mando un messaggio a Marco, il mio migliore amico.
J "Ohi io sto andando al parco vicino alla chiesa, vieni?"
Metto il telefono in tasca e nell'attesa di una risposta vado a farmi un caffè, per fortuna che papà ha comprato la macchinetta così non perdo tempo a farlo con la moka, devo dire che anche il sapore è migliore.
La suoneria del telefono mi avvisa del fatto che mi è arrivato un messaggio, lo tiro fuori dalla tasca e leggo:
M "Si va bene, ci vediamo lì"
Così finisco il caffè ed esco di casa prendendo la bici. Faccio il solito giro passando vicino alla stazione per poi dirigermi verso il nuovo parco, nella strada per arrivare al parco vedo di spalle la figura di una ragazza magra e alta quanto me, noto anche i capelli biondi con qualche sfumatura nera. Mi fermo per cercare di riconoscerla meglio ma non ho dubbi, è Luna 'vabbè anche se non la conosco bene andare a salutarla non fa male' penso, faccio per ripartire ma mi blocco vedendo che lei va incontro ad un'altra ragazza, si salutano abbracciandosi e riprendono a camminare. Riparto ma mi metto a correre, io sto dall'altro lato della strada, le passo vicino 'tanto non farà caso a me'. Mi dirigo verso il parco, entro e vado infondo dove trovo Marco seduto sul prato. Lascio la bici in terra e lo saluto
J "Hola"
M "Hei come va?"
J "Tutto apposto, tu?"
M "Tutto bene"
J "Sai che sono rientrata a scuola?"
M "Si me lo ha detto mio padre ahah"
J "Ahh deve averglielo detto mio padre"
M "Sicuro"
I nostri rispettivi genitori sono molto amici e dato ciò le notizie corrono in men che non si dica!
Rimaniamo tranquillamente a guardare il parco, io e Marco non siamo due che quando stanno insieme devono per forza parlare in continuazione, stiamo bene anche quando rimaniamo così in silenzio ad osservare ciò che ci circonda.
Dopo un po' sento qualcosa che picchietta la mia spalla, mi giro e vedo Luna con la sua amica, mi perdo di nuovo nei suoi meravigliosi occhi.
L "Hei ciao! Tu sei Jennifer vero?"
J "C-ciao Luna, si sono io ahah la tua compagna di classe"
L "Oh per fortuna ti ho riconosciuta, temevo di aver sbagliato persona"
Così si siede di fronte a me ed invita la sua amica a fare lo stesso.
L "Vi presento la mia amica, si chiama Chiara"
C "Piacere!"
J "Io invece vi presento Marco, il mio migliore amico"
Rimaniamo insieme a parlare del più e del meno e ogni tanto quando io e Marco parliamo di noi ci stuzzichiamo a vicenda, Chiara vedendoci così affiatati azzarda a dire "Sicuri che non state insieme voi due?"
J "Nono noi siamo solo migliori amici!"
C "Mhh davvero? Sembrerebbe il contrario"
M "No per carità, ma se Jennifer è les-" gli salto addosso in un attimo facendolo cadere su un fianco tappandogli la bocca, gli sussurro all'orecchio "Zitto stronzetto" tanto so che non si sarebbe offeso. Ci risolleviamo e vediamo che Chiara e Luna ridono e così facciamo anche io e Marco. Riprendo il discorso semplicemente dicendo "Ho altri gusti" frase che può avere diversi significati.
Dopo un'oretta Luna e Chiara si alzano per andarsene.
L "Noi andiamo, è stato un piacere ragazzi"
J "Il piacere è tutto nostro" dico sorridendo
M "Concordo con Jen"
L "Ahah okay, ci vediamo domani a scuola Jen" mi dice mostrando un sorriso bellissimo
J "Certo!"
L "Allora a domani"
M "Ciao!"
C "Ci vediamo ragazzi!"
Rimaniamo un attimo a guardarle mentre se ne vanno poi sento Marco che schiocca le dita davanti alla mia faccia, io mi riprendo sobbalzando leggermente.
M "Oh avresti dovuto vedere l'espressione da ebete che avevi" dice lui facendo una grande risata
J "Ma zitto! E tu che fissavi il culo di Chiara?!"
M "Ma è stato un momento!"
J "Sisi dicono tutti così"
Mi da un leggero pugno nel braccio e io mi metto a fargli il solletico.
M "Okay okay basta hai vinto! Ti prego smettila! Ahahahahah bastaaa!!"
Lo lascio per fargli riprendere fiato, tanto sapevo che in qualche modo avrei vinto io.
M "Beh signorina credo che me ne vado anche io, sono ormai le 7 e sai come sono fatti i miei"
J "Ok ti accompagno"
Prendo la bici, senza salirci affianco Marco e ci avviamo verso l'uscita del parco. Purtroppo i suoi genitori sono molto iperprotettivi e si preoccupano spesso le poche volte in cui lui esce, per questo solitamente io vado a casa sua piuttosto che uscire con lui.
Arriviamo davanti alla sua casa.
M "Vuoi salire?"
Guardo l'ora, sono le 19:30
J "Mhh dai va bene, mi fermo un pochino"
Mando un messaggio a mamma dicendole che sono a casa di Marco, nel caso mi dovesse dare per dispersa anche lei.
Saliamo in camera e ci buttiamo sul letto, Marco accende l' Xbox, e ci sfidiamo a Mortal Kombat.

Si sono ormai fatte le 20:30.
M "Ti va di restare a cena?"
J "Oggi no, facciamo per un'altra volta"
M "Va bien, ci vediamo allora"
J "Bye"
Mi accompagna alla porta e accende la luce delle scale, scendo, prendo la bici, apro il cancello ed esco. Il viaggio dura un minuto massimo, la mia via e quella in cui abita Marco sono una di fronte all'altra.
Una volta entrata a casa decido di farmi una doccia abbandonandomi completamente all'acqua calda, finito di lavarmi esco, asciugo i capelli e vado a cenare.
Mamma vedendomi mi chiede "Jen dove sei stata stasera?"
J "Sono andata al parco insieme a Marco, ti ho anche mandato un messaggio prima!"
"Devo non averlo visto" replica lei
Papà si intromette nel discorso "E cosa avete fatto?"
J "Parlato come tutti i migliori amici che si rispettino, poi abbiamo incontrato anche una mia compagna di classe insieme ad una sua amica..."
Mi metto a raccontargli tutta la serata, sono stanca del fatto che sia i miei che i genitori di Marco sospettino che ci sia qualcosa tra di noi.
Una volta finito di cenare ritiro il mio piatto e me ne vado in camera, ascolto musica e poi mi metto a dormire.
Come capita ultimamente appena chiudo chi occhi mi torna in mente l'immagine di Luna.

Credo Di AmartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora