Capitolo 13

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CAPITOLO 13- SOFFERENZE

Dopo le vacanze di Natale, Madison dedicò i suoi pomeriggi liberi all'attività di tirocinio presso il giornale di suo padre. Si occupava della sezione dedicata ai giovani e alla cultura, promuovendo alcune iniziative cittadine che sponsorizzavano l'arte e il teatro. Scriveva recensioni di commedie, opere teatrali, balletti o concerti di musica classica e questo richiedeva la sua presenza ad ogni evento simile. Lavorare al giornale le piaceva, finché un giornò si ritrovò faccia a faccia con Drew, all'ingresso della redazione.

<< Che ci fai qui?>> Gli disse, non appena lo vide.

<< Ci lavoro!>> Rispose lui in tono seccato.

Madison scoprì presto che Drew lavorava per la sezione sportiva della redazione e quella notizia le fece immediatamente detestare il suo posto al giornale. Avrebbe voluto non metterci più piede, ma poi si ricordò di suo padre e fu certa che, finché avrebbe lavorato al suo fianco, Drew sarebbe stato inoffensivo. In effetti, lui pareva concentrarsi sul suo lavoro in maniera impeccabile e fuori dalla confraternita sembrava un'altra persona. Era un tipo abbastanza taciturno e aveva stampata sul suo viso un'espressione seria e quasi sempre cupa, la stessa che, tuttavia, mostrava in presenza dei suoi amici, solo un po' meno cattiva del solito. Madison era intimorita dalla sua presenza e, quando lo vedeva passare accanto alla sua scrivania, le sembrava che una sensazione di freddo stesse calando su di lei, facendola rabbrividire. Drew aveva qualcosa di strano che lo rendeva un tipo insolito e alquanto misterioso e per questo Madison prferiva tenerlo alla larga. Di solito aspettava che suo padre finisse di lavorare per lasciarsi dare uno strappo fino al campus, che era a metà strada dalla redazione del giornale. Una sera, tuttavia, Madison terminò il suo lavoro in netto anticipo, così disse a suo padre che sarebbe tornata in autobus. Lo salutò con un bacio, mentre lui era ancora chino sulla sua scrivania, poi si avviò alla fermata del bus. Al parcheggio della redazione, ormai quasi buio, le sembrò riconoscere una sagoma piuttosto familiare e il cuore cominciò a tremare quando si accorse che si trattava di Drew. Sperò che non si avvicinasse a lei ma, quando lo vide proseguire nella sua direzione, temette il peggio. Drew aveva l'auto parcheggiata a pochi metri dall'uscita della redazione, dove Madison avrebbe aspettato il bus per fare rientro al campus. Si ritrovò di nuovo faccia a faccia con lui, anche se nella penombra non era facile inquadrare bene il suo viso.

<< Così tuo padre lavora qui.>> Le disse, guardandola con la coda dell'occhio mentre apriva la portiera della sua auto.

<< Qual'è il problema, Drew? La sua presenza ti impedisce di tormentarmi come vorresti?>> Stavolta Madison non aveva intenzione di abbassare la cresta. Non poteva avere paura di lui per sempre, soprattutto adesso che aveva iniziato il tirocino al giornale. Aveva intenzione di reagire e, se lui fosse stato abbastanza intelligente da non mettersi nei guai a lavoro, avrebbe evitato di continuare con i suoi subdoli giochetti. Tuttavia, l'istinto imperioso di Drew non sembrò minimamente turbato dalla reazione coraggiosa di Madison.

<< Io non mi lascio intimorire da nessuno e se solo lo volessi, potrei tormentarti in qualsiasi momento.>>

<< Staremo a vedere, Drew.>> Lo sfidò lei, dimenticando per un istante l'ultima volta che aveva osato farlo, ritrovandosi, alla fine, con i vestiti fradici sotto una doccia fredda.

Drew le fece un sorrisetto sarcastico, come se avesse voluto ricordarle quel terribile momento. La fissò con insistenza, incapace di toglierle gli occhi di dosso prima di salire in auto. Madison sperò che l'autobus fosse passato al più presto, per evitare di stare alla sua inquietante presenza ancora a lungo.

<< Non ti conviene sfidarmi.>> Le disse con tutta l'arroganza che teneva dentro.

<< Insomma, che diavolo vuoi da me?>>

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