Capitolo 12

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Capitolo 12- LA FIERA DEL FUMETTO

Le feste di Natale erano arrivate e, con queste, i propositi per il nuovo anno. I "The Sound Of The Soul", per esempio, avevano stabilito di incrementare le prove, o sarebbe stato impossibile creare un nuovo repertorio, ma al primo tentativo di riunirsi, Max e Stefan diedero buca. Max doveva sostenere un esame che richiedeva impegno e non aveva troppo tempo per le prove con il gruppo, invece, Stefan era alle prese con il lavoro al musi-store di suo fratello, adesso che le feste natalizie attiravano parecchia folla nei negozi della città. Frankie e Den si ritrovarono al garage da soli e per ammazzare la noia cominciarono a suonare qualche pezzo con le loro chitarre. Entrambi cercarono di rimanere disinvolti, evitando di incrociare troppo spesso i loro sguardi, dopo quanto era successo al Christmas Party, ma quando Den le sfiorò casualmente le dita, per insegnarle un nuovo accordo sulla chitarra, Frankie fu colta da un sussulto e abbandonò di scatto la sua posizione.

<< Mi è venuta incredibilmente sete.>> Disse, mentre afferrava la sua bottiglia, non appena si mise a debita distanza da Den. Evitò il suo sguardo, nel tentativo di atterrare il disagio che avvertiva di fronte ai suoi occhi azzurri. Lui si alzò a sua volta dallo sgabello dove era seduto e le andò in contro.

<< Vogliamo parlare?>> Le chiese in tono disinvolto.

Come faceva ad essere così tranquillo e, soprattutto, sicuro di ciò che avrebbe avuto da dire? Frankie fece finta di non capire a cosa stesse alludendo, nel tentativo di mantenere un tono che fosse più naturale possibile.

<< Di cosa esattamente?>>

<< Di quando mi hai...baciato.>>

Frankie arrossì, con la sensazione che il suo volto stesse per andare in fiamme.

<< Mi dispiace, ho agito d'istinto.>> Disse Frankie, senza sapere cos'altro aggiungere.

<< Anche a me dispiace.>>

Adesso Frankie pensò di averla combinata davvero grossa: non avrebbe dovuto sbilanciarsi in quel modo. Conosceva bene le regole del gruppo e la sua era stata una mossa davvero avventata, oltre che rischiosa. Se qualcuno tra i ragazzi l'avesse saputo, avrebbe avuto tutto il diritto di cacciarla via dalla band, compreso Den.

<< Lo so, sono stata un'idiota. Io..>>

<< No, non mi riferivo a quello che hai fatto.>> Commentò Den. Stavolta Frankie era confusa.

<< A che cosa, allora?>>

<< A questo.>>

Den si avvicinò alle sue labbra, abbattendo ogni centimetro di distanza che separava i loro corpi. Frankie restò pietrificata, ancora inconsapevole di quello che stava accadendo davvero, finché si rese conto che non stava sognando: le labbra di Den erano proprio sulle sue e quel bacio era così dolce e tenero che adesso non avrebbe più voluto staccarsi dalla sua bocca. Chiuse gli occhi a sua volta e ricambiò il bacio con tutta la passione che sentiva palpitare dentro il cuore. Den affondò la mano nei suoi capelli biondi, come per attirarla a sé ancor più vicino di quanto fosse realmente possibile e dopo qualche secondo lasciò teneramente le sue labbra, mentre lei riapriva piano gli occhi, fissando con meraviglia il volto di Den che le stava di fronte.

<< Ti dispiace per avermi baciata?>> Gli chiese Frankie, con il cuore ancora in subbuglio.

Den scosse la testa e la baciò di nuovo.

<< Mi dispiace per quello che penserebbe il gruppo se lo sapesse.>> Aggiunse. Un attimo di silenzio portò le loro menti a riflettere, poi Den le fece una strana domanda, guardandola negli occhi.

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