Capitolo 24

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CAPITOLO 24- TRADITORI

Una nuova mattina dava il buongiorno al liceo Kennedy, spalancando le porte della scuola, ma qualcosa intorno disturbava la quiete di Katelin, che appena varcata la soglia d'ingresso, sentì gli occhi di tutti i suoi compagni puntarle addosso. Cercò di guardarsi dal busto ai piedi, pensando che avesse infilato la maglietta al contrario, o due scarpe diverse ma, quando si accorse che il suo look era quello solito, davvero non riusciva a capire il motivo di tante attenzioni focalizzate su di lei. Si guardò intorno, disorientata e decisamente imbarazzata da tutti quei bisbigli che suscitava tra gli studenti al suo passaggio attraverso i corridoi della scuola. Che diavolo stava accadendo? Lo scoprì soltanto quando arrivò al suo armadietto, trovandovi una foto attaccata accanto al lucchetto. La strappò di colpo, decisa ad osservare meglio. Era incredibile: si trattava proprio di lei e Alex, immortalati mentre si baciavano seduti davanti alla cattedra di lui. Katelin ripensò a quel colpo improvviso alla porta e adesso sapeva per certo cosa l'avesse provocato. Si sbagliava sul vento e, probabilmente, ne era certa da allora, ma trovarsi di fronte a quella fotografia rendeva tutto più spaventosamente vero. La stracciò in fretta, come se non l'avesse neanche mai notata, finché vide Clarissa raggiungerla di corsa.

<< Tu e il professor Wesley? Non ci credo! Che cosa ti è passato per la testa, Kate?>>

Katelin le lanciò un'occhiataccia, facendo segno di abbassare la voce, ma presto avrebbe capito che non ce n'era affatto bisogno perché Clarissa teneva in mano una copia identica della fotografia che lei stessa aveva appena stracciato.

<< Da dove l'hai presa?>> Le chiese, togliendola subito dalle sue mani.

<< Scherzi? Tutta la scuola è tappezzata da queste foto.>>

Katelin spalancò la bocca, incredula e allo stesso tempo sconvolta da quell'imbarazzante novità. Le bastò guardarsi attorno, tuttavia, per scoprire che la bacheca e le mura della scuola erano imbrattate dalla stessa foto che aveva trovato attaccata al suo armadietto. Non poteva essere vero! Percorse nervosamente il corridoio, strappando da ogni superfice tutte le istantanee che la ritraevano in pieno sulle labbra di Alex. Se lui fosse venuto a conoscenza delle foto che circolavano a scuola, sarebbe di certo impazzito dalla rabbia e non avrebbe voluto sentire giustificazioni da parte sua. Le aveva ripetuto almeno un milione di volte che la scuola non era un posto sicuro per stare insieme, ma lei se ne era completamente infischiata. Come aveva fatto a non rendersi conto di quale rischio stava correndo? Se Alex avesse perso il posto a causa sua non se lo sarebbe mai perdonato, anche se non sapeva davvero come fare per rimediare all'accaduto. Tutta la scuola ormai era al corrente della sua tresca con il professore di letteratura e, presto, anche la preside Geller ne sarebbe venuta a conoscenza. Doveva impedire che una di quelle foto fosse entrata in suo possesso e, con foga, continuò a liberarsene prima che fosse stato troppo tardi. L'impresa, però, sembrava impossibile perché quelle immagini erano dietro ogni angolo.

<< Devi aiutarmi a toglierle da qui.>> Disse, rivolgendosi a Clarissa, che se ne stava ancora dinanzi a lei con il viso perplesso, in attesa di qualche spiegazione più dettagliata dell'intera vicenda. Non ci fu tempo, tuttavia, di riceverne, perché la professoressa Smith si imbatté subito in Katelin per invitarla a recarsi nello studio della preside Geller. Katelin impallidì e mentre si preparò a seguire la professoressa Smith, lanciò a Clarissa uno sguardo impaurito, colto già nel terrore di quello che avrebbe potuto dirle la preside Geller. Lei le fece segno di restare tranquilla e con determinazione completò il suo lavoro di eliminare quelle foto compromettenti, sparse ovunque all'interno della scuola. Poco dopo, Sam e Frankie accorsero, portandone in mano un altro mucchietto.

<< Che significa?>> Chiese Frankie disorientata.

<< Qualcuno ha tirato un brutto scherzo a Kate e noi dobbiamo scoprire chi è stato.>> Spiegò Clarissa, mostrando le foto che fino a quel momento era riuscita a strappare dalle mura del corridoio.

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