Capitolo 10

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Capitolo 10 SOGNI INFRANTI

Il giorno degli attesissimi colloqui era finalmente arrivato e Sam si sentiva un nodo stretto in gola per l'agitazione. Il suo momento stava per arrivare e quando la preside Geller la presentò di fronte ad un membro della commissione per Yale, Sam arrossì di colpo, preparandosi per rispondere alle sue domande.

<< Buongiorno signorina Davis. Io sono Clara Payne, docente all'Università di Yale. Il suo curriculm da studentessa è davvero impeccabile ma, mi dica, cosa la spinge a voler studiare proprio presso il nostro college?>>

Sam si sedette di fronte a lei, dopo averle stretto la mano e, tirando un sospiro prima di iniziare a parlare, allentò la tensione per non apparire troppo nervosa.

<< Trovo che Yale sia una scuola molto prestigiosa e sarebbe perfetta per la mia formazione. Voglio diventare una professionista e il mio impegno sarà massimo affinché io possa avere accesso alla borsa di studio e focalizzare l'obiettivo sulla mia carriera universitaria.>>

<< A proposito di obiettivi: qui leggo che quest'anno ha preso parte ad un corso avanzato di scienze. Questo ha a che fare con le sue prospettive per il futuro?>> Disse la signorina Payne, sfogliando il curriculum che aveva davanti.

<< Si, certo. Mi piacerebbe studiare medicina e ho pensato che un corso avanzato di scienze potesse mettermi sulla buona strada per raggiungere questo scopo.>>

<< Per quale ragione sceglierebbe di studiare medicina?>>

Le domande della signorina Payne si facevano sempre più dettagliate e, all'improvviso, Sam non era convinta di riuscire a seguire lo schema del monologo con cui si era esercitata dinanzi allo specchio, così prese a rispondere seguendo semplicemente il suo istinto.

<< Studiare medicina mi darebbe l'opportunità di aiutare la gente. Un medico può curare un paziente ed assisterlo nel corso della sua malattia, perciò mi piacerebbe fare del mio meglio per alleviare le sofferenze altrui. Ho vissuto un'esperienza che mi ha reso sensibile da questo punto di vista e trovo che fare il possibile per guarire un paziente sia fondamentale, non solo per la sua vita, ma anche per quella di tutte le persone che gli sono vicino.>>

Era evidente che Sam si riferisse alla storia di Eric, rammentando il dolore che tutti, e in particolare Madison, avevano provato dopo la sua perdita. Tuttavia, la signorina Payne non parve commuoversi alle motivazioni che spingevano Sam a diventare un medico, anzi, dopo averla ascoltata, le diede qualche ammonizione.

<< Tutto questo mostra quanto sia grande il tuo altruismo e la bontà che emerge dal tuo cuore, Sam, ma, vedi, allo stesso tempo potrebbe rappresentare la tua più grande debolezza. Un vero medico non può lasciarsi coinvolgere dai sentimenti verso i suoi pazienti. In medicina non è sempre possibile trovare una soluzione, purtroppo. Le cure possono non essere adeguate, oppure, una malattia può diventare tanto devastante per un uomo da renderlo man mano più debole e, proprio allora, tu non potrai lasciarti trascinare nel profondo abisso delle emozioni, cara Sam. La sconfitta che deriva dalla perdita di un paziente potrebbe farti crollare e un medico deve essere abbastanza forte da andare avanti, nonostante tutto.>>

Sam arrossì, ma questa volta fu presa dalla rabbia. Chi era quella donna per poterle dire di non avere la stoffa del medico? Sam sapeva certamente che in medicina i miracoli non erano sempre possibili: aveva visto Eric lasciare sua sorella e questo bastava per renderla consapevole del fatto che curare non significa necessariamente guarire. Era furibonda e avrebbe voluto trovare una risposta adeguata per far tacere quall'insopportabile donna che adesso sedeva di fronte a lei, ma non riuscì a fare altro che ingoiare quell'enorme rospo che teneva in gola.

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