CAPITOLO 18-LA VERITA'
L'ultima ora stava per terminare prima che i ragazzi del Kennedy avrebbero fatto rientro a casa. Per Sam la giornata era ancora lunga, perché il suoi pomeriggi erano impegnati dal lavoro al music-store. Non vedeva l'ora che fosse arrivato il week end per andare al bowling con Ryan e tutti gli altri. L'idea di trascorrere del tempo insieme a lui la rendeva eccitata, soprattutto adesso che non doveva preoccuparsi più di Caroline. Arrivò a lavoro più stanca del solito, sperando che la giornata fosse finita presto. Jeremy le diede un pacco di cD da sistemare sugli scaffali e uno di libri da riordinare sulle mensole della libreria, dividendo ogni volume per autore. Stefan venne a darle una mano non appena ebbe finito con alcuni clienti, ma la sua presenza sembrava innervosirla ogni volta che lui era nei paraggi. Sam continuò il suo lavoro facendo finta di niente, finché entrambi si ritrovarono a pescare dallo scatolo di libri lo stesso volume, sfiorandosi leggermente le dita. Nell'istante in cui sentì il suo tocco, Sam balzò in un sussulto, spingendo via dalla mensola lo scatolone e scaraventandolo sul pavimento.
<< Che diavolo combini?>> Gridò Stefan.
Lei arrossì, senza sapere come giustificare quel disastro. Insieme si chinarono per raccogliere i libri sparsi per terra e Sam non riuscì ad alleviare il rossore dal suo viso neanche quando ebbero quasi finito di rimetterli nello scatolo. Accovacciati sul pavimento per radunare gli ultimi volumi, si trovarono faccia a faccia e in quel momento gli occhi di Sam puntarono dritto in quelli di Stefan, come ipnotizzati dal suo sguardo. Doveva smettere di fissarlo se non avesse voluto incappare in qualche altro guaio, ma lui si fece più vicino, scavando in fondo ai suoi occhi marroni, fino quasi ad arrivarle dritto al cuore.
<< Guarda Sam, stai per baciarmi.>> Le disse, facendole arrivare il fiato appena sulla superficie della sua bocca. Sam distolse subito lo sguardo da quello di Stefan, come ridestata da un sonno profondo. Si alzò alla svelta sulle ginocchia e lui seguì la sua mossa, alzandosi a sua volta. Continuò a tenere fissi gli occhi su di lei, restandole praticamente appiccicato.
<< Non sei il mio tipo, lo sai vero?>> Le sussurrò all'orecchio, spezzando d'un tratto l'atmosfera d'incanto che si era creata un attimo prima. Come aveva potuto pensare che un tipo rozzo e meschino come Stefan fosse stato dolce e carino con lei? Doveva assolutamente sparire dalla sua vista, prima che un senso di nausea le avesse preso lo stomaco, disgusata da un simile attaggiamento.
<< Io..Non intendevo...>> Farfugliò, decisamente imbarazzata alla sua presenza, come mai prima di allora. Cercò di allontanarsi con qualche scusa, lasciando che fosse lui a finire il lavoro con quei libri, finché Stefan la prese per la vita, costringendola a voltarsi verso di lui. Puntò di nuovo il suo sguardo perforante negli occhi di Sam e la baciò attirando a sé le sue labbra. Sam fu presa alla sprovvista, ritrovandosi immersa all'improvviso nella sua bocca, calda e seducente, che sapeva di desiderio e follia allo stesso tempo. Chiuse gli occhi per sentire ogni fibra del suo essere trepidare al contatto con le labbra di Stefan e, un istinto mai provato prima, le fece desiderare di non staccarsi da lui neanche per un secondo. Non le importava di non essere il suo tipo, né del perché lui avesse deciso di baciarla all'improvviso. Tutto ciò che sapeva era di desiderarlo come niente al mondo e adesso che poteva sentirlo sulle sue labbra, non avrebbe esitato a lasciarsi trasportare completamente in quell'attimo fantastico. Era smarrita e confusa allo stesso tempo, ma perdersi non era mai stato più bello come allora e se avesse saputo ritrovare la strada per portarla alla realtà, avrebbe scelto di non prenderla, per assaporare ancora quanto restava di quel momento. Stefan baciava in un modo che la lasciava senza fiato, che la rendeva preda di un'ardente passione dalla quale non voleva più liberarsi. Era una pazza a desiderarlo così tanto, ma tanto valeva la pena perdersi in quella dolce pazzia. Quando Stefan si staccò dalla sua bocca, Sam sentì farsi più intenso il desiderio di baciarlo ancora, ma l'incanto si era spezzato e il suo cuore doveva tornare ad odiarlo, o forse, no. Avrebbe voluto capirlo per sapere cosa fare, ma le sue labbra erano attirate troppo a quelle di Stefan, tanto da andargli di nuovo in contro per baciarlo ancora una volta. Stefan ricambiò il bacio che, tuttavia, fu più breve di quello precedente. Jeremy, infatti, lo chiamò dalla cassa, gridando di avere bisogno del suo aiuto. Stefan stacco di nuovo le sue labbra da Sam e, senza avere il tempo di aggiungere qualcosa, qualsiasi cosa che avesse dato un senso a quello che era appena accaduto, raggiunse Jeremy in fondo al negozio. Non appena ebbe finito di sistemare i libri sugli scaffali, Sam andò via per non dover incontrare di nuovo la sua faccia. Il week end era vicino e, non appena fosse arrivato, non avrebbe dovuto più preoccuparsi di quell'assurdo momento. Cercò di concentrare i suoi pensieri su Ryan, visto che, dopo quel bacio, Stefan non aveva chiamato, né si era fatto vivo in qualche modo e non intendeva certamente farlo lei al posto suo. D'altronde era stato lui a baciarla per primo ed era stato piuttosto strano, poiché un secondo prima sembrava che lui non avesse la minima intenzione di farlo. Nel frattempo giunse la sera dell' appuntamento con Ryan e mentre Sam passava le ore davanti allo specchio per prepararsi, il suo telefono squillò. Corse a tirarlo fuori dalla borsetta e, quando lesse sul display che era Ryan a cercarla, i battiti del cuore rallentarono. Per qualche assurda ragione aveva pensato che potesse essere Stefan, ma ovviamente dovette ricredersi.
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Inside 2
Teen FictionSequel di Inside. Pittsburgh, Pennsylavania. Sam e i suoi amici vivranno l'ultimo anno di scuola al liceo Kennedy, prima di entrare al college. La scelta non sarà affatto semplice e gli ostacoli sul cammino verso il futuro saranno innumerevoli per o...